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CRAZY 8 PRESS: SEI SCRITTORI DI FANTASCIENZA CREANO UNA CASA EDITRICE ON-LINE

crazy 8 press
il logo della nuova casa editrice digitale

La voglia di percorrere strade nuove, di esplorare nuove opportunità editoriali e di sfruttare le incredibili opportunità concesse dalla rete. Con queste motivazioni autori di ogni angolo del mondo stanno provando a mettere in cantiere progetti che attingano alle nuove risorse fornite dal progresso tecnologico e, al tempo stesso, creino un rapporto diretto con i loro sostenitori. In Italia, ad esempio, ha fatto molto discutere (in termini positivi) il tentativo di mediazione tra le vecchie autoproduzioni e la vendita "porta a porta" tentato da Marco "Makkox" D'Ambrosio con il suo LADOLESCENZA. Un incredibile successo (l'intera tiratura è andata esaurita a tempo di record) che con tutta probabilità farà da apripista ad altri progetti analoghi di altri autori (si parla anche del desiderio di Roberto Recchioni di dare vita a una casa editrice on-line).

Non meno effervescente la situazione oltreoceano. Peter David, Michael Jan Friedman, Robert Greenberger, Glenn Hauman, Aaron Rosemberg e Howard Weinstein, tutti accomunati dall'essere scrittori di fantascienza e dall'aver venduto oltre 15 milioni di libri, hanno unito le loro forze per dare vita alla Crazy 8 Press, una casa editrice on-line che si propone di pubblicare i nuovi romanzi e le storie brevi dei suoi sei soci fondatori.

La prima opera che vedrà la luce è The Camelot Papers, romanzo che narra la vita nella corte di Camelot, svelandone segreti, trame e retroscena, attraverso gli occhi di un protagonista proveniente dai giorni nostri (QUI è possibile leggere il primo capitolo).

La Crazy 8 Press si propone di pubblicare nuove proposte a ritmo bimestrale e di intensificare le uscite se il pubblico riserverà una accoglienza calorosa. Un esperimento interessante, insomma, che conferma la voglia di solcare nuove strade.

The Camelot Papers
copertina di J.K. Woodward per il nuovo romanzo
di Peter David 



1 commento:

Comix Factory ha detto...

Secondo me è sicuramente una strada, ma non l'unica strada che si prospetta nel futuro.

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