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USA: NESSUN FUTURO PER LA VERTIGO?


vertigo


Ammetto di aver provato un misto di stupore e sconforto nel leggere il resoconto mensile dei dati di vendita della Vertigo, puntualmente redatto dal giornalista Marc-Oliver Frisch per il sito comicsbeat; che i fumetti oltreoceano non raggiungano cifre da capogiro è, infatti, cosa risaputa, ma apprendere che tutta la produzione dell'etichetta per lettori maturi della DC Comics venda (in un paese che, stando ai dati forniti da Wikipedia, conta complessivamente circa 308 milioni di abitanti) più o meno lo stesso numero di copie che qui da noi vende il solo Tex (il ranger creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini, stando ai dati di vendita forniti da Matteo Stefanelli sul suo blog, vende circa 210.000 copie al mese, escludendo le numerose ristampe) lascia davvero basiti.

una bella vignetta tratta dalle recenti storie di Hellblazer di
Peter Milligan, Giuseppe Camuncoli e Stefano Landini

L'elenco completo dei dati di vendita dello scorso maggio lo trovate a questo link, ma per farvi un idea vi basti sapere che Hellblazer, la collana più longeva della Vertigo (pubblicata da prima ancora che l'etichetta fosse creata), vende una media di 9.500 (!) copie al mese. Le serie più vendute sono Fables (a maggio ha fatto registrare quasi 17.500 copie) e Fairest (lo spin-off di Fables, giunto al numero 3, ha venduto poco più di 22.000 copie ma è in discesa); tra le altre è notevole notare la pochezza delle vendite di Saucer Country (il numero 3 della nuova serie di Paul Cornell ha venduto poco più di 10.000 copie), The New Dedwardians (9.500 copie), The Unwritten (9,500), IZombie (7.900), Sweet Tooth (7.631) e Scalped (6.098).

Naturalmente bisogna dire che le testate della Vertigo (quelle di miglior qualità, almeno) sono concepite per essere dei long seller in volume (e le raccolte in trade-paperback molto spesso raddoppiano o triplicano i dati di vendita degli albetti spillati), mentre i personaggi più noti (del calibro di Swamp Thing e Animal Man) sono recentemente approdati (con testate che vendono rispettivamente intorno alle 39.000 e 35.000 copie al mese) nella divisione DC Universe e sono, quindi, stati coinvolti nel New 52 con discreto successo.

Animal Man e Swamp Thing
due dei personaggi DC/Vertigo coinvolti nel New 52


Al di là dei dati di vendita, però, la Vertigo è da anni che ha smesso di stupire e fare tendenza (e anche il recente annuncio di un "before" Sandman scritto da Neil Gaiman ha il sapore della minestra riscaldata), e la  recente modifica unilaterale dei contratti (modifica poco gradita che ha aperto la strada alla fuga dei cervelli - come giustificare la repentina e contemporanea fuga verso altri lidi di Brian Wood, Jason Aaron, Andy Diggle e atri autori?) non ha fatto altro che favorire la politica editoriale di Dark Horse e - soprattutto - Image Comics che lasciano la proprietà e il controllo dei diritti agli autori (in quest'ottica si spiega il fatto che il prossimo progetto di un autore simbolo della DC, come Grant Morrison, sarà pubblicato dalla Image e non dall'etichetta che ha lanciato e fatto conoscere l'autore scozzese nel mondo).

iZombie

In una lunga e interessantissima intervista pubblicata sul sito di The Comics Journal, Chris Roberson (autore noto per aver sbattuto la porta in faccia al suo editore perché disgustato dal trattamento riservato ad Alan Moore nella vicenda Before Watchmen) spiega alcune delle motivazioni che potrebbero aver condotto alla perdita di interesse della Vertigo. Secondo il creatore di iZombie la più recente politica della casa editrice è quella di privilegiare le proprietà rispetto agli autori: "l'esempio più lampante è il sito della casa editrice, sul quale ci sono categorie per personaggi, titoli e film. Ma non c'è una categoria per gli autori. Se vai nell'elenco dei titoli di Batman o Superman o Wonder Woman, non sono menzionati gli autori che li hanno creati. In molti casi nell'elenco sono citati i nomi dei team creativi che si sono occupati delle storie contenute nei volumi, ma in molti casi questi nomi sono imprecisi. Si tratta dei nomi legali presenti sui contratti ma non sono i nomi presenti nei credits. Io sono accreditato con almeno tre nomi differenti sul sito web, come Chris Roberson, John C. Roberson e John Roberson (John è il mio primo nome). [...]Alcuni anni prima che morisse, Dwayne McDuffie fu licenziato dalla DC per aver avuto il coraggio di dichiarare in un pubblico messaggio su un gruppo di discussione che la trama alla quale stava lavorando non era frutto di una sua idea ma di indicazioni dell'editor. Non si era lamentato di questo, non aveva protestato, aveva semplicemente risposto a un fan che avrebbe fatto qualcosa di differente con quei personaggi, ma quei personaggi appartenevano alla casa editrice. Questo non doveva succedere, perché chiunque lavori con la DC con un contratto "a progetto" firma una clausola di riservatezza, e può essere intrapresa nei loro confronti una azione legale anche se dichiarano qualcosa di assolutamente innocuo[...]". Parole da non sottovalutare, perché la Vertigo è nata per dare libero sfogo alle idee più strane e innovative degli autori più dotati, la normalizzazione intercorsa in concomitanza del recente Reboot della linea supereroistica potrebbe aver portato perdita della centralità degli autori e dunque alla perdita di interesse della etichetta da parte dei lettori.
Jack of Fables
illustrazione di Brian Bolland

