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MARVEL: ARUNE SINGH SPIEGA PERCHE' LA CASA DELLE IDEE SPOILERA LE SUE STORIE AI MASS MEDIA PRIMA CHE VADANO IN STAMPA

Death of Spider-Man


La scorsa settimana ha destato molto scalpore tra gli appassionati di super-eroi la diffusione, da parte dello stesso ufficio stampa della Marvel, delle immagini inerenti il sorprendente (?) finale del ciclo di episodi intitolato Death of Spider-Man (evento narrativo che ha coinvolto le serie ultimate di Spider-Man e degli Avengers e che ha gettato le basi per il rilancio di tutta la divisione "definitiva" della casa delle idee, rilancio di cui vi ho parlato QUI). Un giorno prima della distribuzione in tutte le fumetterie d'oltreoceano dell'albetto in cui sarebbe stato svelato il destino dell'arrampicamuri e del suo alter ego la Marvel ha affidato i file con le tavole finali dell'albo ad alcuni tra i principali organi di informazione, quotidiani del calibro della Associated Press o di USA Today. In poche ore, dunque, il fato di Peter Parker è stato svelato sui siti web di tutto il mondo, con la conseguente sorpresa rivelata indifferentemente a tutti coloro, lettori o no, che usufruiscono di questi organi di informazione.

Questa mossa ha  naturalmente infastidito gli appassionati di mezzo mondo, appassionati cui si è fatto portavoce il sito Comics Alleance che ha provveduto a intervistare Arune Singh, director of Communications, Publishing and Digital Media della Marvel Comics per chiedergli delucidazioni riguardo la strategia di svelare i colpi di scena più eclatanti ai mezzi di informazione (senza lesinare sui particolari), e perchè c'è la convinzione che una politica del genere risulti essere premiante non solo per l'editore, ma anche per i punti di vendita.

ATTENZIONE: L'INTERVISTA CHE STATE PER LEGGERE CONTIENE NUMEROSI SPOILER RIGUARDO STORIE ATTUALMENTE IN CORSO DI PUBBLICAZIONE NEL NOSTRO PAESE. SE NON VOLETE ROVINARVI LA SORPRESA NON CONTINUATE A LEGGERE. 

Comics Alliance: Ti pongo la domanda nella maniera più diretta possibile, perché rivelate gli sviluppi delle trame principali e i colpi di scena che ne conseguono prima che gli albi in questione siano pubblicati? Perché non aspettare prima che gli albi siano pubblicati? 

Arune Singh: Come prima cosa ci tengo a precisare che lo scopo di qualsiasi campagna promozionale del genere è quello di indurre nuovi lettori ad entrare nei negozi di fumetti. La notizia relativa alla morte di Spider-Man è una notizia che è stata diffusa in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, attraverso l’India – è una grande storia. Una notizia che desta l’interesse non solo degli appassionati di fumetti, ma anche di persone che sono state lettori in passato e di persone che non hanno mai letto un fumetto in vita loro. Se riusciamo a recuperare lettori da queste due ultime categorie, convincendoli a entrare in un negozio di fumetti – dal momento che sappiamo di avere tra le mani una grande storia – possiamo provare a farli tornare e (ri)diventare lettori. Abbiamo programmato la pubblicazione di Ultimate Fallout con tre uscite al mese durante il periodo estivo per capitalizzare l’interesse suscitato nei lettori e rivelargli velocemente cosa succede dopo la morte di Peter.


Per quanto riguarda, dunque, la prima parte della tua domanda, comprendiamo gli appassionati che si lamentano del fatto che gli abbiamo spoilerato il finale della storia e che si chiedono perché abbiamo scelto di farlo prima che la storia fosse distribuita – è una domanda giusta. Ma la risposta – e spero che non risulti troppo brusca – è che il nostro atteggiamento va valutato in una visione d’insieme più ampia che tenga conto del fatto che si tratta di affari.


L'ultima battaglia di Johnny Storm


Quando programmiamo questo tipo di copertura mediatica, offriamo la promessa di fornire una notizia in grado di far parlare di se anche al di fuori del mondo del fumetto. Notizie che devono raggiungere coloro che fanno i titoli, titoli che vengono ripresi da altri mezzi di informazioni e che cattureranno l’attenzione dei lettori. Se aspettassimo che la storia fosse già pubblicata e distribuita, siamo certi che i grandi quotidiani ne parlerebbero ancora? Forse sì. Ma l’unico modo per garantire una grossa cassa di risonanza a livello mondiale è di dare la notizia per primi. È l’unico modo per far sì che la notizia abbia una copertura mediatica su scala mondiale.

CA: Quali sono i benefici prodotti da questo tipo di diffusion delle informazioni, e qual è la risposta dei commercianti? È un momento difficile per la vendita degli albetti mensili; In passato, rivelando svolte narrative eclatanti come la morte di Capitan America o quella di Johnny Storm, avete riscontrato risulati di vendita positivi (e duraturi)?


