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PAOLO RIVERA: "PERCHE' RINUNCIO ALLA MIA ESCLUSIVA CON LA MARVEL? PER UNA QUESTIONE DI PROPRIETA' DEL MIO LAVORO"


"E quindi uscimmo a riveder le stelle..."


Uno degli argomenti più importanti e scottanti di questi ultimi anni è il rapporto tra le case editrici e gli autori. Negli ultimi tempi, complici soprattutto l'ignobile trattamento riservato da Marvel e DC agli eredi di Jack Kirby, Jerry Siegel e Joe Shuster (ma anche la campagna informativa che uno sceneggiatore influente come Alan Moore sta compiendo da alcuni mesi per sensibilizzare lettori e colleghi riguardo la gestione dei diritti di Watchmen da parte della DC Comics), molti autori stanno maturando una sempre più consapevole coscienza di se e della volontà di voler rimanere in possesso dei diritti delle opere da loro concepite. Negli ultimi tempi sono sempre più gli autori che dichiarano, più o meno apertamente, il loro disagio nel lavorare con le Major; basti pensare a Mark Millar che ha deciso di lavorare solo su personaggi di sua creazione (senza però rompere polemicamente con la Marvel), o ad autori come Chris Roberson e Roger Langridge che invece hanno apertamente dichiarato le loro intenzioni. 

Comunque la si metta, anche alla luce della lettura di questo post di commiato scritto sul suo blog da Paolo Rivera per salutare i lettori e spiegare le motivazioni del suo abbandono della serie dedicata al diavolo rosso, il tema più importante di questo primo scorcio di decennio, destinato a mio avviso a rivoluzionare il mondo del fumetto nei prossimi anni, è quello inerente la ownership delle storie e dei personaggi. Un argomento che ci riserverà molte sorprese. 


Ho iniziato a lavorare per la Marvel quando avevo a malapena compiuto l'età per bere alcolici (legalmente). Non ho mai scritto una presentazione o un curriculum vitae. Non sono mai andato a un colloquio di lavoro. Non sono mai stato disoccupato. In breve, sono stato molto, molto fortunato. Ma adesso ho 31 anni... e definisco questo periodo come il decennio. 
Copertina di Daredevil #18
Ho deciso di lasciare Daredevil e porre fine al mio contratto di esclusiva con la Marvel dopo dieci anni di lavoro con una azienda che posso solo descrivere come una famiglia. Dal momento in cui Joe Quesada mi assunse via e-mail, mi è stato riservato solo il miglior trattamento possibile riservato ai migliori talenti sul mercato.
Allora, perché sto lasciando? La risposta breve: proprietà. Con la sola eccezione di qualche altra opera artistica che ho  pubblicato in questi anni (i cui diritti appartengono ad altri editori), la Marvel possiede i diritti di tutto il mio portfolio professionale. E perché dovrebbero? Io sono stato, ovvio, lautamente ricompensato per il mio lavoro, e per questo io sono loro molto grato - ma il totale che mi ha fruttato questo lavoro non è sufficiente per mantenermi in un un futuro remoto. Il mio compenso per pagina è essenzialmente lo stesso che mi veniva corrisposto quando ho cominciato a lavorare a 21 anni, così ho deciso di investire su me stesso. Quello che creerò nel prossimo decennio mi servirà per sostenermi quando la mia vista si appannerà e le mie mani mi tremeranno (e chissà cos'altro). Adesso è il momento per compiere questa scelta, adesso che sono ancora giovane, in possesso di "grandi poteri", ma ancora con poche responsabilità 
E ancora, non ho in alcun modo rotto con la Marvel. Loro non sono stati niente che di supporto durante la mia decisione, così come lo sono stati nel corso di tutta la mia carriera. Continuerò a realizzare copertine e progetti occasionali per loro, ma non lo farò più in esclusiva. 
Cosa mi sto accingendo a fare con il mio tempo libero? Nel breve periodo, ho intenzione di dedicarmi allo smaltimento della mia lista di commissions, che è ferma al 2008. Questo mi terrà molto impegnato mentre pianificherò lavori più impegnativi. Per ora non accetterò nuovi incarichi, ma lo farò a tempo debito. 
Nel lungo termine, dovrò andare a rileggermi le mie vecchie e-mail. Negli ultimi dieci anni ho dovuto rifiutare alcune fantastiche opportunità, così potrò finalmente accettare di realizzare alcuni lavori non-Marvel - tutto dipenderà dai team creativi e dalla proprietà dei diritti. 
Copertina di uno degli albi
di One Moment in Time
pubblicato su Amazing Spider-Man
Malgrado le nuove opportunità che mi si presenteranno sulla mia strada, il mio principale obiettivo sarà un ambizioso progetto creator-owned: una storia originale, con tematiche fantascientifiche, con tematiche primarie e un compatto cast di personaggi. E' ancora troppo presto per fornirvi dettagli, ma è qualcosa che mi sta frullando nella mente (prevalentemente quando mi faccio la doccia) da almeno cinque anni. 
Ho anche alcuni piccolissimi, collegati solo tangenzialmente ai fumetti, progetti per i quali spero di poter fare ricorso a vie sperimentali per la raccolta di fondi e la distribuzione - penso a cose come Kickstarter. Il sito sta già dimostrando il suo contributo all'industria, e penso che rappresenti il futuro per gli autori che hanno qualche storia da narrare agli appassionati. Spero che funzioni con me. 
Per finire, mi piacerebbe chiedere scusa ai miei lettori e ai miei collaboratori. Ho fatto molte promesse che non ho mantenuto e mi sento così pessimo/stupido a lasciare una serie talmente stupefacente, proprio mentre stavamo ingranando. Uno speciale ringraziamento e richiesta di perdono va a Mark Waid, Steve Waker e a mio padre, tutti loro hanno fatto l'impossibile per incoraggiarmi e supportarmi sulle pagine di Daredevil. Avevo promesso loro più di 6 miseri albi. 
Mi scuso anche per questo interminabile annuncio. Riguardo questa mia decisione nutro una vasta gamma di sentimenti e volevo spiegare, nel modo migliore per me possibile, i tanti fattori che mi hanno indotto a lasciare il miglior lavoro del mondo. Daredevil continuerà a risplendere anche senza di me. Fidatevi, ho visto i prossimi numeri. Anche la Marvel continuerà a rispledere, così come lo fa da generazioni. Mi hanno dato qualcosa che la moneta non può comprare: un devoto stuolo di appassionati. Il cui valore (approssimativamente 4 miliardi di dollari) deriva non dall'azienda, ma dai miei predecessori artistici - è questo che la Disney realmente ha acquistato nel 2009. La ragione per cui voi state leggendo tutto ciò - la ragione per cui io ho una carriera - risiede nel fatto che io ho ricoperto un ruolo privilegiato nella storie e nei personaggi che esistono da prima della mia nascita e che mi sopravviveranno. Come artista la mia reputazione - la mia fama, in termini più bruschi - è ciò che rende questo lavoro una professione e non una passione. E mentre assumevo una gran padronanza nella originalità e nell'abilità con cui svolgevo il  mio lavoro per la Marvel, non ho mai dimenticato che l'audience che finanziava la mia vita era stata attratta dal lavoro di autori che avevano svolto il loro lavoro a condizioni molto meno favorevoli. La mia sola speranza è che alcuni di voi mi seguano quando tenterò di creare qualcosa da zero.


una tavola di Paolo Rivera tratta da 
Spectacular Spider-Man 14

1 commento:

Anonimo ha detto...

Wow! Che dire...
Mi sono quasi commosso. :P

Sembra che Robersona vada di moda ormai. Eheh!

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