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Ci sono due americani, un giapponese, un fotografo, un nerd e un ragazzino: la storia di Spider-Man sullo schermo!

Dal titolo potrebbe sembrare una di quelle barzellette brutte, ma la storia dell'Uomo Ragno sul grande e piccolo schermo potrebbe davvero essere riassunta così.


Archiviata la pratica Spider-Man: Homecoming, ormai nei cinema da più di una settimana e già autore di grandi risultati nei box-office di tutto il mondo, facciamo un breve passo indietro per capire come si è arrivati a questa interpretazione del Marvel Cinematic Universe.

Dopo aver sconvolto il mondo del fumetto con la sua prima apparizione in Amazing Fantasy #15 del 1962, Spider-Man ci ha messo circa dodici anni a raggiungere lo schermo, in questo caso il tubo catodico della televisione.

Era il 1964 e l'eroe creato da Stan Lee e Steve Ditko ottenne un suo spazio nello show per ragazzi The Electric Company. Qui, in una serie di corti denominati Spidey Super Stories che diedero vita anche ad una serie a fumetti ad hoc, l'Uomo Ragno era interpretato da Danny Seagren.



Mai visto senza costume e raramente utilizzatore della sua ragnatela, in Spidey Super Stories il personaggio era muto e parlava attraverso l'uso di balloon che invogliavano i giovani spettatori ad imparare a leggere.

Circa tre anni dopo la CBS diede vita a The Amazing Spider-Man, serie televisiva con Nicholas Hammond nei panni di Peter Parker. Nonostante numerose differenze col fumetto originale e la mancanza di svariati personaggi cardine come lo Zio Ben e il totale parco villains, la serie ottenne un buon successo all'epoca, debuttando praticamente in contemporanea con la ben più famosa L'Incredibile Hulk.



The Amazing Spider-Man venne poi cancellata dopo due stagioni a causa dei costi eccessivi e della preoccupazione della CBS di essere accostata sempre più al mondo dei supereroi, avendo in palinsesto la già citata serie sul Gigante di Giada e l'acclamato show DC Comics su Wonder Woman (anch'esso cancellato lo stesso anno).

Nel 1978 per vedere Spider-Man sullo schermo si poteva inoltre attraversare l'oceano e arrivare sulle sponde giapponesi, dove Tokyo Channel 12 (l'attuale TV Tokyo) aveva realizzato Supaidāman, uno show tokusatsu in cui l'Uomo Ragno pilotava un robot gigante di nome Leopardon.


Escluso il costume del protagonista, Supaidāman non ha alcun elemento in comune con il fumetto della Marvel Comics, ma è passato alla storia tanto da essere integrato in Ragnoverso, il recente evento orchestrato da Dan Slott e Christos Gage sulle pagine della testata Amazing Spider-Man.

Dopo questa bizzarra parentesi orientale e un paio di progetti falliti sul nascere come quelli della Cannon Films e di James Cameron, Spider-Man arriva sul grande schermo nel 2002 grazie a Sam Raimi che realizza una trilogia storica.

I film di Raimi, che siano piaciuti o meno, hanno il merito di aver dato vita, insieme a quelli sugli X-Men, alla (ri)nascita dei supereroi al cinema e dell'attuale proliferazione di cinecomics.


Nei tre film della saga Peter Parker è interpretato da Tobey Maguire ed è accompagnato da tutti i personaggi più importanti della sua storia: gli Zii Ben (Cliff Robertson) e May (Rosemary Harris), Mary Jane Watson (Kirsten Dunst), Green Goblin (Willem Dafoe), Harry Osborn (James Franco), il Dottor Octopus (Alfred Molina) e Venom (Topher Grace). Peter è inoltre fotografo al Daily Bugle di J. Jonah Jameson (J.K. Simmons).

All'indomani della nascita del Marvel Cinematic Universe con l'uscita nelle sale dei film Iron Man e L'Incredibile Hulk, la Sony Pictures sembrava in procinto di proseguire con il franchise realizzando Spider-Man 4, che stando ai rumors avrebbe portato al debutto sul grande schermo dell'Avvoltoio (John Malkovich) e della Gatta Nera (Anne Hathaway). Invece gli studios decisero di seguire la strada del reboot dando vita a The Amazing Spider-Man.

Con la regia affidata a Marc Webb, semi-esordiente che qualche anno prima aveva firmato il piccolo cult indipendente (500) Giorni Insieme, nel 2012 nasce un nuovo Spider-Man cinematografico con le sembianze di Andrew Garfield.



Con l'obiettivo di svecchiare il personaggio e discostarsi dalla precedente trilogia, il film e il suo sequel The Amazing Spider-Man: Il Potere di Electro (2014) sono in buona parte ispirati all'universo a fumetti Ultimate.

Con i due film si è cercato di realizzare qualcosa di nuovo portando sullo schermo villain inediti al cinema come Lizard (Rhys Ifans) e Electro (Jamie Foxx) e una nuova love-story per il protagonista, la storica fidanzata Gwen Stacy (Emma Stone), apparsa solo fugacemente nel terzo film diretto da Raimi. Qui Peter è un nerd dei giorni nostri, amante della scienza e della tecnologia e deciso a scoprire la verità sulla scomparsa dei suoi genitori.

La strada sembrava spianata e la Sony Pictures era in procinto di lanciare un proprio universo cinematografico dedicato all'Uomo Ragno con tanto di Sinistri Sei. Poi, come un fulmine a ciel sereno, i Marvel Studios sono riusciti a chiudere un accordo storico che avrebbe portato l'amichevole arrampicamuri di quartiere nel Marvel Cinematic Universe.

E così arriviamo ai giorni nostri, alla prima apparizione di Peter Parker (Tom Holland) in Captain America: Civil War (2016) e al suo debutto solista con Spider-Man: Homecoming.


Quest'ultimo è senza ombra di dubbio un film fresco, leggero, che presenta il personaggio in maniera insolita e inedita ma di certo in quella più adatta per l'ampio mosaico narrativo orchestrato da Kevin Feige e soci.

Non ci sarà Zio Ben, non ci sarà Mary Jane Watson, non ci sarà il Senso di Ragno, ma Spider-Man: Homecoming è di certo studiato per il pubblico del MCU, ha una storia che ben si allaccia a tutte le tematiche già affrontate nel franchise, e, pur andando a fondere alcuni elementi con la storia del nuovo Uomo Ragno a fumetti Miles Morales, risulta godibile ai fan della vecchia e della nuova guardia. Senza dimenticare la presenza di un volto chiave come Tony Stark (Robert Downey Jr.), qui nelle vesti di mentore e "surrogato" dello Zio Ben.

Forse la barzelletta potrebbe continuare: "Ci sono due americani, un giapponese, un fotografo, un nerd, un ragazzino... e Iron Man".

Giuliano Gambino
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