AS: Abbiamo registrato risultati eclatanti. Siamo certi che è sufficiente abbinare una promozione del genere a una delle nostre serie piùm popolari per attirare un gran numero di lettori, molti di più di quanti non ne avesse la stessa serie prima che fosse spinta a livello mediatico con l’iniziativa promozionale a essa collegata. Credo che dovremmo essere tutti soddisfatti quando si riescono a portare nuovi lettori e abbiamo riscontrato che questo tipo di spinta commerciale sui principali mezzi di informazione è efficace, una efficacia che abbiamo riscontrato valutando i feedback fornitici dai rivenditori – i più recenti sono quelli relativi a Fantastic Four #587 e al conseguente lancio di FF. Molti lettori richiedono l’albo, i commercianti vendono molte più copie e gli ordini dei numeri successivi sono di molto aumentati rispetto a quelli precedenti. È una scelta vincente e non solo per la Marvel, ma per l’intera industria del Fumetto – qualsiasi cosa in grado di attrarre e trattenere nuovi lettori è una cosa positiva per tutti. Far parlare di se sui principali mezzi di informazione è ciò che permette di attrarre vecchi lettori che hanno abbandonato i fumetti e nuovi potenziali lettori – raggiungiamo i non lettori nei posti nei quali leggono le notizie e gli diamo la possibilità di scoprire qualcosa riguardo le grandi storie che stiamo producendo.


Siamo ben consapevoli che questo significa spoilerare ai nostri lettori le svolte narrative più important delle nostre serie, ma siamo altrettanto consapevoli che stiamo tentando di creare un grande interesse intorno ai nostril personaggi, espandendo il numero di lettori e appassioneti, una espansione di cui ne benefioceremo tutti. Alle volte questo significa prendere decisioni difficili che possono sembrare prive di tatto e rispetto nei confronti dei nostri lettori, ma si tratta di scelte che vanno giudicate in una più ampia visione d’insieme, in una prospettiva che tenga conto del punto di vista commerciale. I rivenditori incrementano i loro ordini e noi abbiamo l’obbligo di creare una cassa di risonanza che spinga i clienti – vecchi e nuovi – a entrare in fumetteria. Credo che questo sia qualcosa che la Marvel riesce a fare meglio di chiunque altro.

CA: Naturalmente non tutte le storie vengono rivelate in anteprima ai media – tanto per fare un esempio, si è tenuto un gran riserbo riguardo la morte di Bucky durante Fear Itself. Come decidete quali storie meritano di essere sottoposte all’attenzione di una più vasta audience, a costo di rivelare anticipatamente il finale di una trama ai lettori più fedeli? Come si fa a decidere quali storie diffondere e quali tenere sotto chiave?

AS: Stiamo sempre molto attenti a far parlare di storie che risultino più accessibili a un pubblico mainstream, e non sto criticando quelle serie che risultano essere meno immediate e accessibili al grande pubblico, sto semplicemente accettando l’idea che ci sono serie più accessibili al grande pubblico e altre più adatte a un pubblico di lettori più specializzato. Fear Itself, grazie al lavoro da noi svolto, risulta abbastanza accessibile ad un pubblico più vasto e generalista; ma con il film di Capitan America in arrivo, e con Steve Rogers a vestirne i panni nella pellicola, si sarebbe potuta creare un po’ di confusione ai nuovi lettori che si sarebbero chiesti chi fosse Bucky e perché indossasse i panni di Capitan America. La cosa più facile, poi, per raggiungere un più vasto pubblico è ripartire con un nuovo numero uno.


le ultime volontà di Bucky




Ultimate Comics Spider-Man, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, è una serie molto accessibile per i non lettori -- tutti sanno che Peter è un adolescente o un giovanotto. E tutti sanno che è Spider-man. Alcuni dettagli sono diversi da quelli che i non-lettori hanno appreso guardando i film al cinema o i cartoni animati o qualsiasi fumetto gli sia capitato tra le mani in passato, ma Brian Bendis è stato molto abile nel creare una serie molto accessibile che possa risultare immediatamente familiare a chiunque.

CA: Qualcuno si è chiesto qual è il senso di vendere un fumetto come Ultimate Spider-Man chiuso in una busta sigillata quando il finale della storia è stato svelato in anteprima da tutti i principali mezzi di informazione. Si tratta di una esternazione inerente il diverso modo con cui valutate gli appassionati e i nuovi potenziali lettori?


AS: Credo che si tratti più che altro di una presa di coscienza che non tutti gli appassionati lettori di fumetti Marvel leggano questi spoilers o che si rechino tutti i giorni su Marvel.com. Molti di loro non seguono con regolarità le solicitations e scelgono di essere messi a conoscenza delle novità che riguardano i loro personaggi preferiti semplicemente acquistandone tutti i mesi la serie. Sono stato a molte conferenze tenutesi durante alcune conventions nel corso delle quali gli appassionati mi chiedevano notizie riguardo X, Y e Z, e mi son visto nel rispondere loro che avevamo parlato di X on-line poco più di un mese prima, che avevamo appena annunciato la pubblicazione di Y e che Z era stato distribuito la settimana precedente. Un largo segmento della nostra base di lettori non segue internet come lo facciamo noi e non scoprono in anticipo cosa sta per accadere nelle storie delle serie che seguono, per loro, quindi, vogliamo preservare il mistero.