Altro argomento da non sottovalutare è il peggioramento dei contratti. Hollywood è alla ricerca di idee, i fumetti tradotti in adattamenti cinematografici rappresentano tanti soldi per la casa editrice (se si tratta di proprietà della stessa) o per gli autori (se sono creator owned). Quando l'intervistatore gli chiede se tornerà prima o poi ad essere proprietario dei diritti di iZombie, in base alla clausola contrattuale prevista dalla DC secondo la quale dopo due anni dall'ultima ristampa e con i fumetti esauriti, i diritti sarebbero tornati agli autori, Roberson spiega: "No, attualmente è collegato al fatto che non siano più commissionati nuovi lavori, il che suggerisce che il contratto creator-owned con la DC è stato modificato, così il fatto che il fumetto sia andato fuori catalogo non è più l'elemento scatenante. Questo fa intuire che qualcuno alla DC ha realizzato che quello non era il miglior modo di agire. Così adesso con iZombie, i diritti torneranno a noi dopo che sia trascorso un certo periodo da quando a Mike Allred e me non venga più commissionato alcun nuovo lavoro".

Adesso forse capirete perché, al di là dei dati di vendita esigui, non ho alcuna fiducia nel futuro della Vertigo.

Saucer Country

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono entrato nel mondo dei fumetti grazie alla Vertigo, e leggere questo articolo mi ha rattristato molto, sebbene non mi abbia colto di sorpresa.
Da piccolo leggevo fumetti Bonelli, specialmente Dylan Dog e Nathan Never, poi ho smesso perché da un punto di vista narrativo mi sentivo profondamente insoddisfatto, a volte preso in giro ed offeso da quelle storie e quei dialoghi: stereotipati, patetici, ripetitivi.
Poi un giorno ho visto un albo: aveva una copertina di Dave McKean, sono rimasto folgorato e l'ho preso; con mia grande sorpresa all'interno ho trovato contenuti all'altezza di quella presentazione: era un fumetto per lettori maturi, nel pieno senso del termine, e per maturo non intendo colmo di sesso, violenza e perversioni varie. Era un numero di Sandman.
Posseggo la gran parte del catalogo della Vertigo e non voglio farne un'apologia perché molte cose le giudico scadenti ed imbarazzanti, mentre altre sono sublimi; tuttavia voglio affermare che la Vertigo è stata importate per il mio processo di crescita, ma ha avuto un grosso impatto anche sul mercato, perché ha portato al pubblico di massa un modo nuovo di fare fumetti, di presentarli e di proporre certe tematiche.
Non sono abbastanza competente per far passare come assioma questa mia tesi, ma credo che la Vertigo abbia portato una rivoluzione nel settore del fumetto occidentale, secondo me migliorandolo, cercando di alzarne il livello narrativo.
Una etichetta come la Vertigo, se fosse dipeso dalla Bonelli, non sarebbe mai esistita, che questo sia chiaro; pertanto il mio rispetto va anche alla DC Comics, che cmq mantiene il prezzo degli spillati di 20-25 pagine a 3 dollari, uno in meno rispetto alla concorrenza.
Non entro nel merito dei contratti perché una corporazione attualmente cercherà sempre di fregarti e fare i propri interessi, pur muovendosi entro i limiti della legalità.
Il mio giudizio attuale sulla proposta Vertigo è più che positivo, negli anni c'è stato molto di peggio.
Sicuramente sarei addolorato se la Vertigo chiudesse, ma soprattutto credo che tutto il mondo dei fumetti perderebbe una voce che arricchisce il mercato in maniera positiva ed investe nelle idee ed in autori emergenti e spesso sconosciuti.

