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TOM BREVOORT: CONCENTRIAMO I NOSTRI SFORZI SULLE SERIE REGOLARI

Più scatenati che mai, arrivano (?) i distruttori!
Negli ultimi giorni la notizia della interruzione e della chiusura di alcune serie e miniserie in casa Marvel ha suscitato molte reazioni contrastanti tra addetti ai lavori e lettori. Particolare scalpore ha destato la notizia della sospensione di alcuni progetti, come le miniserie dedicate ai Destroyers e Victor Von Doom, cancellate prima ancora che la loro pubblicazione venisse ufficialmente annunciata sulle pagine del Marvel Previews (e che si desse inizio, dunque, alla raccolta degli ordini da parte dei comic shops).

Per mettere freno alla disperazione dei fans (già pronti a scommettere che la Disney priverà di qualsiasi autonomia la casa delle idee) e per arginare le illazioni è intervenuto Tom Brevoort; Il Marvel Vice President of Publishing, sul suo account di Formspring ha postato il seguente botta e risposta:

La Marvel, basandosi sulle previsioni di vendita, sta provvedendo a cancellare preventivamente le miniserie non ancora annunciate?


"Non esattamente. E' da mesi ormai che ripetiamo con insistenza che in futuro pubblicheremo meno miniserie, mentre, in risposta a quelle che sono le indicazioni che ci giungono dal mercato, focalizzeremo maggiormente la nostra attenzione sui nostri principali mensili. Questo è quel che stiamo facendo. E ciò vuol dire che alcuni progetti che avevamo messo in cantiere prima di prendere questa decisione andranno persi per strada. Per quanto riguarda le idee, però, nulla andrà perso e non escludo che non le si possa riprendere in considerazione più in là se le condizioni cambieranno."

La Marvel, quindi, avrebbe cambiato in corsa i propri programmi decidendo di concentrare gli sforzi produttivi sulle sue collane regolari invece che dilapidare risorse e idee su miniserie e collane secondarie. Una politica editoriale interessante e promettente, che forse giustifica, in tempi di crisi, il raddoppio di quasi tutte le collane dedicate ai più amati personaggi della casa delle idee. Negli ultimi mesi, infatti, Thor si è sdoppiata in the Mighty Thor e Journey into Mystery, Captain America in Captain America e Captain America and Bucky, Uncanny X-Men in Uncanny X-Men e Wolverine and the X-Men. Un tentativo di stringersi attorno a quelle collane che i lettori seguono con maggiore fedeltà e affetto, sfruttandone (forse in eccesso) l'appeal  e le caratteristiche. Se questa politica si rivelerà vincente ce lo dirà il 2012... un anno che promette di essere davvero interessante.



il teaser pubblicitario con il quale è stata annunciata la
(poi abortita) miniserie dedicata ai destroyers

12 commenti:

Superheld ha detto...

Le parole di Tom Brevoort avallano i sospetti e le voci che in questi giorni stanno dominando le discussioni sulla crisi della Marvel. Ora alla Disney hanno capito che comprare la casa delle idee non è stata una "buona idea". E che quasi sicuramente i 4 miliardi di dollari che hanno investito non torneranno presto (forse non torneranno più, visti i tempi). Quando una casa editrice comincia a licenziare autori e collaboratori, ridure il personale amministrativo e diminuisce il parco testate, significa una cosa sola: che la casa editrice è con l'acqua alla gola. Che le cose non vanno bene e che per il breve-medio periodo continueranno a non andare bene. La Disney ha capito di avere commesso un altro errore: doveva intervenire prima! Le prime dichiarazioni che lasciavano presagire che avrebbero lasciato campo libero agli studi creativi Marvel dopo l'acquisizione, non hanno pagato, ma hanno accelerato il processo di bambinizzazione delle serie Marvel voluto da Bendis, che negli ultimi anni ha fatto fuggire a gambe levate i lettori verso altri lidi. E ora vogliono concentrarsi sulle serie regolari? Così, a breve si giocheranno anche le serie regolari. Dall'altro lato, la DC sta spopolando: non numeri eccezionali se confrontati con quelli di 5-6 anni fa, ma comunque importanti se parametrati alla attuale situazione di crisi. Se la situazione non migliorerà, in casa Disney cominceranno a prendere in considerazione scelte drastiche: ossia, per raggranellare dollari, cominceranno a "vendere" i diritti sui personaggi dei fumetti ad altri editori. In un futuro non lontano potremmo vedere i Fantastici Quattro o l'Uomo Ragno pubblicati da qualche facoltoso indipendente. Quello che Tom Brevoort non vuole capire, è che così non si può continuare. O alla Marvel tornano a scrivere fumetti in modo serio o chiudono baracca. Non si può permettere che il processo di ultimatizzazione che ha rovinato la gloriosa tradizione di Stan Lee azzeri tutto.
E pensare che in questi giorni la Panini ha annunciato un massiccio aumento di testate! Una scelta assurda (in considerazione della crisi economica e delle voci sulle vendite delle testate Marvel non proprio entusiastiche) o una condizione di un ipotetico rinnovo di contratto da parte della Disney? Del tipo: o mi garantisci un rilancio di tutte le testate Marvel con annesso progetto di aumento dei lettori o ti risolvo il contratto e affido i diritti di pubblicazione alla mia succursale italiana, creando al suo interno una sezione con personale nuovo, serio e in linea con i programmi di investimento e di crescita della casa madre.

