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CHI SI CELA DIETRO LA MASCHERA DI HOBGOBLIN? UN MISTERO DURATO VENTI ANNI


Hobgoblin

In questi giorni la Panini Comics (sulle pagine di Marvel Sagacollana consacrata alla riproposta di materiale classico della casa delle idee) ha dato il via alla ristampa di un bel ciclo di episodi dell'uomo ragno estratti dalla collana Amazing Spider-Man, pubblicati negli States agli inizi degli anni '80. Si tratta di uno dei cicli di episodi ragneschi tra i più interessanti tra quelli prodotti in quegli anni; ai testi della collana ammiraglia del tessiraganatele all'epoca c'era Roger Stern mentre i disegni erano affidati a un acerbo, ma già promettente, John Romita Jr., l'editor della collana era Tom De Falco (che da lì a poco avrebbe assunto l'incarico di sceneggiatore della collana al posto di Stern, realizzando anch'egli un ottimo ciclo di episodi), mentre l'editor-in-chief era Jim Shooter.


Roger Stern
La run di Roger Stern (che, al di là di qualche fill-in e dei soli plot scritti per gli ultimi due numeri, va da Amazing Spider-Man 224 fino al 252) fu caratterizzata, oltre che dalla narrazione avvincente e dal ritorno di alcuni comprimari, dall'esordio di un nuovo, temibile e misterioso, super-criminale: Hobgoblin


La vita editoriale di questo personaggio fu molto travagliata; per scelta di Stern e De Falco, l'identità segreta del personaggio fu mantenuta strettamente riservata e questo mistero scatenò le fantasie dei lettori che tempestarono la redazione di lettere con supposizioni di ogni tipo riguardo l'identità. Il continuo avvicendamento tra gli sceneggiatori ed editor (come detto Roger Stern lasciò il posto a Tom De Falco, mentre questi lasciò l'incarico di editor prima a Danny Fingeroth che a sua volta, dopo poco, fu sostituito da Jim Owsley - alter ego di Christopher Priest) non favorì il naturale sviluppo di questa storyline, la cui direzione fu cambiata al cambio di ogni team creativo ed editoriale. Ma con un parco di nemici così ricco e variegato, cosa spinse Stern a creare un nuovo nemico? A fornire una spiegazione (e a svelare qualche gustoso dietro le quinte) ci ha pensato lo stesso sceneggiatore nel corso di una lunga roundtable ospitata dalla rivista Back Issue edita negli USA dalla TwoMorrows, della quale mi appresto a presentarvi un breve estratto. 
Back Issue 35
per leggere tutta l'intervista a Stern, Romita Jr.
Owsley, David, De Falco e Frenz
potete acquistare una copia digitale della
rivista a questo Link 


"ogni mese arrivava una enorme quantità di lettere scritte da fan che chiedevano il ritorno di alcuni avversari classici: Dottor Ocktopus, Kraven ecc... Era una cosa bella, ma molti di questi erano apparsi non troppo tempo prima che io diventassi lo scrittore di Amazing Spider-Man. E non volevo che si passasse dall'attesa per un personaggio a una affermazione del tipo "è di nuovo qui?!". La maggior parte delle lettere, poi, chiedeva a gran voce il ritorno di Goblin, che all'epoca però era morto. Certo, c'erano state altre persone che ne avevano assunto l'identità, ma io li consideravo dei "falsi goblin". [...] In ogni caso Bart Hamilton (lo psichiatra che aveva avuto in cura Norman Osborn, ma che poi - dopo essere stato influenzato dalla follia del suo paziente - lo aveva sostituito, divenendo il terzo Goblin) era morto, Norman era morto, Harry mi piaceva. Non volevo farlo precipitare di nuovo in questo guaio; era maturato, era cresciuto ed era diventato davvero un buon amico per Peter. Non avevo intenzione di riportare in scena personaggi morti e non avevo bisogno di far tornare Norman. Ero più interessato a creare qualche nuovo personaggio, in particolare, volevo creare un nuovo criminale davvero forte e pericoloso. Così decisi di accontentare solo parzialmente i fans. Avrei fatto esordire un nuovo personaggio cui avrei fatto indossare l'equipaggiamento di Goblin, ma sarebbe stato comunque un personaggio completamente diverso. La cosa che lo rendeva simile al Goblin originale è che nessuno sapeva che si nascondesse dietro la maschera. Inoltre, a differenza di Norman Osborn, che era assolutamente fuori di testa, questo tizio era molto lucido. Un megalomane, chiaro, ma intimamente cosciente riguardo cosa volesse fare e come ottenerlo. Non faceva stupidaggini. Faceva cose razionalmente malvagie, il che lo rendeva ancora più spaventoso [...]


