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USA: PICCOLI EDITORI "INDIE" PARTECIPANO AL FCBD GRAZIE A KICKSTARTER

teaser per presentare le tre serie "indie" che saranno presentate
al grande pubblico del Free Comic Book day
grazie a kickstarter

Qui da noi se ne parla poco e ancora nessun autore (né alcun editore) nostrano sembra essersi accorto delle enormi potenzialità della raccolti fondi attraverso internet per finanziare anche i progetti meno appetibili dal grande pubblico (o semplicemente meno visibili e, dunque, meno conosciuti da un pubblico sempre più informato sugli sviluppi delle trame dei grandi personaggi, ma sempre più distratti da tutto il resto).

Negli ultimi tempi autori più o meno moti, giornalisti e critici hanno fatto ricordo a Kickstarter (il più noto sito di fund raising)  per finanziare i loro progetti. Molti dei quali, in tempi brevissimi, sono andati a buon fine (basti pensare al documentario sugli X-Men di Chris Claremont che in pochissimi giorni ha raccolto gli oltre 7.000 dollari necessari per essere realizzato.

L'ultimo progetto a decollare grazie a Kickstarter è quello messo in cantiere da due piccole case editrici indipendenti della scena fumettistica statunitense, la Fubar Press e la 215 Ink che hanno unito i loro sforzi per produrre le proprie pubblicazioni e distribuirle gratuitamente nel corso dell'imminente FCBD. Per raggiungere questo scopo era sufficiente raccogliere 1.200 dollari (cifra ormai più che duplicata).

Al di là del successo conseguito da questo progetto, credo che sia proprio il caso di cominciare a valutare anche in ottica italiana il lancio di una piattaforma di fund raising per lanciare e fornire nuove strade ai nuovi talenti del nostro fumetto (o anche a quelli vecchi desiderosi di percorrere nuove strade).

6 commenti:

The Passenger ha detto...

veramente non è vero che nessun editore se n'è accorto, solo che 1- di editori indie in Italia ce ne sono ma la "critica" non da spazio
2- che Kickstarter è solo per residenti USA ma ce ne sono altri che non hanno l'obbligo della residenza 3- eppela è triste

Comix Factory ha detto...

Critica? Se per critica intendi Fumo di China (l'unica rivista di critica italiana) ti renderai conto tu da solo che siamo messi male.

Superheld ha detto...

Non esistono "editori indie" in Italia.

Tolti gli editori grandi (in tutto 3), gli editori medi (3-4 in tutto), il resto è una pletora indistinta di micro-entità che si atteggiano a editori.

Se in America avessero maggiore attenzione per i diritti dei loro fumetti, non darebbero via, per pochi soldi, le licenze a questi soggetti. Il solo effetto che si genera è il confinamento dei relativi prodotti in un ghetto angusto.

Comix Factory ha detto...

che ti piaccia o meno in italia esistono decine di editori Indie.

Flavio Rampolli ha detto...

più che appoggiarsi a un editore questo lavoro lo potrebbe fare un autore stesso (oppure ovviamente un tandem di sceneggiatore e disegnatore). Saltare il passaggio della casa editrice potrebbe ridare molta libertà creativa al medium; inoltre con i blog e i web comic ora è molto più facile crearsi un seguito che potrebbe poi finanziare un progetto di stampa.

Superheld ha detto...

Sarà, ma tolti cinque-sei realtà, tutte le altre vendono solo in fumetteria, non avendo le potenzialità economiche per poter uscire in edicola. E' un dato di fatto.

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