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TOM BREVOORT: "FU COSÌ CHE THE AVENGERS NACQUE SOLO PER COLMARE UN BUCO NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE USCITE"


Copertina del primo mitico albo
di The Avengers
disegni di Jack Kirby

Quali sono i motivi che si celano dietro la nascita di una nuova collana? Ispirazione artistica? Voglia di
Stan Lee
raccontare qualcosa di nuovo o diverso? Valorizzare l'operato di un autore? Sopraffare per numero di testate la produzione delle case editrici rivali? Certo, in alcuni casi le motivazioni possono essere proprio queste, ma altre volte miti e leggende editoriali possono nascere a causa di una fatalità o di un semplice imprevisto. Proprio queste ultime ipotesi sembrano essere alla base della nascita di  The Avengers, la collana dedicata dal gruppo di eroi più potenti della Terra lanciata nel settembre del 1963 da Stan Lee Jack Kirby. In una delle frequenti interviste rilasciate dal sorridente, Stan Lee ha, infatti, dichiarato che la testata dei Vendicatori fu preparata e lanciata frettolosamente solo per rimediare al ritardo produttivo intercorso nella realizzazione di Daredevil (uscita poi solo qualche tempo dopo).

A dare parziale conferma della veridicità di questo aneddoto ci ha pensato Tom Brevoort che nel suo account di Formspring, nel rispondere ad un lettore che gli chiedeva conferma di questa storia, ha risposto:

"Non possiedo tutti gli elementi per fornirvi i fatti così come sono avvenuti, ma ecco una versione semplificata. Martin Goodman, che a quei tempi era l'editore della Marvel, era famoso per inondare il mercato con qualsiasi cosa di cui ci fosse richiesta.
Bill Everett
Così nei primi mesi del 1963, dopo che il primo gruppo di testate di Super Eroi Marvel cominciò a scalare le classifiche di vendita, disse a Stan "dammi un altro Spider-Man e un altro Fantastic Four". In altre parole, altri personaggi che fossero molto simili a questi, e e che avrebbero attratto la stessa audicence. Così furono preparate due nuove serie: X-Men, che era uno serie nello stesso stile dei Fantastic Four (e lo strillavano anche sulle copertine dei primi due albi) con un gruppo di eroi che indossava delle identiche tute blue e che in copertina combatteva contro un tipo che ricordava il Dottor Destino; e Daredevil, che era la serie simile a quella di Spider-Man (e la cosa veniva annunciata anche sulla copertina del primo numero). Naturalmente, Stan era sufficientemente sveglio da fare di questi personaggi qualcosa di più che delle mere riproduzioni di quelli da lui creati in precedenza, ma è su quelli e dalle loro caratteristiche che cominciò a lavorare. Bill Everett, con il quale Stan Lee co-creò Daredevil, aveva sia un altro lavoro di giorno che dei problemi con l'alcol. E così la lavorazione di Daredevil #1 slittò.
A quei tempi la stampa delle serie veniva prenotata con largo anticipo -- e se la tua serie non era pronta, avresti comunque dovuto pagare per la stampa. Così era vitale mandare comunque qualcosa in stampa. Ma Bill Everett era uno dei protetti di Martin Goodman, uno stato che si era guadagnato negli anni '40 grazie alla creazione di Sub-Mariner. Ma a prescindere da questo, all'improvviso ci fu un buco nella programmazione degli albi da stampare, senza alcun albo pronto al posto di quello che avrebbe dovuto andare in stampa.
Jack Kirby
Nel tentativo di risolvere questo problema, Stan decise di puntare sull'idea di creare una serie che radunasse, in puro stile JLA, tutti gli eroi già esistenti -- si sarebbe trattata di una serie che non avrebbe richiesto alcuno studio preparatorio, perché i personaggi (e finanche il nemico) arano tutti pre-esistenti. Così Stan e Jack Kirby fecero un po' di brainstorming per il primo numero, Kirby lo disegnò alla svelta, Dick Ayers lo inchiostrò facendo in modo che non ci fossero tempi morti e l'albo uscì nello stesso mese di X-Men #1. (Daredevil #1 uscì sei mesi dopo -- con Steve Ditko che aiutò a finire il primo albo e un nuovo disegnatore a occuparsi della serie dal numero 2).

Daredevil #

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