CA: Gli appassionati di fumetti sono abbastanza infastidi dagli spoiler, tuttavia pur volendo, nell’epoca in cui internet funziona ventiquattro ore su ventiquattro e delle scansioni dei fumetti disponibili on-line a poche ore dalla loro immissione sul mercato, mantenere il segreto su alcune trame oi snodi narrativi risulta impossibile. Al di là del coinvolgimento dell’editore, alcune storie vengono rivelate sui siti e forum di discussione; è la consapevolezza di questa realtà che vi spinge ad anticipare la diffusione delle notizie coinvolgendo i grandi mezzi di comunicazione?


AS: è sempre un piacere bruciare sul tempo coloro che vorrebbero appropriarsi delle nostre storie, o rovinarle. E sebbene questo tipo di attività può alle volte condizionare certe decisioni, non si tratta certo dell’impulso principale che spinge la nostra azione, nè la forza trainante della nostra metodologia. Abbiamo prodotti eccellenti e patners commerciali altrettanto eccellenti che hanno beneficiato di questa nostra politica degli annunci, e il nostro scopo è quello di portare nuovi lettori al mondo del fumetto e far incrementare le vendite per i rivenditori di quei negozi. 


Ormai sembra roba d'altri tempi, la morte di Steve Rogers

5 commenti:

Enlil ha detto...

Se la Marvel è arrivata a questo punto, significa che è allo stremo.
Ma se è chiaro che l'universo Ultimate è logicamente finito, ha senso investire ancora risorse in un progetto fallito?

CREPASCOLO ha detto...

Rune sings ! sarebbe un bellissimo titolo per una mini che rilanciasse il vampiro pettinato come Riff Raff nato dalla matita preraffalleita di BWS. I titoli Ultraverse abitano nella Casa delle Idee e spero che un pragmatico come Arune Singh dia una altra chance anche ai ragazzi coloratissimi nati a Malibu e ibernati a New York in attesa che qualcuno trovi la cura x la loro naivette così poco grim & gritty.
Io plaudo qualsiasi iniziativa mantenga nelle edicole e nelle fumetterie i comics che sono per me vitali come la brioche salata e la pace nel mondo, ma mi spiace di leggere che la morte di Tizio sia un veicolo pubblicitario migliore della nascita di Caio ( almeno nel mio medium preferito ). Carlà e Ruby alimentano gli zines perchè aspettano un bimbo, la Marvel Comics spera che Bucky stecchito
( di nuovo: evidentemente aveva ragione Bond a dire che si muore solo due volte ) porti un po' di ossigeno al Chris Evans di carta ( attore specializzato in morti o resuscitati perchè ha interpretato anche la Torcia che fu ndr ).
Ieri ero al telefono con Lobdell - sta lavorando su tre delle 52 nuove serie DC, ma ha intenzione di proporne una quarta ( sotto la quarta non è amore cantava Bisio ) che racconti la storia di una famiglia allargata formata dalla inedita coppia Granny Goodness e Amanda The Wall Waller: qualcosa come SOS TATA, ma ambientato ad Apokolips. In ogni numero si racconterà della nascita di un nuovo futuro parademone o di un Mister Miracle potenziale. Sperem.

Pangio ha detto...

Mie considerazioni:
a) come dice Enlil la Marvel è allo stremo, io dico stracotta e deve ricorrere a questi colpi di scena e li deve autospoilerare nella speranza di attirare un pò di nuovi lettori
b)la Marvel se ne frega dei lettori che non desiderano gli spoiler perchè deve guadagnare il più possibile
c)la morte di Bycky è stata voluta per evitare che il pubblico che andrà a vedere il film di Cap e poi eventualmente acquisterà il fumetto finisca col sentirsi disorientato.
d) dopo ogni morte le vendite aumentano. Ma alla Marvel hanno provato a controillare per quanto tempo dura l'incremento dei lettori?
Ciò detto mi aspetto molte altre morti, almeno una al mese.
Saluti

Anonimo ha detto...

resto sempre basito dall'ingenuità di tanta gente cosiddetta adulta... cosa credono? che la marvel viva per far beneficenza? ma dove vivono? e mia cognata che non ha ancora letto l'ultimo harry potter perché "i media hanno già detto come finisce...", bah!

Anonimo ha detto...

purtroppo è la triste realtà dei nostri tempi.
quello che conta è la pubblicità e la visibilità, non il prodotto in senso stretto.
non il contenuto ma la forma.

p.p.

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