Ads Top

MARK MILLAR: NON COMPRATE FUMETTI DIGITALI (E NON SPARATE SU FRANK MILLER)

teaser che annuncia la pubblicazione di Kick-Ass 2 #5

Negli ultimi tempi Mark Millar è decisamente al centro della scena, e non solo grazie alle sue produzioni fumettistiche.

L'autore scozzese si è dapprima distinto - davvero una mosca bianca - per aver preso le parti di Frank Miller nella sua accesissima polemica contro il movimento degli indignados statunitensi (ve ne ho parlato QUI), facendo bene attenzione a prendere le distanze dalle idee dell'autore statunitense ma ricordando ai suoi colleghi d'oltreoceano che la libertà di opinione è sancita dal primo emendamento della costituzione degli Stati Uniti. Nel difendere la libertà di parola e di espressione, Millar si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe, ricordando che quando era al lavoro sul suo primo ciclo di episodi degli Ultimates furono in molti tra i lettori a chiedere il suo licenziamento perché contrario alla guerra nel golfo. Allora fu Bill Jemas a salvargli il posto, proprio in virtù di quanto sancito da quel primo articolo della costituzione degli USA.

Superior Kapow! World record special #1

Con Superior Kapow! World Record Special, un albo benefico realizzato in dodici ore nel corso della convention londinese Kapow! (ideata dallo stesso Millar) da ben 100 autori diversi, Millar rischia, invece, di infrangere davvero ogni record. Non solo l'albo è stato realizzato da una moltitudine di autori (nomi grandi, alle volte grandissimi, come John Romita Jr. o Olivier Coipel e di autori meno conosciuti al grande pubblico tra quelli intervenuti durante la manifestazione) ma, tirato in sole 10.000 copie, ha iniziato a veder crescere in maniera interessante il prezzo di vendita su e-bay.

Per finire, in netta controtendenza, Millar ha pubblicizzato la pubblicazione del quinto numero di Kick-Ass 2 invitando i lettori a non comprare i fumetti digitali (e infatti non esistono copie digitali ufficiali di Kick-Ass) ma di comprare quelli cartacei (anzi nel teaser Millar invita a non comprare digitale ma bensì fumetti - come a voler sottintendere che quelli digitali non sono neanche da intendersi come fumetti). Quest'ultima è una posizione davvero molto interessante in un peridio durante il quale le major (e non solo) sembrano inseguire le nuove tecnologie a scapito dei mercati tradizionali e degli autori.

Nessun commento:

Powered by Blogger.