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JASON AARON SI RIAPPACIFICA CON ALAN MOORE? FORSE NO, MA LO OMAGGIA SU WOLVERINE & THE X-MEN


Wolverine and the X-men 13
copertina di Nick Bradshaw

In questa calda domenica di metà luglio, mi concedo un post un po' frivolo...
Son passati quasi due anni da quando, in un impeto di rabbia, Jason Aaron scrisse sul suo blog un post, poi diventato famosissimo, nel quale mandava Alan Moore a farsi fottere (o giù di lì... in ogni caso lo trovate QUI). Il motivo dello sfogo di Aaron, come forse tutti ricorderete, era riconducibile ad alcune frasi poco carine che lo sceneggiatore britannico aveva rivolto nei confronti dei nuovi talenti dell'industri dei comics (alcuni dei quali erano stati designati per quello che sarebbe poi diventato Before Watchmen). 

Copertina di
Fumo di China 194/195
sulle cui pagine è stata
pubblicata l'intervista a
Jason Aaron di cui vi ho
proposto un minuscolo estratto
Successivamente, nel corso di una intervista raccolta dal sottoscritto e pubblicata sulla rivista Fumo di China, Aaron aveva spiegato il suo punto di vista con minore enfasi, dichiarando:


Recentemente, sul blog che scrivi per il sito comic book resources, hai scritto un post molto piccato nei confronti di Alan Moore e di alcune sue dichiarazioni polemiche riguardo la nuova generazione di autori di fumetti (di cui tu sei uno dei rappresentanti). Come si suol dire credo che la verità sia nel mezzo. Moore è da molti anni ormai che si è allontanato dall’industria del fumetto, non condivide più, e forse neanche conosce, le attuali regole che governano il mercato. D’altro canto sono d’accordo con lui quando afferma che sarebbe dovere degli autori emergenti creare qualcosa di nuovo, e non riciclare le idee altrui. Tu cosa ne pensi?

Alan Moore è una legenda ed è stato uno dei miei autori di fumetti preferiti sin da quando ero ragazzino. Senza di lui non sarebbe mai esistita la Vertigo e con tutta probabilità non sarei mai stato in grado di realizzare qualcosa di simile a Scalped. Si è ovviamente conquistato il diritto di dire qualsiasi cosa desideri dire. Dal canto mio ho solo avuto da ridire riguardo alcuni suoi commenti decisamente offensivi e frettolosi nei confronti di tutti gli autori contemporanei, un gruppo di persone di cui egli stesso ammette di conoscere poco o nulla ma dei quali mi sento di poter dire che si tratta di autori che hanno prodotto alcune tra le opere più divertente e trascendentali degli ultimi anni. 
Parole dalle quali si evince una grande ammirazione nei confronti di Moore, ammirazione d'altronde mai negata e ammessa in maniera evidentissima in questo simpaticissimo omaggio che gli tributa sulle pagine di Wolverine & The X-Men 13 che si apre con una deliziosa citazione di questa pagina tratta da Watchmen 6

Watchmen #6 pagina 1
disegni di Dave Gibbons

Wolverine & The X-Men 13 - pagina 1
disegni di Nick Bradshaw



2 commenti:

Marco ha detto...

Comunque Wolverine and the X-men, di cui ho letto i primi due numeri, è una serie vivace e scorrevole che però ha molti debiti con Morrison.
L'impressione che mi ha fatto Aaron è di essere un bravo scrittore ma parecchio derivativo.

Alla fine Alan Moore non spalava merda sui giovani nel suo commento, ma li ispirava a guardare oltre i mostri sacri Watchmen e co.
Abbiamo perso quella stagione?
E non parlo della stagione dei bei fumetti, quelli per fortuna esisteranno ancora finché ci saranno bravi autori che lavorano con onestà... ma la stagione di chi è capace di rinnovare i generi o tramutarli in qualcosa di diverso.
Questo parlando limitatamente ai supereroi, beninteso. Il mercato indipendente americano è ancora pieno di cose piacevoli.

Comix Factory ha detto...

Aaron è un autore che mi lascia interdetto. Le prime sue cose che ho letto (Scalped e The Other Side, due prodotti targati Vertigo) mi hanno fatto gridare al capolavoro e al genio... poi è passato alla marvel e al mainstream spinto, e non ha prodotto nulla che mi abbia davvero convinto; scivolando così verso l'aurea mediocritas che caratterizza molti sceneggiatori di oggi.

Su moore, concordo non spalava merda, indicava una strada.

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