DC RELAUNCH: THE END OF WRITING FOR TRADE
DC COMICS |
Dopo la diffusione della clamorosa notizia inerente il rilancio di tutta la linea supereroistica della DC Comics il web è diventato un vespaio di voci, commenti, opinioni e valutazioni. In ogni angolo del mondo su siti internet, blog, forum di discussione non s'è fatto che parlare del rilancio, della sua effettiva necessità, delle trame che si svilupperanno a partire dal mese di settembre, dei rinnovati costumi che indosseranno Supeman, Batman & co., dei team creativi che si occuperanno delle testate, dei personaggi scomparsi e così via.
Quello che a me ha colpito maggiormente, però, è una notiziola trapelata quasi per caso nel corso delle conferenze indette dall'ufficio stampa della casa editrice newyorkese per presentare il DC Relaunch nelle fumetterie del paese. Nel corso di queste conferenze è emersa, infatti, la volontà di non scrivere più storie in funzione della successiva raccolta in volume.
Sebbene questa notizia non abbia fatto parlare molto di se, ritengo sia una delle più importanti tra quelle fino a ora trapelate. Negli ultimi anni, a mio parere, i comics d'oltreoceano (soprattutto quelli di super-eroi) stanno attraversando una crisi di vendite e creativa di dimensioni epocali. Sebbene i classici eroi di Marvel e DC Comics continuino a ricoprire saldamente le prime posizioni nella classifica delle vendite, le copie vendute sono sempre meno. Se prima del boom speculativo degli anni '90 (fenomeno esploso con l'avvento delle copertine variant e con il deflagrare di alcuni eventi narrativi clamorosi come la morte di Supeman o il lancio delle nuove collane di Spider-Man a firma McFarlane o degli X-Men di Claremont e Jim Lee) un albo al primo posto della classifica vendeva intorno alle 500.000 copie, oggi la prima posizione in classifica raramente vale più di 100.000 copie. A mio parere i motivi di questa crisi vanno ricercati, oltre che nella concorrenza fatta da internet, videogiochi e televisione, nella incapacità di tenere in vita serie in grado di sorprendere il lettore e calcare nuove strade narrative, capaci di fidelizzare il lettore e di legarlo al suo personaggio preferito (un po' quella che è stata la caratteristica degli X-Men di Chris Claremont per oltre quindici anni).
Marvel e DC (soprattutto la prima per amor del vero) hanno deciso di puntare sui pochi lettori "sicuri" costringendoli a comprare più e più serie, sfruttando all'eccesso il trucco degli eventi narrativi che collegano tra loro, e per mesi, decine di collane o con l'annuncio in anteprima delle grande svolte narrative che stanno per verificarsi sulle testate degli eroi (come a voler promettere che su quelle testate potrebbe accadere di tutto, ma sulle cui pagine, in realtà, non accade nulla di più di quello che è stato già comunicato in anteprima). L'idea della successiva commerciabilità dei singoli comic book in raccolte in volume, ha poi costretto gli autori a spalmare le loro trame su archi narrativi fissi da sei albi, con la conseguenza di avere una decompressione narrativa che rende spesso quasi inutile la lettura dei singoli comic book (un po' come se si prendesse un qualsiasi numero di Dylan Dog e se ne leggessero 15/20 pagine al mese, ottenendo per alcuni mesi delle letture prive di contenuti importanti o particolari colpi di scena, se non elementi essenziali allo sviluppo della
trama ma non per questo esaltanti).
Questo annuncio è per me molto importante anche perché segna un ritorno al vecchio modo di fare i fumetti, di considerare l'acquirente come un lettore interessato alle storie.
Ma vediamo dunque quale è stato l'annuncio fatto dalla DC Comics nel dettaglio:
The end of Writing for trade (*) - Un altro cambiamento che caratterizzerà la lavorazione degli albi della DC sarà che non si scriverà più per la successiva raccolta in volume. Gli scrittori devono essere liberi di raccontare la storia così come la vogliono raccontare, senza doversi fare influenzare dalla necessità di raccogliere i singoli archi narrativi in paperback. Se sono in grado di raccontare una bella storia in quattro albetti, non sarà necessario costringerli a suddividerla in sei albi. Il reparto editoriale non dovrà preoccuparsi di come le storie dovranno poi essere raccolte in volume. Andando avanti, gli albi verranno raccolti in volume a seconda di come le storie saranno state sviluppate. Se un arco narrativo di 4 albi sarà succeduto da una uno di 3, il volume li raccoglierà entrambi. Se ci saranno due archi narrativi da 4 o tre da 2 si procederà a raccoglierli nel miglio modo possibile, fermo restando che il comic book e la storia in esso contenuta dovrà essere centrale. Come nota a margine inerente i nuovi trade paperback, la DC ha sviluppato una nuova grafica comune a tutti i volumi che raccoglieranno le nuove 52 testate, un design che immediatamente fornirà informazioni al lettore.
(*) fonte: http://www.bleedingcool.com/
3 commenti:
non vedo l'ora! :P
Analisi molto interessante, Sini.
Grazie, Vittorio!
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