CREPASCOLO ha detto...

Tom non può dire tutto quello che gli passa per la testa in pubblico, ma se lo chiama al telefono il tizio che da anni si propone come autore completo di una mini con l'Uomo Assorbente contro Sampras Tampras, il tennista atomico tanto amato dalle ladies in certi gg , Brave-heart aggiunge qualche interessante consideraz.
MVPoP( non sembra il nome di quel ragazzo della Iniziativa che non aveva assunto il siero del dr Erskine ? ) è convinto da tempo che la Casa del Topo abbia acquistato la Casa delle Idee perchè i Disney non hanno ancora digerito Orestolo il Papero.
Io ero al processo e ricordo che alcuni dei loro migliori artisti tentarono di disegnare un papero che con sembrasse Don Duck, ma invano. Don Rosa ridusse in brandelli il suo block notes. L'avvocato di Gerber chiamò al banco Jim Steranko, Bill Sienkiewicz e Alex Nino e nessuno di loro si allontanò dai parametri codificati da Carl Barks.
Non era tanto x i dindi, ma ai ragazzi che hanno stecchito la mamma di Bambi ed il re Leone non piace perdere. Hanno aspettato e quando hanno visto uno spiraglio, si son precipitati. Ora sono nella stanza dei bottoni e possono lanciare sul mercato cose come una mini sulla sorte del Pittore dei Mille Pericoli, una ongoing su Capitan Ultra ed un one-shot sui Primitivi Alfa di Attilan visti come fossero Puffi.
Tom è preoccupatissimo al riguardo e non ho avuto cuore di dirgli che è proprio la roba che mi piacerebbe leggere. Vedremo.

Superheld ha detto...

La questione del papero non c'entra nulla con l'acquisizione della Marvel da parte della Disney (sempre che non si voglia sdrammatizzare la grave situazione in cui versano gli studi creativi della casa delle idee tristi). Nel 2009 pensavano di fare un buon affare e magari guadagnare centinaia di milioni di dollari con i film dell'Uomo Ragno o di Iron Man. Poi le cose sono andate diversamente: i film successivi si sono rivelati una mezza delusione (tipo il pessimo Capitan America o lo sterile Thor), mentre le testate dei fumetti hanno continuato a perdere migliaia di lettori. La conseguenza è stata quella di vedere deprezzato il loro investimento. Se oggi la Disney ricomprasse la Marvel, non sarebbe costretta a sborsare 4 miliardi di dollari (ma molti di meno) o magari non la comprerebbe proprio (oggi sarebbe un pessimo affare). Almeno, ne hanno preso atto. Hanno cominciato a tagliare e continueranno a farlo. Però: tagliare soltanto senza ricostruire partendo da un progetto valido, rischia di rendere nebuloso e incerto il futuro. Ora abbiamo una DC che sta lentamente (molto lentamente) riguadagnando credibilità e una Marvel che sta affondando velocemente (molto velocemente). Ad un certo punto, la Disney potrebbe valutare che non è conveniente pubblicare fumetti e chiudere la sua "sezione Marvel" o ridurla ad un gruppetto di testate indipendenti. E chissà che Stan Lee non stia pensando: "ma che stanno combinando con i miei personaggi?". Per quanto riguarda l'Italia, l'unica possibilità di rilancio del Marvel Universe passa necessarimente dalle stanze di Disney Italia. Prima avverrà il cambio, prima si riparerà ai disastri attuali o a quelli futuri (tipo l'azzeramento del quindicinale del ragno)

CREPASCOLO ha detto...

