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IL FILO ROSSO: ARRIVA IN LIBRERIA IL TERZO ROMANZO DI PAOLA BARBATO

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venerdì 5 dicembre 2008 PAOLA BARBATO si aggiudica il premio SCERBANENCO



Si intitola Il filo rosso il terzo romanzo scritto da Paola Barbato, una delle più apprezzate sceneggiatrici di Dylan Dog, già autrice di Bilico (2007) e Mani Nude (2008), romanzo per il quale si è aggiudicata l'edizione 2008 del premio Scerbanenco.

Della trama del libro non si sa ancora molto, ma ecco cosa scrive l'autrice (il testo è tratto dal blog del libro che troverete al seguente indirizzo http://ossorolifli.splinder.com/), riguardo la sua ispirazione e cosa l'ha spinta a scrivere, quasi di getto, questa sua nuova opera.

"Nel caso de "Il filo rosso", invece, l'idea è arrivata in maniera chiara e nitida, a seguito di questa foto:


(fonte www.sott.net)

Si parla, per chi non lo sapesse, dell'omicidio di Meredith Kercher, e per chi altrettanto non lo sapesse, sotto il 7 c'è il corpo della ragazza uccisa a Perugia. Dalla trapunta spunta, pixellato, un piede della ragazza. Io stessa, avvezza a guardare foto anche più terrificanti, non me ne sono resa conto subito, dato che l'immagine è sgranata e imprecisa. In un secondo momento ho potuto immaginare come dovesse essere il corpo lì sotto.
E ho pensato alla madre di Meredith.
Poche balle: non si sa cosa significhi essere madre finché non lo si diventa, e non si sa cosa significhi essere madre di una figlia femmina finché non la si ha. Una donna che è diventata madre non può fingere di non sapere cosa succeda al corpo della figlia quando ha un rapporto sessuale o partorisce. E' un'idea alla quale si fa razionalmente l'abitudine con il passare degli anni, ma resta nel meraviglioso limbo delle idee, e pur tenendo in braccio un nipotino, possiamo fingere che quanto accaduto a nostra figlia in sala parto sia una teoria.
Ma VEDERE.
Vedere e TOCCARE CON MANO, oh, questa è tutta un'altra storia.
Una madre che inavvertitamente apra la porta della camera della figlia e la VEDA mentre fa l'amore con un ragazzo resterà comunque traumatizzata. Anche in bene, per carità, conosco madri assolutamente "illuminate", ma di fatto il felice limbo delle idee sparirà e farà a cambio con l'ineluttabile mondo della realtà.
E quindi immaginiamo un delitto.
Immaginiamo che la prima persona a entrare in quell'appartamento sia stata la madre di Meredith. Che abbia potuto vedere con i propri occhi, che non abbia avuto appigli, che si sia trovata di fronte all'insindacabile verità che sua figlia era stata violentata e sgozzata, non necessariamente in questo ordine.
Cosa si prova?
Mia figlia ha tre anni, e per quanto mi sforzi non riesco a vederla come oggetto sessuale, eppure so che c'è chi non solo ne è capace, ma cerca di tradurre questa visione in realtà.
E se accadesse?
Se io fossi la signora Kercher, se fossi davvero entrata per prima in quell'appartamento, se Meredith avesse avuto tre anni invece che 22...?
Ecco, sono partita da qui.
Esattamente da quel piede che spunta sotto la trapunta (unica citazione in tutto il romanzo).
Pensando alla signora Kercher.
Non a Sollecito, non alla Knox, non a Guédé.
Ad Aline Kercher, che (a romanzo già terminato) ha dichiarato su "Gente" la più profonda delle verità: «In questa storia maledetta noi siamo gli unici che hanno ricevuto una condanna a vita»."

La data di pubblicazione de Il Filo rosso non è stata ancora annunciata, ma l'autrice (sempre dalle pagine del blog del suo libro) si è divertita a snocciolare un pò di cifre e curiosità riguardo la sua ultima opera. Vediamole:

Iniziato nel mese di aprile 2009.

Terminato il 28 agosto 2009.
Pagine scritte: 324.
Pagine definitive del romanzo impaginato: 347.
Protagonisti: 1.
Prima pagina scritta: pagina 157.
Personaggi maschili attivi: 21
Personaggi femminili attivi: 9
Morti: 9
Animali: 1

E' dura immaginarsi un libro da questi pochi elementi, ma siamo certi che sarà un noir duro e coinvolgente. Cosa ci da questa certezza? Il nostro sesto senso e mezzo...

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