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DAVID GOYER: "MOLTO DIFFICILE RENDERE WONDER WOMAN CREDIBILE PER IL GRANDE SCHERMO"

Difficoltà a rendere credibile sul grande schermo
 un personaggio come Wonder Woman? Scommettiamo che
se trovassero un'attrice con le sembianze di quella
disegnata da Adam Hughes molte perplessità verrebbero meno?



Quando si parla di film ispirati ai classici personaggi del mondo dei fumetti, non si può non pensare a David S. Goyer, sceneggiatore di fumetti (è stato a lungo il co-scrittore di Starman al fianco di James Robinson, così come si è occupato di molti numeri della Justice Society of America, prima con Robinson e poi con Geoff Johns) e cinematografico (il suo nome è accreditato tra quello degli scrittori della trilogia del Batman di Christopher Nolan e compare anche nei credits dell'imminente Man of Steel, e come se non bastasse è il creatore della serie TV, prodotta dalla Starz, intitolata Da Vinci Demons). Per questo motivo pesano come un macigno le parole profferite dall'autore riguardo la possibilità di fare un buon adattamento cinematografico di Wonder Woman. Nel corso di una sessione di domande senza rete di protezione ospitata su reddit, a chi gli chiedeva notizie su un possibile adattamento cinematografico delle storie dell'amazzone, lo scrittore, senza troppi peli sulla lingua, ha risposto:

"Credo che Wonder Woman sia un personaggio davvero molto difficile imporre. Molto più difficile di Superman, che è comunque più difficile di Batman. Come se non bastasse, a Hollywood sono in molti a pensare che è difficile fare un grande film d'azione con una protagonista femminile. Ovviamente non condivido questo punto di vista. Ma questa comunque tende a essere l'opinione più diffusa. Si spera che cambi nei prossimi anni".
Le riflessioni di Goyer fanno, in qualche modo, eco a quelle di Mark Millar, che vi riportai qualche tempo fa (per la precisione lo scorso 20 febbraio, nel post che trovate QUI), e l'insuccesso cinematografico di Lanterna Verde sembra dar loro ragione.

6 commenti:

Federico Burroni ha detto...

Ma il rendere credibile un personaggio a fumetti nella sua trasposizione in celluloide è un problema che si fa solo Goyer ( e Nolan). Intanto la Marvel macina incassi con personaggi incredibili.

Comix Factory ha detto...

c'è da dire che i personaggi marvel, creati negli anni '60, sono molto più verosimili di quelli DC (che hanno almeno altre tre decadi sulle spalle). Questa differenza, fa si che per origini e costumi i personaggi DC siano un po' meno attuali per i gusti degli spettatori. Poi è chiaro che l'abilità risiede proprio nel riproporli al grande pubblico facendoli appassionare e rendendoli (grazie alla sospensione dell'incredulità) credibili e coinvolgenti.

Erich ha detto...

Eppure con Batman ci sono riusciti, rendendo il personaggio nella versione cinematografica credibilissimo e in linea con il trend delle storie dei fumetti.
Il problema è un altro: mentre per Batman il discorso era legato alla trama e alla buona interpretazione degli attori impegnati nella pellicola, quando si passa ad un personaggio con superpoteri come Lanterna Verde, si pensa che possa bastare qualche effetto speciale. E invece non è così.
Lanterna Verde è stato un fiasco totale. Un film bruttissimo, oscurato dai successi marvelliani, come il film su Cap, The Avengers e Iron Man III.
Due sono le strade: o si punta su una trama interessante, che avvicini chi i fumetti non li legge o si rende la realtà rappresentata nel film compenetrata nella vita quotidiana americana (come avvenuto in Iron Man III e Avengers).
In questo momento, alla DC hanno altri problemi. Il loro New 52 è fallito. Hanno demolito un universo narrativo credibile come il vecchio DCU. Hanno azzerato la qualità nelle testate di Superman e Batman.
La domanda sorge spontanea: è stata una buona idea trasformare il DCU in una versione Ultimate?
Io, francamente, ogni volta che leggo "Ultimate Superman" (cioè, le nuove serie di Action Comics e Superman), non posso non provare nostalgia per la grandiosità che è stato Superman fino a Grounded (cioè, fino al novembre 2011) e non posso non deprimermi per i continui errori di traduzione e di lettering che funestano gli albi della Lion e per la scadentissima qualità tipografica in generale, oltre che per l'assenza di editoriali. Si, al di là delle polemiche strumentali sui forum, la qualità delle edizioni Planeta era e resta ancora oggi insuperabile. Mi auguro che nel 2014 con il passaggio dei diritti ad un nuovo editore le cose cambino anche per la DC in Italia (facendo dimenticare la tristissima parentesi lion).

Onirepap ha detto...

Penso che Goyer abbia ragione in riguardo a WW, rispetto a Batman che è comunque debitore di una tradizione pub, e quindi piu semplice da portare in una dimensione realistica, WW nacque sopratutto per compiacere i lettori maschili con le belle forme dell'amazone, non devo ricordare a nessuno il tenore delle prime storie dove il bondage era d'obligo, infatti mentre altre figure come per esempio catwoman nata negli stessi anni si è un un po affrancata dall'essere una figura solamente erotica, Diana per quanto sforzi si faranno ed elaborazioni varie con quel costumino sembrerà sempre un mignottone della tangenziale, (e credo anche F. Miller nel ritorno del cavalliere oscuro avesse la mia stessa opinione :-D )
p.s
Ma quindi nel 2014 la Lion non rinnoverà i diritti?
Lupoi starà volando sopra come un avvoltoio :-P

Comix Factory ha detto...

@onirepap: non credo che la Lion non rinnoverà i diritti e non credo affatto che il contratto tra Lion e DC sia stato solo biennale.

Erich ha detto...

Il problema non è tanto la durata del contratto DC-Rw/Lion. Se dovessimo soffermarci solo a questo...
In realtà, la questione è più intricata. A fronte di risultati non eccezionali (come quelli che Rw sta riscuotendo, almeno secondo quanto si sussurra e non è difficile crederci visto il calo massiccio nelle vendite che ha colpito dal 2011 l'editoria a fumetti), Saviano potrebbe essere indotto a cedere la "disponibilità" delle licenze di pubblicazione ad altri editori. Si fa il nome della Mondadori (che tornerebbe ad occuparsi in pianta stabile di materiale DC dopo 40 anni) o a uno "sparpagliamento": che significa appaltare le singole licenze ai vari microeditori in esclusiva di Alastor/Rw.
Fuori gioco la Panini, che ha le sue gatte da pelare (con una Disney che sta scalpitando per annullare l'assurdo contratto firmato dagli ex-capi della Marvel anni fa), oltre a vendite in calo vorticoso.
Per quanto mi riguarda, ambirei ad un impegno diretto della DC in Italia (mettendo fuori gioco i microeditori).
La DC in Italia ha vissuto un periodo d'oro nel 2006-2011, quando a pubblicare le storie di Superman e soci era una multinazionale potentissima come la Planeta (che per la cronaca continua ad editare fumetti) di proporzioni non dissimili dal colosso Warner (proprietario della stessa DC). Poi gli spagnoli si sono tirati indietro perché il mercato dei fumetti nell'Europa meridionale è crollato.
Quello che si può dire è che da quando i diritti DC sono finiti alla Alastor/Rw, siamo tornati ai tempi bui della Play Press.

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