Anonimo ha detto...

Quanto è reale la possibilità che possa chiudere?
Sono semplici supposizioni?

Comix Factory ha detto...

credo che per come abbiamo imparato a conoscerla e amarla la Vertigo abbia già chiuso. Un tempo avevamo il meglio delle idee degli autori più bravi e innovativi (Gaiman, Azzarello, Ennis ecc...) adesso sui titoli Vertigo ci leggiamo (i bravi ma non dirompenti) Abnett e lanning o l'adattamento a fumetti della Millennium Trilogy di Stieg Larsen. La Dc non punta più sugli autori, ma sulle proprietà. Questo è quanto, ma sono solo mie opinioni

Pangio ha detto...

In questo caso ( come in altri, sia chiaro, ) la Dc- ma il discros riguarda anche la Marvel- si dimostra molto poco lungimirante.
Per guadagnare ora un tot di $ in più sta distruggendo la linea Vertigo che le ha fatto guadagnare milioni nel corso degli anni ed ha contributio a farla conoscere nel mondo
Questo accade quando coloro che dirigono società che si occupano di intrattenimento o spettacolo fanno prevalere i freddi calcoli al sentimento e alla passione.

Anonimo ha detto...

Per "Comix Factory".

Non sono d'accordo con lei, infatti credo che attualmente la proposta Vertigo sia molto valida:
Scalped, iZombie, Sweet Tooth ed America Vampire mi sembrano tutte eccellenti letture, anche se le prime tre stanno per chiudere.
Anche la run di Hellblazer scritta da Milligan mi piace molto.
Azzarello è ancora presente con SpaceMan, una miniserie giunta ormai alla conclusione e della quale consiglio la lettura.
Fables secondo il mio parere doveva chiudere alla fine del primo ciclo narrativo, perché credo che dopo sia scaduto, scivolando in una sorta di soap opera fantasy, comunque devo leggere gli ultimi sviluppi quindi potrei ricredermi.
Le altre serie inaugurate negli ultimi mesi non le ho ancora lette, quindi non mi esprimo, così come per le ultime OGN pubblicate.

Sono consapevole che in passato ci siano state delle opere molto valide, ma anche materiale mediocre. Tuttavia non è possibile fare un paragone tra il meglio che la Vertigo ha pubblicato nel corso della sua storia, con quanto viene proposto in un lasso di tempo limitato, come questi ultimi anni, perché il confronto non è equo. Che al momento non ci siano proposte eclatanti può dipendere anche dal fatto che queste non vengano presentate alla casa editrice: è molto difficile escogitare e realizzare un'idea brillante; ormai i concetti e le trame si riciclano tutti, per forza di cose, quindi forse conviene puntare su storie scritte bene, piuttosto che su guizzi creativi che però non sanno reggersi.
Vogliamo di più, vogliamo i capolavori, le innovazioni, ma con il procedere degli anni ciò diventerà sempre più difficile; l'arte non segue le regole del progresso e della ricerca: il talento, l'ispirazione, la consapevolezza, sono doni, e come tali non riproducibili.

Certamente le dipartite di Brian Wood e di Brian Vaughan verso altri editori fanno riflettere, ma non sappiamo perché lo abbiamo fatto: possiamo speculare per avere un trattamento economico potenzialmente migliore, un maggior controllo sulle loro creazioni o forse perché le loro idee sono state rigettate.

Di Ennis non ne sento la mancanza: escluso Preacher, sul quale comunque bisognerebbe soffermarsi per alcune critiche, l'autore ha prodotto opere che considero discutibili e di bassa qualità, limitandosi spesso a riempire la sceneggiatura di merda, sangue e blasfemie, in maniera totalmente gratuita.
Anche Neil Gaiman dopo Sandman ha subito un ridimensionamento: le sue proposte, anche letterarie, non sono state più all'altezza.

Detto questo, quando ho letto la notizia che la Vertigo avrebbe pubblicato un adattamento della Millennium Trilogy sono rimasto piuttosto deluso, spero di ricredermi: sicuramente è una mossa commerciale, però può anche uscirne del materiale buono.

Anonimo ha detto...

Ma una volta che Scalped, iZombie e Sweet Tooth finiranno? Anche American Vampire non può durare ancora a lungo.
Dopo che fanno? Ozio letterario? :P
L'Image Comics sta asfaltando per bene tutti i suoi avversari. Anche quell'aficionados di un Morrison ha scritto una mini con loro.

Anonimo ha detto...

Per "MMS".