Marvel Saga #14
Amazing Spider-Man
di Roger Stern e John Romita Jr
Creato l'involucro, dunque, era giunto il momento di stabilire chi fosse questo nuovo Goblin. Dargli una identità, delle motivazioni e lo spessore che solo i grandi avversari sono in grado di guadagnarsi non sono però delle cose che si ottengono in automatico e solo perché lo si vuole. Proprio riguardo questi aspetti, Stern continua la sua testimonianza: "[...] Scrissi il soggetto della prima storia [Amazing Spider-Man 238 del Marzo 1983, pubblicata su Marvel Saga 2 con il titolo l'ombra crudele del passato] senza aver ben chiaro in mente chi Hobgoblin fosse precisamente. Mentre scrivevo la sceneggiatura di queste pagine per John Romita Jr., in particolare mentre scrivevo quella delle ultime tre, capii chi si celava dietro questo nuovo criminale. Si trattava di Roderick Kingsley, l'uomo d'affari figlio di buona donna che avevo introdotto nella mia primissima storia scritta per Spider-Man [Spectacular Spider-Man 43 del giugno 1981]. Gli uomini d'affari a capo delle corporazioni e repubblicani sono i criminali che preferisco. Si scrivono da soli"


Tom De Falco, a questo punto, chiese a Stern chi si celasse nei panni di Hobgoblin. Ma lo sceneggiatore, racconta, fu inamovibile rispondendogli che se di un mistero si dovesse trattare, tale sarebbe dovuto essere per tutti. De Falco stette al gioco, ma promise allo scrittore che, quando fosse giunto il momento di rivelare l'identità di Hobgoblin, avrebbe valutato se gli fosse piaciuta o meno la soluzione pensata dall'autore, in caso contrario avrebbe fatto valere i suoi poteri di editor.

Per quanto riguarda il design del personaggio Stern racconta di aver lasciato ampia discrezionalità a John Romita Jr.: "JR mi presentò il costume. Non ricordo chi stabilì i colori. Tutto quello che dissi fu 'basta che non ci siano il verde e il viola!'. Le uniche indicazioni che fornii a JR, dopo aver visto gli studi, furono quelle di dargli un aspetto un po' più medievale e le sembianze del volto più spaventose. E lui lo fece!".

Amazing Spider-Man 250
ultimo numero della gestione
Roger Stern / John Romita Jr.


All'apparizione di Hobgoblin la reazione dei lettori fu entusiastica: "I lettori impazzirono, cominciarono a inondare la redazione di lettere piene di supposizioni su chi fosse l'alter ego di Hobgoblin; io stesso ricevetti un paio di lettere che indicavano Kingsley. Fu così che cominciai a pensare che avrei dovuto confondere le acque. Da un po' di tempo mi frullava in testa l'idea di creare un fratello di Roderik Kingsley, e questo perché la prima volta che Kingsley era apparso lo avevo tratteggiato come un vero rompipalle ma anche un po' come un imbranato. Così pensai: 'ha un fratello'. Ma non sarebbero stati gemelli, avrebbero avuto una differenza d'età di uno o due anni, Daniel era il più giovane ed era un facilone. I due si sarebbero assomigliati talmente tanto, nell'aspetto e nel tono di voce, da poter essere scambiati l'uno con l'altro. In modo che Roderick occasionalmente avrebbe potuto dire al fratello 'non voglio avere a che fare con questi tizi' vai e presentati al posto mio. Dopo che Roderik Kinsley aveva assunto l'identità di Hobgoblin gli tornava abbastanza utile avere un fratello che all'occasione avrebbe potuto spacciarsi per lui. Introdussi Daniel Kingsley su Amazing Spider-Man 249, sulle pagine di questo numero raccontai una storia corale nella quale molti personaggi erano sospettati di essere Hobgoblin, tra questi anche Kingsley. Nel numero successivo Kingsley pensava: 'Delle tante volte che mio fratello poteva essere fuori città! Proprio quando avevo bisogno di lui'. In entrambi i casi il Kingsley presente sulla scena era Daniel".