Tom è sottopressione in questi gg - ha lavorato alacramemte x togliere dalla rete una sequenza rubata sul set di Ghost Rider 2 in cui Nic Cage rincorreva il suo toupet che aveva preso fuoco - e tende a spararle grosse per rilassarsi. Ha qualcosa dei personaggi di Amici Miei. Una sera, sbronzo come un picchio, si è presentato ad brainstorming con Ennis ed altri creativi del Panisher e ha proposto di lanciare una mini sulla combo di un vecchio,, ridicolo cattivo del Marvel Universe ed il disegnatore di The Preacher. Dico solo che ArmaDillon ha fatto sganasciare come cavalli Garth e Steve, ma non ne sentiremo mai più parlare. Peccato perchè potrebbe essere la risposta USA al nostrano PK. Come un Rat-Man disegnato con stile realistico.

Per me non ci sono o ci saranno mai abbastanza comics o personaggi - sono x una ongoing con un clone di Harry Osborn ed un sintezoide con i tratti ed il carattere di JJJ in veste di pirati steampunk in una ucronia in cui una combo di zia May e Modok impone a MJ il costume da schiava della principessa Leia - ma capisco che ci sarà una contraz delle testate mainstream e, contemporaneamente, lo sfruttamento di concepts reputati vincenti in + salse ( vedi il Constantine Vertigo che ora è anche simultaneamente nel DC Universe tradizionale, qualsiasi cosa significhi ).
Quando il vento si fa tempesta, il giunco si china e legge la sua copia di Mighty Mickey Mouse, the last Son of Asgard, the land of the Cheese Gods ( testi di Dan Slott, disegni di Juan Doe ) alla luce di una torcetta di quelle con cui i bimbi, una volta, divoravano , di nascosto, il Tex formato striscia. E' una fase.

Dopo la pioggia viene il sereno / brilla nel cielo l'arcobaleno
( Stan Lee - Diari - Marvel Comics Group 1961 )

Superheld ha detto...

Continuare ad insultare Tom Brevoort non cambierà la realtà, nè servirà ad invertire la crisi che sta attanagliando la Marvel (anche se è comprensibile che qualche fan un po' agitato lo faccia per scaricare la devastante frustrazione che gli deriva dal prendere atto della situazione in cui versa la Casa delle Idee).

CREPASCOLO ha detto...

Nah. Non sto insultando Tom. E' vero che celio sulla cosa, ma non perchè sia un fan deluso.
Ho 43 anni e, quando avevo ancora l'età per il biglietto ridotto al cinema, ho sognato con cose come Ercole che firma un contratto per sostituire Plutone nell'Ade perchè crede che si tratti di una parte in un film o l'alter ego di Scavezzacollo che si inventa una terza identità - Mike Murdock, gioviale , spensierato e che finge di non esser cieco - x mettere fuori strada Karen e Foggy che, grazie ad una lettera del Ragno, hanno scoperto che Matt è Daredevil. Cose così. Da allora sono rimasto un true believer e mi piace anche la roba che esce oggi - non tutta, claro que si, ma anche allora non andavo pazzo per tutto quello che la Editoriale Corno mi proponeva. Sono abbastanza vecchio da vedere il quadro generale e capire le ragioni dei vari steps di Quesada e Co nell'ultimo decennio ( l'iniezione di cartoonists alternativi prima e che arrivino da altri media poi ) e riflettere sul fatto che, anche considerando gli aggiustamenti di rotta, il timoniere ha fatto un buon lavoro. Mamma DC - un altro dei miei demoni - a fine agosto ha sparigliato il tavolo e occorre reagire. Axel ed i suoi ragazzi troveranno delle strade. Qualcosa è già stato fatto. Nella breccia in cui non passa il cingolato, entra senza difficoltà il fante armato solo di fionda. Avremo, parafrando il titolo di un vecchio X racconto di Claremont, la carica della fanteria leggera.
Poche testate. Storyline che si esauriscono in pochi numeri. Ritmo indiavolato. Tratto iper-realista alla Maleev ed American Manga alla Ramos. Ancora maggiore attenzione alle novità dall'esterno ( Walking Dead ha portato a Marvel Zombies e Scott Pilgrim ha infettato l'ultima run dello Ultimate Spider-Man pre mortem parkeri ) e talent-scouting. Vedremo.

