ERIC STEPHENSON: "DA QUASI UN DECENNIO LA MARVEL STA ATTUANDO UNA POLITICA EDITORIALE CHE SMINUISCE IL RUOLO DEL DISEGNATORE"
Eric Stephenson publisher della Image |
Multiversity: un'altra cosa riguardo la quale siamo curiosi, in molti modi diversi, è stato redatto un manifesto inerente i fumetti creator-owned, un programma che è stato sviluppato da Robert Kirkman fino a Sean Gordon Murphy, ne hai parlato. E sembra come se i fumetti creator-owned stiano crescendo di numero e di interesse ad ogni giorno che passa. Sembra, inoltre, che la loro crescita sia interconnessa con l'evoluzione del ruolo dello scrittore e con la popolarità che essi sono in grado di apportare nei comics. Credi che il fumetto creator-owned sia prevalentemente scrittore-centrico oppure pensi che gli artisti sono equamente rappresentati?
Eric Stephenson: bene, credo che possano esser ben rappresentati. Ma credo che la ragione per cui in questo momento il mercato è diretto dagli scrittori sia la conseguenza di tutta una serie di pratiche mess ein atto da Marvel e DC, e in particolar modo dalla Marvel perché...
Architetti...
Eric Stephenson: non solo questo, ma se vedi come collocano gli artisti sulle serie... nessuno disegna più di tre numeri di una serie alla volta. Ruotano costantemente i team artistici e questa pratica sta andando avanti da quasi un decennio. Grant Morrison fece un lavoro brillante durante la sua run su New X-Men e per me, si tratta di qualcosa di cui ho già parlato con lui e quindo non è che ne sto parlando alle spalle, dicevo per me dopo un primo grande arco narrativo con Frank Quitely poi scema con quello disegnato da Ethan Van Sciver per poi...
New X-Men 129 copertina di Igor Kordey |
Eric Stephenson: Già, poi subentrò Igor Kordey. E ho una gran simpatia per lui perché lui fu chiamato all'ultimo minuto per rimpiazzare un altro disegnatore che non riusciva a rispettare le scadenze e lui dovette buttarsi a capofitto in quell'incarico, e questa cosa non apportò alcun beneficio né a lui né tanto meno alla storia.
Ne uscì svilito.
Eric Stephenson: ed è per questo motivo che ha tutta la mia simpatia. I lettori sono sempre pronti a esprimere il loro disprezzo per un numero, ma dovrebbero essere messi al corrente di quanto poco tempo il disegnatore ha impiegato a disegnare quell'albo. Ma da questo a quello che accade in questi giorni, mi è capitato di parlare con sceneggiatori il cui lavoro... scrivono il loro primo albo, e poi gli viene chiesto di modificare lo script per il quarto numero della serie perché hanno bisogno di passarlo ad un disegnatore diverso che si occuperà di disegnare un fill-in.
Se date un'occhiata a tutte queste serie del Marvel NOW! gli annunci sono fatti come se avvisassero i lettori con uno strillo del genere: "Hey, questo tizio sta realizzando questa serie con questo unico disegnatore". In realtà c'è uno scrittore che sta lavorando con due o tre artisti perché questi stanno lavorando a rotazione.
copertina di Chris Bachalo per Wolverine and the X-Men |
Nick Bradshaw. Chris Bachalo.
Eric Stephenson: E' come, entrambi di questi due disegnatori... ne ho parlato recentemente con Jason, gli ho detto "se tu stessi realizzandi questa serie con uno solo di questi disegnatori, credo che si tratterebbe di una serie perfetta. Non mi interessa se si trattasse di Chris, né mi interessa se si trattasse di Nick, ognuno di questi due sarebbe grande. Ma visto che si avvicendano sulla serie nessuno di loro è capace di stabilire un look per la testata."
Conosco un sacco di gente che non conosce gli X-Men di Claremont e Byrne o i Fantastici Quattro di Lee e Kirby, ma queste sono serie... la ragione per cui la gente parla di loro in maniera riverente è perché questi autori hanno stabilito un tono e un aspetto per le serie... nel caso di Lee e Kirby si è trattato di 120 numeri e Byrne e Claremont fecero 30 o 40 albi degli X-Men. Quando penso agli X-Men, penso a Wolverine, Tempesta, Ciclope, Colosso... questo è quello che vedo. E loro semplicemente non permettono agli artisti di compiere questo procedimento mentale.
