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GREG RUCKA: "GRAZIE A STUMPTOWN ADESSO HO DAVVERO CAPITO LA SODDISFAZIONE CHE PUO' DARE IL LAVORO CREATOR OWNED"


una vignetta tratta da Stumptown
nuova serie creator owned realizzata da Greg Rucka per la Oni Press
(in arrivo in Italia per le edizioni BD)

Qualche tempo fa vi riportai la insoddisfazione di Greg Rucka nei confronti delle Big Two. In particolar modo lo scrittore si diceva di essere molto deluso dall'atteggiamento assunto nei suoi confronti da parte della DC Comics, rea di avergli dapprima affidato la realizzazione della Graphic Novel Wonder Woman Earth One salvo poi avergli successivamente, e senza troppe spiegazioni, sottratto quell'incarico da lui considerato come il coronamento di una carriera (se volete leggere le dichiarazioni che vi ho brevemente riassunto vi consiglio di cliccare QUI). La delusione lo spinse a una serie di riflessioni che lo indussero a decidere di non collaborare più con Marvel e DC Comics (QUI trovate le sue amare considerazioni) ma di dedicarsi esclusivamente a progetti creator owned.

Da quella drastica decisione sono trascorsi alcuni mesi, lo scrittore ne è ancora convinto o ha deciso di tornare sui suoi passi? Stando alle dichiarazioni recentemente rilasciate dopo lo Stumptown Comicsfest di Portland, sembrerebbe proprio di no...

"Non ci sono solo i fumetti di supereroi, e si prova una enorme soddisfazione quando ci si trova fuori dai restrittivi limiti imposti dalle Big Two. Sì, ero già consapevole di queste cose. E sì, ho letto una quantità spropositata di fumetti non supereroistici pubblicati a cadenza mensile. Ma ritrovarsi nel bel mezzo di una città e di una convention che celebra le case editrici indipendenti così come la C2E2 celebra le lotte e i tipi in calzamaglia mi ha davvero spinto a prendere nota di queste considerazioni... non è una forzatura ammettere che nel recente passato avevo guardato ai fumetti creator owned solo come a un trampolino di lancio che mi permettesse di accedere ai livelli superiori affinché mi venissero affidate le redini degli X-Men (e sì, mi piacerebbe riprendere la squadra degli anni '90 con Maggott e la X-Force). Grazie a Stumptown adesso ho compreso molto meglio la gioia che può dare la creazione di fumetti originali. Adesso ho constatato che c'è una comunità pronta a sperimentare cose nuove e a leggere fumetti solo in base alla loro qualità e non per la loro appartenenza a un franchise più ampio"

Poster promozionale per la
Stumptown Comics Fest di Portland

11 commenti:

Andrea Antonazzo ha detto...

Peccato che le opere "creator owned" di Rucka non abbiano mai avuto molto successo in Italia. Spero che, in questo clima da "non si butta via niente", almeno qualcuno recuperi prima o poi la splendida Queen & Country.

Comix Factory ha detto...

concordo, Queen & Country era davvero una bella serie. Peccato che la Magic ne sospese le pubblicazioni. Chissà che la "linea Magic" della Panini (quella che pubblica Love & Roickets, Grendel, Concrete, Powers, The Goon etc. per intenderci) non decida di aggiungere questo tassello mancante alla divisione :-p

Erich ha detto...

Rucka ha ragione. Il "creator owned" offre all'autore di esprimersi al meglio e se uno è bravo (come nel caso di Rucka), il risultato è sempre lodevole.
Molto meglio dello scialbissimo Punisher (vol. 8) visto su Devil e i Cavalieri Marvel. La più brutta rappresentazione di Punisher mai concepita.

Anonimo ha detto...

Contentissimo per la pubblicazione da parte della BD che non è nuova sul fronte Rucka+Oni Press.

Erich ha detto...

Io no. Sarebbe stato meglio che i diritti di pubblicazione di questo materiale fossero finiti ad un editore di livello medio o grande e non a un microeditore come la BD. Iniziative di questo tipo dovrebbero essere sostenute con grandi mezzi per assicurare alle medesime la massima visibilità possibile. Invece, nelle mani di un microeditore, il fumetto finirà per essere circoscritto ad una ridottissima nicchia di fan (cioè, resterà sconosciuto al grande pubblico).

Gio ha detto...

Ho notato anche io questa controtendenza da parte degli scrittori, che adesso tendono a scrivere grosse serie Marvel e Dc per crearsi il loro bacino d'utenza e portarselo dietro per quando si dedicano ai progetti creator-owned...

Anonimo ha detto...

Il fatto che Edizioni BD sia un non-troppo-grande-editore è dovuto al fatto che i lettori non guardano oltre a Panini e Lion, le quali sono conosciute principalmente perché pubblicano supereroi. Poi, se la serie è valida e ti piace, la prendi e basta. Al massimo, la sponsorizzi, ma lamentele come quella di Erich mi sembrano inutili.

@Gio: chiamali scemi! :P

Erich ha detto...

C'è un confine netto tra una "lamentela" e una chiara rappresentazione della realtà.
BD è un microeditore, cioè non attivo nelle edicole (il principale se non unico canale distributivo del fumetto in Italia).
Quando i diritti di un fumetto finiscono nelle mani di un microeditore, automaticamente il fumetto e la visibilità stessa di esso risultano irrimediabilmente danneggiati.
Il successo è legato alla possibilità che più persone sappiano della esistenza di un prodotto.
Nelle mani di un microeditore, un prodotto-fumetto è condannato in partenza all'oblio o ad una diffusione di livello condominiale.
Panini è un editore di livello medio. Lion è in un'area di confine tra la microeditoria e l'editoria mediobassa. Quando le sue uniche pubblicazioni da edicola chiuderanno (e succederà presto), la sua dimensione sarà quella di un microeditore.

Anonimo ha detto...

La Oni Press non è un microediotre anch'essa? Eppure, Stumptown ha avuto successo negli States.

Erich ha detto...

Onipress è un editore americano indipendente e in linea generale può essere considerato un microeditore.
Stumptown non ha avuto successo.

Anonimo ha detto...

Ok, as u wish.

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