Ads Top

COSA SAREBBE SUCCESSO SE X-FACTOR FOSSE STATO SCRITTO DA CHRIS CLAREMONT?


X-factor che non è mai stato...


Chris Claremont è stato, per oltre un quindicennio, uno degli scrittori più influenti della Marvel. Un autore capace, con le sue storie, non solo di proiettare i mutanti della casa delle idee in vetta alla classifica di vendite - posizione mantenuta saldamente per più di dieci anni - ma anche di dettare il ritmo dell'evoluzione di tutto il sempre più nutrito sottobosco mutante e di parte dell'universo Marvel.

Che piaccia o meno lo stile di scrittura dell'autore di origine britannica (molto spesso accusato di essere troppo verboso e prolisso, un "difetto" invero emerso a mio parere soprattutto nei tempi più recenti quando, di ritorno sugli X-Men e più in generale sulle serie mutanti  ha mostrato il limite di non riuscire ad adattarsi alle nuove esigenze narrative richieste da un più moderno linguaggio assunto dalla narrazione sequenziale e, soprattutto, dai lettori) non è possibile negare l'importanza di questo autore, cruciale per la casa delle idee negli anni '80 e '90 almeno quanto lo furono nei decenni precedenti Lee, Kirby, Thomas e alcuni altri.

Ora che Claremont sembra essersi (temporaneamente?) ritirato dal mondo del fumetto, comincia ad essergli riconosciuta la statura di protagonista e, da più parti negli USA, cominciano a fioccare riconoscimenti. Non molto tempo fa, ad esempio, vi raccontai come il progetto di finanziare un documentario su di lui, progetto lanciato su Kickstarter, raccolse in poco meno di sette giorni più della cifra necessaria. L'ultimo riconoscimento giunto in ordine temporale è arrivato nel corso di questo week-end presso la Columbia University. La prestigiosa università, nell'ambito di un progetto nel quale acquisisce informazioni, manoscritti e opere di scrittori e sceneggiatori per archiviarle e tramandarle ai posteri, ha acquisito una enorme mole di testimonianze della carriera dello scrittore, un memorabilia  che comprende abbozzi di storie brevi, opere teatrali, romanzi e fumetti, studi dei personaggi, quaderni pieni di idee e tutto ciò che è in grado (e meritevole) di preservare e conservare ai posteri.

Chris Claremont

La donazione degli Archivi di Claremont alla Columbia è avvenuta al termine di un convegno ospitato questo fine settimana nell'università statunitense, convegno incentrato sul rapporto tra New York e i super eroi. Naturalmente, nel corso della manifestazione, Claremont ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti sul suo passato di scrittore degli X-Men.

Uncanny X-Men #279
X-Chris ha rivelato, ad esempio, che lui aveva già pianificato le trame che avrebbero dovuto dipanarsi dal numero 300 al 350 (il suo ultimo numero su Uncanny X-Men fu il 279), cinquanta numeri durante i quali sarebbe morto il Professor X e il suo posto sarebbe stato assunto da Magneto, Ciclope avrebbe - forse definitivamente - lasciato gli X-Men, diventandone un membro di riserva.

Ma l'aneddoto più interessante è quello inerente il lancio di X-Factor. Claremont racconta che un venerdì sera del 1985 lui si incontrò con Ann Nocenti (all'epoca editor degli X-Men) per parlare di lavoro e pianificare i futuri avvenimenti. Al termine della riunione la Nocenti rivelò a Claremont la notizia che era in lavorazione una nuova serie che sarebbe stata incentrata sulla riunione degli X-Men originali, compresa una rediviva Jean Grey (morta al termine della mitica Saga di Fenice Nera).

Claremont fu colto da un misto di rabbia e stupore. La morte di Jean Grey al termine della saga di Fenice nera gli era stata, infatti, imposta da Jim Shooter. L'editor in chief della Marvel, inoltre, si era impegnato a far rimanere morta l'eroina. Claremont provò subito a telefonare a Shooter per chiedere spiegazioni, ma era ormai tardi e nel fine settimana gli uffici della Marvel sarebbero rimasti chiusi. L'autore allora non si perse d'animo, tornò a casa e scrisse una storia alternativa per la nuova serie mutante.

bizarre adventures super 27 200x276 Alternative X Factor: Chris Claremont Reveals What Might Have Been
Copertina di Bizzarre Adventures 27
Il ruolo che avrebbe dovuto essere di Jean Grey in X-Factor, secondo la versione alternativa concepita da Claremont, sarebbe stato di Sara Grey, sorella della più nota Fenice. Sara aveva fatto la sua prima apparizione sulle pagine del numero 27 della collana antologica Bizarre Adventures (pubblicato nel 1981). In quella storia Jean e Sara erano state rapite dall'atlantideo Attuma, il quale aveva provveduto ad alterare le loro fisiologie per poter sopravvivere sul fondo dell'oceano.

