Spider-Man Homecoming, in anteprima le impressioni a caldo di un inviato molto speciale
Spider-Man Homecoming si appresta a debuttare nei cinema, in anteprima ecco le impressioni di chi ha già avuto modo di assistere alla proiezione dell'anteprima |
Domani debutterà finalmente nei cinema di tutta Italia il sesto capitolo (sebbene suddiviso in tre reboot) delle avventure dello stupefacente Spider-Man, il primo a essere nato dopo la joint venture tra Marvel Studios e Sony e, dunque, il primo, dopo la parentesi di Captain America: Civil War, a essere ambientato nel Marvel Cinematic Universe. L'attesa dei fan è, naturalmente alle stelle, merito del collaudatissimo ufficio stampa degli Studios Marvel/Disney e di Tom Holland che sembra essersi calato con enorme entusiasmo nel ruolo dell'arrampicamuri.
Per ingannare il tempo che ci separa dalla proiezione, e magari per far crescere l'attesa e la curiosità, ho pensato di farvi cosa gradita proponendovi le impressioni di chi al film ha già avuto modo di assistervi: Loris Cantarelli. Il direttore editoriale di Fumo di China (la più nota rivista di critica dedicata al fumetto, nel pieno dei festeggiamento per i 40 anni in edicola e fumetteria: al festival Cartoon Club con Riminicomix il 20-23 luglio uscirà in anteprima il 300° numero di sempre!), ha assistito alla proiezione di Spider-Man: Homecoming in anteprima assoluta e calandosi nei panni dell'inviato speciale d'eccezione per Comix Factory ci propone le sue impressioni a caldo.
Tom Holland lo stupefacente Spider-Man |
Spider-Man Homecoming (nei cinema italiani da giovedì 6 luglio) è il secondo reboot Sony, ma orchestrato direttamente dalla Marvel - che lo fa proseguire direttamente dopo gli eventi di "Captain America: Civil War" (2016), dove il Ragnetto aveva fatto una splendida comparsata di venti minuti nella battaglia all'aeroporto.
Per chi è cresciuto leggendo i fumetti dell'Uomo Ragno, è sempre difficile giudicare serenamente i film dell'Arrampicamuri: ma a vedere un 15enne - ben interpretato da un 21enne che ha già fatto "Billy Elliott" a teatro - gasatissimo dall'aver lottato con e contro gli Avengers, è difficile non entusiasmarsi (nonostante qualche lunghezza di troppo e l'eccessivo numero di "fico!" nei dialoghi, che per i settentrionali che usano la G è ancora più insopportabile).
Il perfetto film per adolescenti di questi anni, dalle soluzioni registiche al costume supertecnologico che attualizzano l'imbranataggine iniziale di Spidey: ci saranno altri tre film per approfondire altre tematiche, per ora è il momento del fare pratica e godersela un po'. La vita divisa a metà fra scuola e (goffa) lotta al crimine, l'eccitazione di poter fare qualcosa di grande per gli altri, perfino il triangolo fra la bella di turno, Peter e Spidey (ben nota eredità di quello fra Superman, Clark e Lois) sono resi con efficacia.
Un paio di forzature (probabilmente inevitabili) nel doppiaggio, ma Tom Holland e Michael Keaton danno la miglior interpretazione di sempre del protagonista e di un suo avversario, in cui è palese l'influenza del Goblin dei fumetti: ma ci sono diverse altre strizzatine d'occhio, oltre naturalmente a Stan Lee e due scene post-titoli (di cui l'ultima impagabile).
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