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Roy Thomas risponde alle critiche mosse a Iron Fist (e altri interessanti retroscena)



Iron Fist
nella recente, strepitosa, interpretazione grafica di Kaare Andrews


A pochi giorni dalla messa in programmazione su Neflix della Serie TV incentrata sulle gesta di Iron Fist, quarto personaggio a subire il "trattamento" televisivo frutto della collaborazione tra i Marvel Studios e la piattaforma di streaming, il gradimento di pubblico e critica sembra essere stato molto contrastante. Un'accoglienza, dunque, tiepida, frutto, con tutta probabilità, delle altissime aspettative generate dall'ottima qualità di quelle che la hanno preceduta ma anche di una forte dose di scetticismo nei confronti di un personaggio conosciuto solo dai fan hard core. Stando all'analisi dei meta-dati riportata da il Post, a esempio, su Metacritic la serie, tenendo conto delle sole recensioni dei critici, ha ottenuto un punteggio di 37/100 (ma il giudizio del pubblico molto più dignitoso)



La deludente "pagella" stilata
dal sito www.metacritic.com 

Non è meno deludente l'accoglienza riservata da Rotten Tomatoes, dove il pubblico risponde al 18% assegnato dalla critica con un ben più lusinghiero 84%. La serie, insomma, appare poco originale, inferiore alle aspettative generate da Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage.

Finn Jones
la scelta dell'attore, assurto agli onori della cronaca per il ruolo del Cavaliere dei Fiori in A Games of Thrones,
ha suscitato molte polemiche negli USA. A essere messa in discussione non tanto la sua abilità recitativa
ma il fatto di essere occidentale (come il personaggio di Iron Fist, del resto...)
 

Ma a onor del vero va detto che quella di Pugno d'Acciaio è stata una serie nata tra le critiche, iniziate sul web subito dopo l'annuncio della produzione di aver scelto Finn Jones nel ruolo di Daniel Rand (a.k.a. Iron Fist). In molti, infatti, si aspettavano (senza alcun motivo plausibile, considerate le origini e la storia del personaggio) un protagonista orientale. L'aver scelto un attore occidentale per occuparsi di un ruolo che ha a che fare con le antiche tradizioni orientali ha fatto storcere il naso ad alcuni, rumorosi, navigatori che si sono spinti ad accusare la produzione di essersi appropriata della cultura e degli usi del lontano oriente decontestualizzandole. Cose che, se pure fossero vere, sono state fatte nell'ormai lontano 1974 da Roy Thomas e Gil Kane, creatori dell'eroe.

Marvel Premiere #15
il debutto di Iron Fist! 

Critiche che hanno davvero infastidito Roy Thomas che, nel corso di  una recente intervista rilasciata al sito Inverse, le ha liquidate abbastanza frettolosamente: "Qualcuno mi ha vagamente accennato a queste critiche. Cerco di non pensarci troppo perché ho pochissima pazienza nei confronti dei sentimenti esternati da alcune persone. Voglio dire, capisco cosa ci sia alla base. Appropriazione culturale, mio Dio. E' solo un fumetto d'avventura. Ma davvero queste persone non hanno niente di meglio da fare che preoccuparsi del fatto che Iron Fist non sia un orientale? [...] E' il personaggio di un fumetto creato in un'epoca diversa potrebbe fare un discorso analogo su Tarzan, o su quasi qualsiasi altro personaggio preso dal passato, creato con standard diversi da quelli odierni. Si sarebbero potute apportare alcune modifiche al personaggio. Se la produzione avesse deciso di far fuori la versione bianca di Iron Fist per sostituirlo con un attore non caucasico, la cosa non mi avrebbe infastidito, ma non mi sono sorpreso neanche perchè è stato scelto un attore occidentale. Non è stato creato per appartenere a una razza. E' semplicemente un uomo che è stato indottrinato in una certa disciplina". 


Roy Thomas
ex-Editor-in-Chief della Marvel e creatore, tra gli altri, di Iron Fist

Credo che certe persone abbiano troppo tempo libero. Hanno una capacità incredibile nell'indignarsi per nobili cause, una capacità che viene spesso impegnata per cause sbagliate, dimenticandosi che in alcuni caso si tratta semplicemente di storie di fantasia. E se proprio non riuscite a farvele piacere, anziché battersi per far cambiare il lavoro altrui, dedicatevi a creare qualcosa di vostro e impegnatevi a fare un buon lavoro. Perché sprecare tempo a criticare il lavoro altrui solo perché non è stato concepito secondo gli standard che avete in mente? Quel che voglio dire, se qualcosa è davvero offensivo o discriminante  nei confronti di un sesso o di una razza, di un gruppo o di qualcosa del genere le critiche sarebbero più che lecite, ma Iron Fist non rientra in questo genere di cose e non ne ha mai fatto parte. Tutta la storia ruota intorno a una razza inventata, e si svolge in un posto immaginario come Shangri-La e ruota intorno a un personaggio che ne diventa il rappresentante. Non c'è alcun motivo perché non possa essere un caucasico, e questo perché il mio intento era di produrre un personaggio on grado di raggiungere tutte le razze. La Marvel è sempre stata all'avanguardia nel portare sui suoi fumetti personaggi appartenenti a tutte le diverse etnie, da Pantera Nera a Luke Cage, senza citarne parecchi altri [...] D'altro canto, se avessero deciso di far interpretare Iron Fist a un attore asiatico, la cosa mi sarebbe andata comunque bene. Non mi considero una specie di ultimo baluardo irto a difesa degli standard letterari caucasici né di nulla del genere. Ma scrivere di un eroe caucasico mi risultava molto più semplice, e fu per questo che, con tutta probabilità, lo creai così. Se qualcuno mi avesse suggerito di creare un asiatico, probabilmente sarebbe stato asiatico. 
Iron Fist avrebbe potuto avere un amico asiatico. Avrebbe potuto far parte di un trio di personaggi. L'ho già detto, si potrebbe creare un nuovo personaggio anziché demolire quello creato da qualcun altro. Essere creativi è sempre meglio che essere critici. Io ho ricoperto entrambi i ruoli. Non c'è Nulla di sbagliato nell'essere critici, ma dopo un po' ti ritrovi a parlare quasi esclusivamente del lavoro altrui. Di per se non c'è nulla di sbagliato. E' una cosa degna di rispetto, ma credo che dopo un po' sia giusto mettersi anche nei panni degli altri anziché lamentarsi solo perché questi non fanno esattamente ciò che avreste fatto voi. Invece di lamentarsi, allora sarebbe meglio provare a fare da se".

