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ABSOLUTE AUTHORITY VOL.2: LE VIGNETTE CENSURATE

Absolute Authority vol. 2
una suggestiva inquadratura per il supergruppo
più innovativo  degli anni zero

La settimana scorsa è stato finalmente distribuito il secondo e ultimo volume della edizione Absolute di Authority (Magic Press), il supergruppo targato Wildstorm Universe creato, come naturale prosecuzione di Stormwatch, da Warren Ellis e Brian Hitch. In questo secondo volume, in realtà, non sono contenute le storie degli autori che hanno datpo vita ad Authority ma quelle del team creativo che è loro succeduto: Mark Millar, Frank Quitely, Chris Weston e Arthur Adams.

Se Ellis e Hitch, con il loro lavoro sulla serie, hanno concepito i personaggi, stabilito le regole e le tematiche e dettato il ritmo delle trame (contribuendo a definire, nel bene e nel male, i dettami imprescindibili ai quali si sarebbero adeguati gran parte degli eroi - vecchi e nuovi - le cui avventure sono state narrate nel primo decennio del 2000), Mark Millar (qui al primo lavoro che gli ha davvero dato la notorietà... e un contratto in esclusiva con la Marvel di Jemas e Quesada) ha premuto il piede sull'acceleratore, spingendo la Autority sulle montagne russe dell'azione e del politicamente scorretto, fino a infrangere molte regole e a incappare nelle maglie della censura.

Non tutti si ricorderanno che il ciclo di storie di Millar, dopo una partenza a razzo si interruppe per alcuni mesi (intervallato da un ciclo di episodi di Peyer e Nguyen) per poi riprendere (con alle matite il veterano Arthur Adams) per il suo epilogo. Ebbene, proprio la pubblicazione di questo epilogo fu più volte rimandata, posticipata per dare tempo ad Adams di modificare le sue matite ritenute troppo violente e pregne di contenuti non graditi alla casa editrice soprattutto perché, trattandosi di storie sceneggiate e realizzate a cavallo dei drammatici eventi dell'11 settembre 2001, vennero considerati troppo crude e inadatte al periodo storico che gli USA stavano attraversando. Adams, che all'epoca si dichiarò molto scontento (e che certo non è un fulmine di guerra nel realizzare le matite), e a causa dei molti rimaneggiamenti che dovette compiere sulle sue matite non riuscì a rispettare i tempi di consegna, così invece di realizzare tre episodi ne realizzò solo due. Bill Jemas, all'epoca presidente della Marvel, offrì provocatoriamente di pubblicare, attraverso la casa delle idee, quelle storie tenute troppo a lungo nel fantomatico cassetto. Alla fine, naturalmente, fu la DC a pubblicarle, ricorrendo però a forti rimaneggiamenti.

Di seguito, allo scopo di fornirvi una specie di "making of" (o di contenuti speciali stile dvd) vi presento alcune delle censure apportate ai numeri di Authority (a partire dal primissimo realizzato da Frank Quitely).


1

Il buon giorno si vede dal mattino: Autority # 13 (primo della gestione Millar) pagina due... quella che doveva essere la distruzione di Jakarta si trasforma nella distruzione di un luogo imprecisato nel sud est asiatico.

2

Ancora da Authority # 13 in fase di colorazione furono cancellate tutte le scritte di carattere razzista che si trovavano all'esterno di un ritrovo.



3
 Su Autority #27 (matite di Arthur Adams) George W. Bush viene sostituito con un anonimo funzionario. Nell'America post 11 settembre solidale contro il terrorismo internazionale  non era proprio il caso di trasformare il presidente nel cattivo di turno.

4

Troppa violenza per una sola vignetta! Ancora una correzione apportata a Authority # 27.


5
Quando non c'è nulla di troppo violento da far ridisegnare si provvede a rettificare con una pennellata di colore... ecco come sparisce un capezzolo dal seno di Swift.

