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GREG RUCKA: "LA MIA SINTONIA CON CICLOPE E IL FATTO CHE SIA COETANEO DI MIO FIGLIO, MI HAN CONVINTO A TORNARE ALLA MARVEL"



Un particolare tratto dalla copertina della
nuova serie regolare dedicata alla versione adolescente di Ciclope


Chi segue questo blog con costanza si sarà certamente reso conto che uno degli argomenti a me più cari è quello inerente il rapporto tra i creatori e le case editrici, in modo particolare tra i creatori e quelle che vengono definite le Big Two. Negli ultimi anni, grazie all'influenza della rete, all'interesse dimostrato dalle grosse case produttrici hollywoodiane nei confronti dei comics e alla alla maggior consapevolezza acquisita dagli autori, si è sempre più imposto all'attenzione del grande pubblico il fumetto creator owned, quelle opere i cui diritti appartengono completamente, per l'appunto, ai loro creatori. Capita sempre più spesso, dunque, che ci siano autori che dedicano parte della loro attività produttiva ai personaggi di proprietà delle major e parte alle loro creazioni più personali, fino al momento in cui queste ultime (beneficiate, magari, dall'interesse di Hollywood) non garantiscano fama e danaro sufficienti per svincolarsi dal controllo (e dipendenza) dalle grandi case editrici (vale per tutti il mirabile esempio dell'abile e intraprendente Mark Millar).

Grazie a questo trend, capita spesso di leggere le dichiarazioni di indipendenza di alcuni creatori che, stufatisi dell'ingerenza e dello scarso rispetto loro mostrato dalla Big Two, decidono di calcare le strade delle produzioni indie e, forse per darsi più coraggio, lo fanno solo dopo aver sventolato al mondo la loro insofferenza. Qualche tempo fa, e veniamo al dunque, fu Greg Rucka a dichiarare in più di una occasione la sua voglia di indipendenza (ne parlai QUI, QUI e QUI) fino ad annunciare pubblicamente che si sarebbe concentrato esclusivamente su prodotti di sua proprietà (in particolare Lazarus, realizzato con Michael Lark per la Image Comics, e Stumptown realizzato per la Oni Press). Immaginatevi, allora, il mio stupore quando, scorgendo le anticipazioni delle uscite Marvel per il mese di Maggio. ho appreso che lo scrittore si occuperà di una serie regolare dedicata alla versione giovane di Ciclope, protagonista con gli altri x-men originali ancora adolescenti sulle pagine di All-New X-Men di Brian Michael Bendis.

A suggerire a Nick Lowe (fino a qualche mese fa editor delle testate mutanti, ma adesso convolato nel ragno-verso) di affidare l'incarico a Rucka, pare sia stato lo stesso Bendis. Lo scrittore di Portland, infatti, si è ricordato che l'amico e collega è padre di un ragazzino coetaneo del Ciclope cartaceo, e ha giustamente pensato che il processo di immedesimazione tra lo scrittore e il personaggio non avrebbe che giovato alla testata. Ma che cosa ne dice Rucka di questa sua parziale retromarcia?

Greg Rucka

Nel corso di una interessante intervista rilasciata alla webzine Comic Book Resources, Greg Rucka spiega che, oltre alla grande affinità che prova nei confronti di un personaggio come Ciclope, il motivo che davvero lo ha spinto ad accettare questo incarico è stato proprio il fatto di avere un figlio della stessa età dell'eroe, un aspetto che sarà, dunque, cruciale nello sviluppo della serie.

"Ci ho pensato un po' su, e più o meno mi ripetevo. "be' sembra una cosa che potrebbe risultare dannatamente divertente. Proviamoci". In questo momento ho tanti progetti che bollono in pentola, e l'organizzazione dei tempi per un freelance è tutto: quando c'è un buco nella schedulazione dei progetti, quando sei libero, quando non lo sei... questa è stata l'offerta giusta al momento giusto. Mi sento come se fossi stato citato a sproposito: non ho mai detto "il lavoro su commessa mi fa schifo". Il lavoro su commessa è stato molto, decisamente molto buono con me, in molti  modi diversi. Molto spesso poter lavorare su personaggi iconici come Ciclope, il più delle volte è un vero e proprio privilegio. Stiamo parlando di Scott Summers. Suvvia! E' una grande opportunità! Ieri mi sono ritrovato a parlare con un altro scrittore, e lui ha più o meno commentato così: "il fatto è che [anziché scrivere una serie su commissione] potrei dedicarmi alla scrittura di altre cose ma io sinceramente amo questo lavoro". Non è possibile sminuire questa cosa. Ci sono personaggi e storie e serie che hanno prodotto un enorme impatto e significato nella mia vita, questo senza voler considerare quello che hanno avuto nelle vite degli altri. Questa al momento è la cosa giusta da fare, e sarà divertente. Credo anche che sia importante. Credo che Scott abbia bisogno di un po' di divertimento, e questo è un qualcosa che davvero vogliamo provare a portare nella serie".  