Superheld ha detto...

Invece, si. Dagli interventi precedenti emergono insulti (anche gravi) nei confronti di Tom Brevoort. Si possono elevare critiche verso le scelte di un dirigente d'azienda, ma senza sfociare in insulti sul piano personale. Chiedere scusa, sarebbe il minimo.

CREPASCOLO ha detto...

No preocupe: Tom è un uomo di spirito -gli ho mandato un messaggio di posta elettronica al quale ha già risposto dicendo che ArmaDillon sarà la prima miniserie ad uscire dopo Secret Crisis in the dark age of the fear for the flashpoint ( opera multimediale sospesa tra le cose di Marv Wolfman e quelle dei Pink Floyd . Excelsior !

Unknown ha detto...

io nn vedo manco la crisi in casa Marvel in verità... tagliare un po di mini nn vuol dire crisi..inoltre il boom del rilancio Dc ha fatto aumentare pure le vendite marvel..anzi dirò che penso che alla fine del boom dei primi numeri del reboot sarà la Marvel stessa ad aver maggior numero di copie vendute.
inoltre dite che i film sono un flop? sapete che sia Cap e Thor con i loro incassi hanno doppiato i loro costi di produione o parlate solo per gusti propri? fatevi una ragazza, analisti pezzotti :)

Superheld ha detto...

Parlare di Tom Brevoort come se si millantasse la sua conoscenza personale (come se questo autorizzasse un qualsiasi utente a sparare su di lui con insulti ripetuti), non attenua la gravità delle parole riferite a lui nei commenti precedenti. Un minimo di rispetto è sempre necessario. Se poi si vuole perseguire questa strada per spostare l'attenzione dall'oggetto dell'articolo pubblicato (la crisi della Marvel) a uno meno rilevante sul piano aziendale, allo stesso modo è una cosa da non fare.
La Marvel non sta tagliando qualche ramo secco (miniserie inutili), ma sta operando tagli sul personale, sugli amministrativi, sul compenso riconosciuto agli autori. La frase di Brevoort fa capire che in questo momento la Marvel non ha risorse da investire in progetti sperimentali e deve andare sul sicuro, eliminado possibili fonti di perdite. Si chiama "crisi". Oltreoceano ne parlano tutti. Fare finta che non esiste, o insultare i dirigenti dell'azienda non è un modo sensato di approcciarsi all'argomento.

Superheld ha detto...

Parlare di Tom Brevoort come se si millantasse la sua conoscenza personale (come se questo autorizzasse un qualsiasi utente a sparare su di lui con insulti ripetuti), non attenua la gravità delle parole riferite a lui nei commenti precedenti. Un minimo di rispetto è sempre necessario. Se poi si vuole perseguire questa strada per spostare l'attenzione dall'oggetto dell'articolo pubblicato (la crisi della Marvel) a uno meno rilevante sul piano aziendale, allo stesso modo è una cosa da non fare.
La Marvel non sta tagliando qualche ramo secco (miniserie inutili), ma sta operando tagli sul personale, sugli amministrativi, sul compenso riconosciuto agli autori. La frase di Brevoort fa capire che in questo momento la Marvel non ha risorse da investire in progetti sperimentali e deve andare sul sicuro, eliminado possibili fonti di perdite. Si chiama "crisi". Oltreoceano ne parlano tutti. Fare finta che non esiste, o insultare i dirigenti dell'azienda non è un modo sensato di approcciarsi all'argomento.

Anonimo ha detto...

"affido i diritti di pubblicazione alla mia succursale italiana, creando al suo interno una sezione con personale nuovo, serio e in linea con i programmi di investimento e di crescita della casa madre."
Persoanle nuovo, serio... Qualcosa mi dice che il primo a essere contattato sarà Superheld...
Restate con noi: ne vedrete delle belle!

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