Fenice, naturalmente, riuscì a fuggire e, grazie al suo potere cosmico, trasformò nuovamente la sorella in un normale essere umano. Nella storia che Claremont propose a Shooter, questo gesto aveva attivato il gene mutante latente nell'organismo di Sara, il cui potere era quello di attivare a suo volta il gene mutante latente, facendogli manifestare i poteri, ogni qual volta si trovasse in prossimità di un potenziale mutante. Un potere, dunque, molto prezioso per X-Factor il cui scopo era quello di rintracciare e prendere sotto custodia, fingendo di arrestarli, i nuovi mutanti. Inoltre, essendo single, Sara sarebbe potuta essere al centro di interessanti dinamiche sentimentali con gli altri membri della compagine mutante.

Jim Shooter, ricorda Claremont, apprezzò l'idea ma alla fine non se ne fece nulla. A partire dal numero 6 X-Factor fu affidata nelle mani di Luise Simonson, amica di Claremont, e i due pianificarono insieme il primo crossover della storia mutante, il massacro Mutante; un evento che, a detta di Claremont, fu influenzato da Alan Moore.


fonte: the Beat





5 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Molto interessante. Sapevo che Claremont era contrario alla nascita di X-Factor, ma avevo letto che la morte di Jean Grey fosse stata decisa come inevitabile dallo stesso autore
( la fine di una parabola che partiva con l'eroina che arrivava alla onnipotenza senza saperla gestire, decenni prima del film con Jim Carrey ). Stiamo parlando di anni in cui la gente moriva e restava morta, come Gwen Stacy, il capitano Stacy, Bucky Barnes...e Mike Murdock.
X-Chris era molto attento al quadro generale e si oppose con tutto il suo peso editoriale
( allora notevolissimo ) alla testata di Wolverine che infatti uscì solo nel 1989 dopo un paio di mini ( disegni di Miller/Rubinstein e Al Milgrom ndr ). E' noto che intendeva far uccidere Logan dalla Mano per resuscitarlo come forza del Male ( spunto che recentemente è stato sfruttato da Millar e JR jr ), ma la Marvel non era d'accordo perchè il plot prevedeva la chiusura per qualche mese della testata di Ghiottone, allora un bestseller a firma Hama/ilvestri/Green.
Concordo con Comix Factory: il Claremont del 21mo secolo è appannato, ma non tanto per la sua cifra stilistica - stiamo parlando di un autore didascalico la cui arma migliore non è mai stata la sintesi - quanto per la mancanza degli spunti che arricchivano le sue X storie negli anni ottanta.
Chris ha sempre scritto in un certo modo. La sua Aliens vs Predators II non sembra scritta cinque anni dopo Animal Man e Doom Patrol e tre anni dopo Shade The Changing Man. Se il Massacro Mutante fosse stato scritto in modalità Chuck Dixon, oggi sarebbe letto dai fans di Ennis ? Mm.
Tu sei il libeccio/ ed io il Maestrale /Son sempre venti/ sì, ma non è uguale. Ivan Graziani.

Comix Factory ha detto...

La decisione di uccidere Jean Grey fu presa d'imperio da Shooter che riteneva impossibile la sopravvivenza per un personaggio resosi colpevole di aver distrutto una intera galassia (e tutti i suoi abitanti).
I piani di Claremont erano diversi, Jean avrebbe dovuto sopravvivere, ma senza intelletto. Un po' come la Caska di Berserk... poi avrebbe dato alla luce una bimba di nome rachel...

CREPASCOLO ha detto...

Mirabilia. Siamo dalle parti del Mondo secondo Garp. Credevo che Chris avesse raggiunto il massimo della provocaz - per i tempi, sia chiaro - quando aveva ipotizzato che Mistica ( una mutaforma per chi non seguisse i mutanti Marvel ) fosse il padre e non la madre di Kurt Wagner.
Sempre più interessante.

Sabre ha detto...

Unico appunto..
Claremont non si è affatto ritirato dai fumetti.. infatti a breve uscirà la sua nuova X-serie regolare dalle ceneri di X-Men Legacy (c'è un po' di confusione se si tratti di un XmenLegacy Vol 3 o intitolata al protagonista della serie che non svelo per non spoilerare)

Comix Factory ha detto...

All'epoca in cui è stato scritto questo post Claremont si era gioco forza ritirato, pur essendo sotto contratto con la Marvel, infatti, non gli venivano commissionate nuove opere.
Per quanto riguarda Nightclawler, è così che si intitolerà la sua nuova serie regolare. In un primo momento avevano pensata di chiamarla X-Men Legacy ha spiegato Brevoort sul suo blog, ma il titolo definitivo sarà proprio quello.

Bada bene, Nightcrawler arriva a cinque anni di distanza dall'ultimo incarico con la casa delle idee

Powered by Blogger.