Una volta chiuse le serie regolari che hai menzionato, rimarrebbero: Hellblazer, Fables, Fairest, Soucer County, Dominique Laveau: Voodoo Child, The Unwritten, American Vampire e Collider (che partirà in autunno).
A questa proposta vanno aggiunte svariate miniserie già in corso di pubblicazione, alcune annunciate, più le Original Graphic Novel.
Quindi di materiale ce ne è a sufficienza. Non posso esprimermi sulla qualità perché ancora non ho letto le "nuove" serie regolali, aspetto che almeno si chiuda il loro primo ciclo narrativo.

Anonimo ha detto...

Salve, io voglio fare una critica negativa a tutto il sistema fumettistico americano.

La maggior parte degli editori propone spillati di 20-25 pagine a 4 dollari: un furto! considerando pure che dentro ignobilmente vi inseriscono una marea di pubblicità tra pagina e pagina che sicuramente già di per se copre tutti i costi di produzione. Un piccolo riconoscimento va fatto alla DC/Vertigo che mantiene il prezzo degli spillati da 20-25 pagine a 3 dollari, uno in meno rispetto alla concorrenza.
Secondo me il prezzo giusto per questo genere di formato è tra 1 e 2 dollari.

L'altra cosa che ritengo improponibile è la cadenza: solitamente, esclusi gli one-shot, gli archi narrativi vengono sviluppati in 3-5 albi, questo significa che per vedere la conclusione di una storia devo aspettare molti mesi, con l'inconveniente che io non mi ricordo che cosa è successo il mese prima, figurarsi 5 mesi fa. Per questo motivo per acquistare un fumetto aspetto che la serie/miniserie finisca, o nel caso di quelle regolari infinite, che si concluda un arco narrativo.
Se la cadenza fosse settimanale si potrebbe ovviare a questo problema.

Per i motivi che ho esposto ritengo il sistema fumettistico americano totalmente fallimentare, e se dipendesse da me non acquisterei neppure uno spillato nuovo nella forma in cui viene proposto. Mi stupisco che questo "impero" ancora non sia crollato, ma siamo agli sgoccioli.

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda la cadenza, chiedere dei fumetti settimanali credo sia improponibile. Fosse solo per una questione di budget di spesa del lettore: da 2 dollari al mese a 2 alla settimana, a quel punto passerei alle scan su internet. Inoltre, i tempi di lavorazione sono quelli che sono. quante tavole si possono completare in una settimana? 7? Ma se fai 7 tavole a settimana, dopo un mese, devi cambiare già disegnatore perché il tuo è morto. :P

Sui prezzi non mi esprimo perché sono ignorante in materia anche se mi son sempre chiesto perché i nostri albi da 80 e più pagine costino 3,30 euro (Panini Comics) mentre gli spillati americani da 22 pagine ne costano 4.

Anonimo ha detto...

Per "MMS".

Per quanto riguarda la turnazione settimanale sarebbe necessaria una squadra di disegnatori e coloristi, che lavora ai cicli narrativi con largo anticipo; inoltre occorre una pianificazione del lavoro piuttosto serrata perché gli archi narrativi spesso non sono intercambiabili, per via della continuity.
La DC sta facendo delle sperimentazioni a proposito con fumetti distribuiti digitalmente sulla piattaforma "comixology": 20-25 pagine, a cadenza settimanale, venduti ad 1 dollaro. I titoli sono Legends fo the Dark Knight, Ame-Comi, Smallville: Season 11 e Batman: Arkham Unhinged.
Questi fumetti credo che poi saranno raccolti in volume e proposti anche in forma stampata.

Io preferire comprare un volume al mese, di 80-100 pagine, con un arco narrativo completo ad un costo però inferiore agli 8 dollari. E' ovvio che il team creativo del mese successivo, escluso lo sceneggiatore, non potrà essere lo stesso di quello precedente, così come avviene per la Bonelli (che riesce a mantenere prezzi imbattibili sia per le alte vendite, sia perché nella catena di produzione mancano i coloristi).

Per quanto riguarda il costo dei volumi importati e tradotti (tipo Marvel/Panini, DC/Lion) bisognerebbe parlare con i diretti interessati, tuttavia credo che i costi del materiale preso in licenza, permettano quel target di prezzo (un editore che concede il proprio materiale, se lo è già ripagato sia con le vendite sia con la pubblicità che inserisce nei propri albi); va poi considerato che spesso vengono proposti volumi che hanno già il loro equivalente oltre oceano (ossia che sono delle raccolte vendute ad un prezzo che è di molto inferiore rispetto alla somma dei singoli albi quando erano stati immessi sul mercato).

Detto questo io 4 dollari per 20-25 pagine di un frammento di un arco narrativo di un fumetto, non gli e li darò mai, anche se questo determinerebbe l'estinzione dell'industria dei comic.

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