Uomo Ragno Deluxe 31
dopo vent'anni si chiude la sottotrama
di Hobgoblin
Il numero 250 di Amazing Spider-Man fu però anche l'ultimo completamente sceneggiato da Roger Stern. Nel frattempo, infatti, Tom De Falco non era più l'editor della testata, gli era infatti subentrato Danny Fingeroth. Pur stimando Fingeroth, Stern riteneva di non essere in sintonia lavorativa con lui e così, per evitare di incrinare un buon rapporto di lavoro, decise di lasciare la serie. Ai testi fu dunque sostituito da De Falco; questi, nel subentrargli, gli chiese chi si celava dietro la maschera di Hobgoblin e quando Stern gli rivelò l'identità (e il gioco di scambi di identità tra i due fratelli) l'ex editor non approvò e decise che nelle sue mani qualcun altro sarebbe stato Hobgoblin. Ma questa è un'altra storia (che coinvolge Owsley e il licenziamento di De Falco, una morte a sorpresa e una rivelazione fatta in ret-con), sta di fatto che se Stern fosse rimasto sulla testata avrebbe fatto dipanare la trama per almeno un altro anno (omaggiando così anche la durata della trama inerente l'identità del Goblin originale) e durante questo periodo avrebbe presentato meglio i personaggi di Daniel e Roderick Kingsley rendendoli più in sintonia con i lettori e più credibili.
Per un gioco di coincidenze e di intoppi editoriali, però, la sottotrama dell'identità di Hobgoblin (risolta con un pasticciaccio nel corso della gestione di Owsley) non risultò mai veramente chiarita in maniera definitiva, così che circa venti anni dopo, quando Stern ebbe l'occasione di proporre la sua risoluzione della trama, Bob Harras accettò e gli consentì di scrivere una miniserie intitolata Hobgoblin Lives (pubblicata in Italia sulle pagine de L'Uomo Ragno DeLuxe 30-31) nella quale finalmente fu rivelata l'identità di Hobgoblin, alter ego criminale di Roderick Kingsley.

6 commenti:

Andrea Antonazzo ha detto...

Roger Stern è stato un grande sceneggiatore, avrebbe meritato più riconoscimenti!
Al contrario, Danny Fingeroth è stato forse il peggiore sceneggiatore ed editor di quegli anni...

Comix Factory ha detto...

Di Fingeroth in realtà non ricordo molto, devo andare a studiare. Quello che emerge dalla roundtable pubblicata su back issue è che Owsley fu un editor pessimo, goffo e presuntuoso. Anche se ci ha cosegnato un capolavoro assoluto come "L'ultima caccia di Kraven"

Anonimo ha detto...

Credo che la di là di liti e dissidi fisiologici in una grande azienda come la Marvel dove a confrontarsi sono menti creative e dove la fucina delle idee è (era) sempre in ebollizione, quello sia stato uno dei periodi più belle dell' Uomo Ragno.
John Junior era ancora acerbo ma già un "top penciler" in erba..le storie erano costruite con linearità ed attente agli sviluppi delle persone...Peter Parker si avviava a diventare un uomo ed a trovare una collocazione nella vita quotidiana...insomma non si vedevano obbrobri tipo zia May sorpresa a letto con il suo patner o saghe voltastomaco..almeno per me...come "one More Day" che un editor della Panini a definito in un sito concorrente come di alto profilo!!!!
Devo dire anche che Tom de Falco&Ron Frenz non fecero per nulla rimpiangere Stern e Romita jr creando storie e nuovi personaggi interessanti...a differenza della loro run su Thor..discutibile tanto quanto quella di De Falco/Ryan su FQ.
In quelli anni...è vero..c'era un boss dispotico ma di indubbia capacità come Jim Shooter....editor non tutti all' altezza..ma se confrontiamo con il presente attuale..veramente c'è da riflettere. Riguardo Stern concordo con Andrea Antonazzo...uno sceneggiatore poco celebrato ma bravissimo.
Sfido chiunque a trovare delle pecche e delle sbavature se non veniali nelle sue run sull' Uomo Ragno; i Vendicatori; Capitan America; Dottor Strange ed infine su Superman, dove in coppia con Kerry Gammil di certo non ha fatto rimpiangere Byrne.
Altro che tante stromabazzate superstar attuali che doipo sei numeri di una testata si atteggiano e vengono celebrate quali geni.

illustrAutori ha detto...

maddài, il Ragno (quello vero, mica il predecessore di Morales!) è morto nel 2004 con quella c£$%&a dei gemelli... quello di cui si festeggia il 50° è un suo clone (quello vero, mica Ben O'Reilly)

Pangio ha detto...

In ogni caso la Marvel per essere certa di aver defintivamente ucciso il Ragno ha orchestrato quella merdxxa di One more day e Brand New Day.
Per cui quello che ora va in giro è il clone del clone del vero ragno.

Che tristezza.

skalda ha detto...

Arrivo dopo un anno ( la mia coda di lettura è moooolto lunga), solo per dire che il ciclo di Stern è una piacevolissima lettura.


p.s.
I libri della TwoMorrows rullano. ;)

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