6
Ancora Swift resa schiava dal controllo mentale del nemico di turno... la prima sequenza è stata tagliata e naturalmente la sua mancanza pesa incredibilmente sull'impatto della sequenza successiva.



7

7
Continua la sequenza della sudditanza di Swift, in alto (in bianco e nero) la scena "censurata" sotto quella corretta e andata in stampa (molto meno efficace a mio parere).

8

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Altra immagine (in questo caso la copertina del numero 27) che è stata ridisegnata ed edulcorata nei contenuti.
E per finire...

9

9
Midnighter salva la vita di Apollo uccidendo il suo torturatore... scena troppo esplicita che pur non variando nei contenuti cambia (e di molto) nella sua forma.

5 commenti:

Joseph Blue ha detto...

Per onor di cronaca. Ne manca una. Dopo la pagina in cui vengono tolte le scritte naziste di Colonel c'è lui che entra nella sua stanza. Nella versione censurata nel letto di Colonel c'è il cadavere di Jenny Sparks. In quella pubblicata nel letto ci sono delle ninfette bionde vestite da Jenny.
La DC in quel periodo ha affossato completamente la testata.

illustrAutori ha detto...

solo una precisazione, per pietà... "anni Duemila", "anni Duemila"... gli "anni Zero" non esistono (e almeno mettiamo la maiuscola come Ottanta o Novanta!)... ;-)

Comix Factory ha detto...

chiedo venia al mio correttore di bozze ufficiale!

CREPASCOLO ha detto...

La Germania di Rossellini, lo show di Mike Santoro e lo Zagor della SBE hanno avuto il loro annozero.
Millar era nel suo ''anno zero '' mentre cercava - più o meno consciamente - di farsi licenziare, di smetterla con la posse della Sparks e tornare ad occuparsi di ambiente come freelance per magazines inglesi.
Non riuscivamo a contenerlo - Hawksmoor doveva entrare in contatto trance con gli antichi palazzi atlantidei e vaticinare la fine del mondo, Midnighter sarebbe entrato in una setta segreta di templari casti con lo scopo di proteggere la Particella Fantasma dalle indagini di alcuni scienziati vaticani eterodossi in odore di eresia, Apollo sarebbe deflagrato spontaneamente, diffondendo la sua coscienza sul pianeta che sarebbe diventato un motore solare senziente in perpetua contemplazione delle logiche della inerzia quale ultimo baluardo contro l'entropia.
Stiamo parlando di venti tavole di slugfest con dialoghi stilosi che Mark stava pensando di traghettare in una dimensione dove la Bibbia sono i songs di Cat Stevens e le trascrizioni delle sedute del terapeuta di Pete Milligan.
Poi uno dei ragazzi del marketing - oggi è fashion consultant della signora Obama - ha avuto la classica idea da un milione di euri: ha proposto a Mark di infilare una parodia degli Avengers nella run di cui si stavano occupando Millar e Quitely. La Marvel è corsa immediatamente a mettere sotto contratto il ragazzo ed il ns ufficio legale ha smesso di fatturarci un numero inverecondo di ore di consulenza. Loeb ha saputo della cosa e ha infilato una parodia di Thor e compagni nel Supes/Bats che scriveva x McGuiness e ha strappato alla Casa delle Idee la stretta di mano che ha portato al bestseller
Ultimates 3.
Ho sentito dire che Ellis e Adams stanno lavorando ad una mini x la Dynamite che racconta di un virus alieno che viaggia nel corpo della firt lady USA e le impone capi di abbigliamento che in realtà sono segnali post-ipnotici che risveglieranno un esercito di stilisti extraterrestri dormienti. Non vedo l'ora di leggerla.

Superheld ha detto...

Ok, ma Stormwatch era un'altra cosa e all'inizio non c'era un personaggio orrendo e schifoso come jenny sparks a pregiudicare le possibilità di maturazione della serie.

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