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Nel terzo capitolo cinematografico di Wolverine un fumetto indica la strada verso la salvezza per la razza mutante.
Un modo per ricordarci che alla base di tanti blockbuster ci siano sempre i nostri cari vecchi, e amatissimi, comic book
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Nel terzo capitolo della saga cinematografica di
Wolverine, c'è uno snodo narrativo in cui un fumetto assume un ruolo centrale. Una gran bella metafora che ci ricorda che, in fin dei conti, al cuore del milionario
business hollywoodiano ci son sempre i nostri amati
comic book (ed è divertente che a ricordarci questa cosa sia la
20th Century Fox,
major cinematografica terza litigante tra
Warner Bros/DC Comics e
Marvel Studios/Disney, unica a non pubblicare fumetti).
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La copertina dell'albo mostrato da Hugh Jackman/Wolverine nella pellicola Logan |
Al di là del valore simbolico che il fumetto assume all'interno della pellicola, l'albo stesso, custodito gelosamente dalla giovane
Laura Kinney nel suo zainetto, ha di per se una storia curiosa, degna di essere raccontata. Pur mostrando il temibilissimo
Sauron in copertina, e pur sfoggiando il numero 117 nella classica angoliera che contraddistingueva tutte le serie della
Marvel fino all'inizio di questo millennio, non si tratta di un vero
comic book pubblicato dalla casa editrice
newyorkese, ma di un albo creato appositamente per essere mostrato nel film. A rivelarlo è l'illustratore dello stesso fumetto, il bravissimo
Dan Panosian (visto di recente in Italia su
John Tiffany pubblicato da
Editoriale Cosmo).
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la sequenza di quattro tavole intitolata Eden, realizzate da Joe Quesada e Dan Panosian per il fumetto apparso in Logan The Wolverine |
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Realizzato con uno stile che ricorda i fumetti degli X-Men degli anni '80 (il periodo più amato dall'autore) l'albo
"ha rappresentato per me una lettera d'amore nei confronti del lavoro di quell'epoca dei comics. Storie e disegni che hanno ispirato tantissimi scrittori e disegnatori tra quelli attualmente al lavoro. E' stato il periodo migliore nella storia degli X-Men e Logan non è mai stato così a suo agio". Coinvolto da
Gabriel Hardman, artista che si è occupato dello
storyboard della pellicola,
Panosian ha confessato che lavorare per la produzione di
Logan è stato un sogno divenuto realtà:
"Wolverine è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, per cui è stato davvero un grandissimo onore ricoprire un ruolo nella realizzazione di questo di film. La produzione era alla ricerca di qualcuno in grado di disegnare, inchiostrare, colorare e letterare alcune pagine interne e una copertina di un albo a fumetti. Un lavoro che, in genere, viene ripartito tra più persone, ognuno specializzato in ciascuno di questi incarichi"
In tutto, alla fine,
Panosian ha realizzato 10 copertine fittizie per il fumetto mostrato nel film, mentre
"Joe Quesada ha realizzato le matite per quattro pagine che poi ho inchiostrato, colorato e letterato. Quelle che è possibile vedere durante il film". Ma
Panosian, rivelandosi scrupolosissimo, ha pubblicato sul suo account di
Twitter alcune altre tavole addizionali, una breve storia realizzata
"per evitate che durante le riprese gli attori sfogliassero il fumetto oltre le quattro pagine previste, correndo il rischio di rivelare che si trattava di un falso".
Panosian, inoltre, ha dichiarato di aver molto apprezzato l'idea del contrasto tra le ambientazioni tetre, crepuscolari del film e l'aspetto volutamente retrò e poco realistico del fumetto:
"i colori e i disegni stessi fanno da contraltare al mondo crudo e selvaggio del mondo in cui si svolge il film, mostrando quanta innocenza è andata perduta con il trascorrere del tempo". Vedremo mai questo
comic book nel mondo reale? Su questo l'artista non si sbilancia, ma spera che prima o poi si trovi un modo per presentarlo, magari in qualche edizione speciale
"sarebbe un peccato se non arrivasse nelle mani degli appassionati".
Ecco di seguito, le tavole extra realizzate interamente da
Dan Panosian e alcune copertine.
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Morte di un X-Men |
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L'immancabile omaggio a Magneto |
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Il "lancio speciale" |
Piccola nota a margine, sulle pagine del "vero"
The Uncanny X-Men 117 non c'è alcuna apparizione di
Sauron (apparso comunque alcuni numeri prima), mentre
Kitty Pryde avrebbe fatto il suo debutto solo alcuni mesi dopo.
Chris Claremont e
John Byrne approfittarono di un, relativo, momento di tranquillità per raccontare un
flashback sul passato di
Ororo Muroe (alias Tempesta) e
Charles Xavier e presentare un nuovo x-nemico:
Il re delle ombre.
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La copertina dell'originale Uncanny X-Men 117 di Dave Cockrum e Terry Austin |
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