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Sergio Bonelli Editore: Stefano Vietti e Alessandro Bignamini al lavoro su ""I pionieri dell'ignoto"



Una illustrazione di Alessandro Bignamini
realizzato per Greystorm


Stefano Vietti e Alessandro Bignamini sono al lavoro su una nuova miniserie che sarà pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore e che vedrà la luce non prima del 2015. A dare la notizia in anteprima assoluta è lo stesso autore bresciano sulle pagine del Forum di Discussione di Nathan Never; nella stanza dedicata al dialogo con i lettori, incalzato dalle domande di questi ultimi, Vietti ha rivelato che, oltre a essere al lavoro sulla serie mensile di Dragonero e su alcune avventure di Nathan Never (in particolare su una mini-saga in tre episodi che sarà pubblicata tra un paio di anni sulla serie regolare dell'agente speciale Alfa e alcune avventure one-shot che saranno pubblicate sulla collana antologica Universo Alfa) si sta dedicando a un progetto ancora segreto, una miniserie di "avventura ottocentesca. [...]" Poi soffermandosi sulla paternità del progetto aggiunge: "Il progetto è mio e di Bignamini (che cura la parte grafica e l'invenzione e lo studio di tutto ciò che serve, dai personaggi agli ambienti e via dicendo)" mentre ad Antonio Serra andrà il ruolo di curatore: "Serra si occuperà di gestirlo in redazione... ci farà da editor, in sostanza... e la sua esperienza al riguardo sarà preziosa." Il titolo provvisorio di lavorazione è: i pionieri dell'Ignoto. La miniserie avrà anche delle velate sfumature steampunk.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

cos'è, greystorm vista dalla parte dei buoni?

CREPASCOLO ha detto...

Steampunk , fantasy con il prossimo Dragonero e ritorno alla Storia con Le Storie. Saguaro si muove negli anni di Starsky & Hutch. Mi sembra di vedere un disegno nella politica di emissione di nuovi titoli SBEllici. Si propone al lettore l'evasione, una oasi in cui ritemprarsi quando si è stufi di constatare che nella Realtà Prima Er Batman non è un vigilante e che nessuno vigilava sul suo operato. Servizio pubblico, in un certo qual modo. Tutti abbiamo bisogno, se non di " stare spenti " come proponeva il signor Rossi, di allontanarci da quanto non gradiva nemmeno Amleto quando stava pensando di darci un taglio all'inizio del terzo atto.
Eppure.
In fondo il Tex del '48 era un vigilante scambiato per bandito in un contesto far west che aveva il caos e l'energia del Dopoguerra. Zagor nel '61 aveva un nome da detersivo mentre il Paese era attraversato dal boom economico caratterizzato dalla Seicento FIAT, la lavatrice in ogni casa e prodotti esotici come Vim, ACE e co. Mister No nel '75 si chiamava come il pard di Mike Bongiorno in tanti quiz televisivi della Prima Repubblica. SBE seguiva il Paese ed il Paese leggeva SBE.
Bene i Pionieri, quindi, ma spero che si tratti di una metafora x la fuga dei cervelli verso l'ignoto di una Europa che , pare, promettere qualcosa in più della terra della pizza. Sperem.

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