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TODD McFARLANE QUERELA AL SIMMONS! LA SUA COLPA? ESSERE SPAWN!

The Art of Being Spawn
copertina del libro che ha suscitato le ire di
Todd McFarlane


Che la realtà spesso superi la fantasia è un vecchio adagio, e come tutti i vecchi adagi è sempre valido e non finisce mai di trovare conferme. Questa storia che mescola fumetto e metafumetto, personaggi di fantasia e alter ego in carne e ossa, non fa altro che avvalorare questo adagio.

Negli ormai lontani anni '90 Todd McFarlane scelse di dare all'alter ego di Spawn il nome (vero) del suo allora amico e dipendente Al Simmons. Il vero Al Simmons si prestò al gioco e, oltre ad aprire un suo negozio di fumetti, vestì i panni di Spawn in varie convention di settore. Adesso, giusto venti anni dopo la creazione del personaggio, Todd McFarlane ha querelato Al Simmons e gli ha chiesto un risarcimento danni di 75.000 dollari.

Al centro della controversia ci sarebbe un libro, scritto da Al Simmons, intitolato The Art of being Spawn, sulle cui pagine l'autore racconta di come egli sia stato la fonte di ispirazione di McFarlane e come la sua vita (reale) abbia ispirato quella fittizia del personaggio. La rivelazione di fatti privati e altri aneddoti riguardanti il passato di Simmons e McFarlane, ha mandato su tutte le furie quest'ultimo che ha accusato l'ex-amico di aver violato il dovere di lealtà e riservatezza cui era dovuto in quanto ex-dipendente e collaboratore.

Nell'atto di accusa, scrivono gli avvocati di McFarlane: "Al Simmons, fu lusingato dalla richiesta di McFarlane di utilizzare il suo nome per battezzare il personaggio e diede con entusiasmo il suo consenso per entrar a far parte del mondo di Spawn. Simmons, dunque, non ha mai rappresentato la fonte di ispirazione per Spawn [...] Al contrario, nel corso degli anni, Al Simmons ha beneficiato della popolarità goduta grazie all'inserimento del suo nome sulle pagine di Spawn, in seguito alla quale ha ottenuto una riconoscibilità del nome e una popolarità che altrimenti non avrebbe avuto. [...] Simmons ha sfruttato marcchi, loghi e personaggi protetti da copyright per guadagnare soldi, e adesso ha scritto delle falsità nel libro nel tentativo di capitalizzare ulteriormente attraverso lo sfruttamento dei prodotti appartenenti alle aziende di McFarlane, e il tutto a danno di quest'ultimo..."

Tutti i personaggi apparsi inizialmente sulle pagine di Spawn furono battezzati da Todd McFarlane con i nomi di persone esistenti davvero. La moglie e la figlia di Al Simmons (quello cartaceo) avevano infatti i nomi della moglie e della figlia di McFarlane, mentre al migliore amico di Spawn fu dato il nome di Terry Fitzgerald (che all'epoca era un membro dello staff dell'editore).


direttamente dal sito della Todd McFarlane
una pubblicità che recita "Incontra l'uomo che ha ispirato Spawn!"
chissà se i legali di McFarlane dovranno in qualche modo
giustificare questa inserzione




1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Il papà di Popeye chiamò Oscar, cioè con il nome di un fidanzato della figlia, il personaggio di un tontolone dai denti storti.
L'Oscar non di carta ruppe il fidanzamento.
Ricordo che quasi 20 anni fa, mentre leggevo le prime storie dello zombie del Toddster x i tipi Starcomici, riflettevo sul fatto che poteva esser un errore pescare così tanto dal vissuto del creatore ( il Violator è il gestore di un Mac in cui al MacF sono sempre stati serviti MacNuggets bruciacchiati ).
Mamma DC oggi sta riflettendo sull'arresto dello Er Batman Fiorito ( che Morrison voleva infilare nel resuscitato Club dei Batmen nel mondo ndr )...

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