Ma come mai Greg Rucka si sente tanto in sintonia con Ciclope, un personaggio spesso non amato (anzi detestato) da una parte degli appassionati dell'universo mutante? "Quando tempo addietro -- e con tempo addietro intendo dire parecchio tempo addietro -- iniziai a leggere Uncanny X-Men -- c'erano dei personaggi che amavo, altri che mi lasciavano indifferente. Inizialmente Scott era uno di questi.  Dopo oltre un anno e mezzo che collezionavo la serie mi chiesi -- "come mai non riesco a entrare in sintonia con questo personaggio?" e la risposta si manifestò all'improvviso: "perché io e lui abbiamo davvero molto in comune". [Risate] Siamo due tipi molto seriosi; ci assumiamo le responsabilità con grosso impegno, e ci aspettiamo che gli altri facciano lo stesso, e spesso siamo frustrati dal fatto che non si comportano come ci attendevamo che facessero. E interiorizziamo molto. Se fossi stato un X-Men probabilmente avrei finito per essere Scott -- ma sarei stato lo Scott che non sarebbe mai stato in grado di dichiararsi o di fare alcunché con Jean [Risate]. Davvero mi piace il personaggio. Non sono certo che Scott sarà mai un tipo fresco. Logan lo sarà sempre. Ma Scott è il tipo che si assicura che le cose siano fatte."


Gli X-Men in una illustrazione di
Russel Dauterman, disegnatore incaricato di occuparsi
della nuova collana dedicata a Ciclope

3 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Ho letto della serie e l'idea del Ciclope adolescente al fianco del padre nei Predoni Spaziali sembra interessante. Al di là di questo, Rucka ha ampiamente centrato il problema nel trattare un personaggio del genere. Ma, a parer mio, il fatto che venga anche così tanto detestato (Ciclope, intendo) è un'ulteriore conferma di quale splendido lavoro abbia fatto all'epoca Claremont su questi characters.

Anonimo ha detto...

Al di là del carattere, della responsabilità e della seriosità ben espresse da Rucka, 2 altri sono i motivi pur cui Scott non è amato quant'altro.
1) il superpotere, non c'è nessuno che vorrebbe sparare raggi ottici conclusivi come potere, se poi aggiungiamo pure la mancanza di controllo...
Altro che volare, usare potere psico cinetici, creare qualsiasi osa col ghiaccio o essere un super atleta, e se impellicciato, essere comunque uno dei più simpatici al mondo.
2) credo che ben pochi perdonino a Scott quanto capitato a Madelyne, c'è poco da fare, anche se nella vita reale forse molti avrebbe fatto la stessa cosa, nei fumetti agire in modo realistico e non perfetto è visto come un difetto.

CREPASCOLO ha detto...

Slim Summers è stato cool nel periodo in cui lo disegnava Neal Adams ed era il mutante preferito da Grant Morrison, quindi ha qualche estimatore tra gli addetti ai lavori. Io trovo affascinante un lato poco simpatico del personaggio che immagino colpisca il lettore sotto la cintura della percezione immediata: Ciclope ti guarda, ti vede attraverso un quarzo che ammanta la realtà di rosso rubino, ti giudica ed emmette la sua sentenza ovvero un raggio concussivo, praticamente il calcio di un mulo che cerchi di allontanare dal crepaccio. Ha il superpotere che avrebbe Dredd se fosse stato creato da cartoonists USA. E' cresciuto come un orfano, ha trovato una figura paterna, ha consacrato la sua vita al sogno di un altro ( in una storia di Waid lo si accusa di non avere un pensiero suo dall'età di 15 anni ) e sposa sempre la stessa donna - almeno fino a Morrison - con una ostinazione che non ha nulla della necrofilìa di Jimmy Stewart nel film di Hitch: semplicemente il tizio è convinto di avere il diritto di vivere sempre con la sua rossa nella x-mansion al timone operativo della sua x-posse. E se qualcuno la pensa diversamente, parte lo zap. Non un fermate il mondo, voglio scendere - piuttosto un se fermi il mio mondo, ti faccio scendere, almeno per un giro.

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