Il logo della serie TV


Roy Thomas, dunque, non è molto interessato alle lamentele suscitate nei confronti della serie. Una serie nella cui realizzazione, tra l'altro non è stato coinvolto: "Tutto quello che ho saputo riguardo Iron Fist l'ho appreso dalle notizie riportate dai giornali e quel che ho visto in anteprima è solo quello che è stato diffuso ufficialmente per pubblicizzarla. C'è sempre qualcuno che mi rende partecipe di questo genere di anticipazioni ogni qual volta queste vengono rese pubbliche. Non ho visto i costume, mi sembra comunque un buon adattamento. Anche se  le critiche inerenti l'appropriazione culturale mi hanno fatto imbestialire" 

L'aver creato il personaggio, ha comportato qualche beneficio economico? "Non mi va di parlare se ho percepito o meno danaro per Iron Fist, sono faccende che mi danno noia. Quel che posso dire che alla Marvel, anziché spendere danaro per pagare i suoi avvocati, potrebbe spendere molto meno per dare dei compensi a quelle persone che li hanno creati, riconoscendogli dei vantaggi per i personaggi approdati nei film. Non so quali siano state le clausole dell'accordo con Gary Friedrich (si tratta di un accordo confidenziale) per Ghost Rider, ma lui ha sempre detto che, se la Marvel gli avesse riconosciuto qualche compenso per i film, lui non gli avrebbe fatto causa. Una causa che gli è costata tempo e danaro e tante preoccupazioni e che alla Marvel è costata una cifra a sei zeri. Sono solo mie supposizioni ma credo che la famiglia Kirby adesso sia sempre in cima ai pensieri della Marvel. Così adesso sono un po' più rilassati riguardo i loro personaggi con autori come me e altri che hanno creato nuovi eroi per loro dopo Stan Lee e Jack Kirby, dandoci un po' di danaro e permettendoci di fare quello che avremmo sempre dovuto fare: rilasciare interviste, parlare delle nostre creazioni. Anziché lamentarci del mancato trattamento economico e fare cattiva pubblicità, adesso abbiamo spazio per parlare di idee e personaggi. E fare buona pubblicità".

Non un problema risolto del tutto, ma un inizio: "Pagano le royalties solo agli autori ancora in vita, mentre apprezzerei che anche gli eredi percepissero qualcosa. Forse ci arriveranno presto, e stanno facendo progressi. Piccoli passi.


Poster promozionale per la serie TV
realizzato da Joe Quesada



2 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Caro Roy, se la Casa delle Idee pagasse uno zinzino meglio, forse i creativi che assume la pianterebbero di portare le loro cose + originali alla Image e di limitarsi a raccontare, bene, quando alla Marvel, le storie di alberelli viventi e di strateghi procioni alieni creati decenni fa da altri. Immagina il Roy Thomas 2.0 che si trova finalmente a trafficare con i personaggi che amava da bimbo, ma si guarda bene dal creare un procione asiatico alieno che vive moro uxorio con una pianta senziente scappata da un Giardino Dimensionale locato altrove dove era addestrata a combattere la Carne Cattiva sperimentando e dominando la fotosintesi clorofilliana perchè sa bene che non otterrà il giusto senza passare x un avvocato quando il film ricavato dalla serie a fumetti stabilirà un nuovo record x gli incassi del fine settimana battendosi ad armi pari con scuole per maghetti e gorilla oversize...

Mizar ha detto...

L'attore no ha il fisico del combattente (già confrontandolo con i disegni originali si nota la differenza). Da un super eroe mi aspettavo un iron fist ben diverso, uno che per 15 anni non ha fatto altro che prendere bastonate ed allenarsi mi aspettavo tanti muscoli... Ma vogliamo parlare dei combattimenti meno convincenti e noiosi mai visti in una serie di combattimenti?? fanno pena sembrano girati lentamente e messi a velocità doppia in post produzione.
Riassumiamo 1) attore ridicolo per il ruolo 2)combattimenti e movimenti figurati ridicoli (io avrei potuto far meglio e non so combattere) 3) storia strana dove alla fine le parti negative sono quelle che danno un minimo senso alla serie

Non vale un cavolo come serie meno male che su netflix ci sono ben altre serie

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