D'altro canto, dal punto di vista dei lavori creator-owned, Robert (Kirkman) sta lavorando a Invincible con Ryan Ottley per... penso che Cory (Walker) si fermò con il numero sette, e Cory ancora realizza qualcosa per le serie, ma a questo punto Invincible si identifica con Ryan. A Gennaio ci apprestiamo a pubblicare il 100esimo numero e non ci sono molte serie di cui si può dire "questi autori ci hanno lavorato sin dal primo numero." Bendis e Bagley lo hanno fatto su Ultimate Spider-Man.
E' la stessa cosa di The Walking Dead. Lo sapete, Charlie... credo...
una illustrazione di Charlie Adlard per The Walking Dead, serie sulla quale si appresta a disegnare il centesimo numero consecutivo |
Eric Stephenson: Sì, per certi versi è così... ho sentito dire ad alcune persone che questa è una scelta compiuta per non far bruciare l'artista. [...] Non vuoi che il tuo artista si sfinisca e gli concedi più tempo per lavorare alla serie. Ci sono un sacco di misure che tu puoi adottare per prevenire che ciò accada. Ma sì, anche a me, invece di vedere subito al lavoro un sostituto, sarebbe piaciuto leggere 12, 20 numeri di Hawkeye disegnati consecutivamente da David Aja prima di aver un fill-in.
Multiversity: il problema è che tu metti al lavoro uno come Javier Pulido, che è un grande artista, e lo metti in una condizione in cui lui diventa il tipo che sostituisce David Aja.
Eric Stephenson: Questo è un altro aspetto. L'artista viene svalutato perché hai tenuto quello principale a riposo, ma poi chiunque arrivi a rimpiazzarlo sarà giudicato in base all'apprezzamento che uno ha per il titolare della serie. Questa è una delle cose sgradevoli dell'avvicendamento dei disegnatori. Javier Pulido è in gamba, ma il paragone con David Aja sarà fatto da chiunque, e così non dovrebbe essere.
5 commenti:
Con tutto il bene che vogliamo ad Eric - che ci ha sempre ricordato il cantante degli Knack - desidero chiarire la politica della Casa delle Idee sul turn over dei cartoonists. Non abbiamo paura di un remake della Grande Fuga dei sette Image Boys. Nono. No.
Sperimentiamo e pasturiamo, come direbbe il Bob Shaw di Jaws se non fosse stato squalificato nel finale del film. Il ns pubblico di lettori ha mostrato di apprezzare cose come lo Hulk di Silvestri ed AAVV e riceviamo ancora parecchie lettere di lode per le cover dello Hulk di Bruce Jones create da Kaare Andrews. Siamo consapevoli che la percez del mondo è un bombardamento di stimoli. Si esce in strada e l'occhio cade su di una Pucca stilizzata in b/n sulla borsa di una ragazza vagamente Jamie Hewlett o Celia Calle style che guarda una foto in b/n di Brad Pitt vagamente Tim Bradstreet mentre passa un SUV vagamente ultima Batmobile nolaniana. Viviamo nel multiverso ed i comics devono arrivarci. Per gradi . Prima un disegnatore a rotazione per un massimo di tre numeri. Poi tre disegnatori x numero. Poi Elektra Assassin e Stray Toasters vi sembreranno la Linea di Cavandoli. Avremo Brendan Mc Carthy e Andrea Domestici che si alternano nella stessa vignetta di una storia in cui lavorano anche Miguel Angel Martin, Phil Noto e Joe Chiodo. Con colori come quelli di Norem alternati alla tricromìa coconino-like. In una storia su Zia May da ragazza che sperimenta un fungo allucinogeno riportato da un amico di Ben da uno dei fronti di WWII. For Mature Readers. 'Nuff Said.
chissà cosa ne pensano in bonelli, dove lo strapotere degli sceneggiatori ha sempre esautorato i disegnatori perfino quando creano un personaggio (chiedere a Castellini per maggiori info...)
Bellissima intervista E credo che Stephenson ci abbia preso. E anch'io, quando ho saputo di Aja, mi sono incavolato. D'altronde, anche con il Waid di Devil hanno fatto alternare Martin e Rivera. Due grandi disegnatori, ma concedi ad ognuno la sua serie.
secondo me alle volte ci dimentichiamo che quella del fumetto è un'industria. Ora più che mai l'atteggiamento degli editori è da industria, e il modo di far lavorare i disegnatori è proprio una organizzazione da catena di montaggio
Sì, è un'industria, tutti devono guadagnare per vivere, ma credo che se si pensasse prima all'arte o all'artigianato, che dir si voglia, ne gioverebbero anche di vendite.
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