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Grant Morrison: "ho reso Gesù un barbaro guerriero per raccontare la manipolazione della realtà e l'influenza della propaganda di ieri e di oggi sulla nostra società"


Basandosi sul progetto nazista di trasformare Gesù Cristo in un combattivo guerriero ariano, 
 Grant Morrison annuncia la pubblicazione di un serial intitolato
Savage Sword of Jesus Christ


Dopo aver affrontato il mito di Babbo Natale, rivisitandone, sulla miniserie Klaus, le origini in chiave fantasy, Grant Morrison ha deciso di alzare il tiro per dedicarsi alla rilettura e reinterpretazione di Gesù Cristo.

Il serial, che sarà pubblicato sulle pagine della rivista Heavy Metal, di cui lo scrittore scozzese è da circa un anno l'Editor-In-Chief, si intitolerà Savage sword of Jesus Christ, promette un approccio decisamente diverso, e controverso, che farà di Gesù un nobile guerriero ispirato, come evidente sin dal titolo, a Conan il Barbaro di Robert E. Howard.

Nel corso di un'intervista rilasciata al sito Vulture, lo scrittore ha spiegato di aver avuto l'illuminazione (ehm...) per questa storia già nei lontani anni '90; mentre raccoglieva documentazione per The New Adventures of Hitler (miniserie inedita purtroppo nel nostro paese), l'autore scoprì dell'esistenza di un progetto nazista, il cui nome in codice era Cristianità Positiva, un progetto che impegnava a modificare la percezione di Cristo, trasformandolo da umile ebreo a energico guerriero ariano, più vicino ai miti nordici che alle sacre scritture. "Immediatamente pensai: bene, questa è di sicuro una storia che vale la pena raccontare. Ma è stato necessario aspettare fino a ora per farlo. Mi sembra che i tempi attuali siano più adatti per raccontare una storia del genere, più di quanto lo fossero i primi anni '90" Ha dichiarato Morrison, aggiungendo: "stiamo vivendo in un'epoca in cui appare chiaro che anche le storie più positive e pacifiste possono essere trasformate in un qualcosa di perverso che funga da catalizzatore per caos e violenza. Soprattutto adesso che stiamo vivendo in un mondo dove abbiamo avuto modo di constatare che le bugie possono facilmente prendere il sopravvento e in cui la cultura della celebrità è più potente della verità, dove le persone possono distorcere, senza problemi e con soddisfazione, ogni discorso trasformandolo in un qualcosa di completamente opposto, che poi è quello che provarono a fare i nazisti".

Gesù, dunque, potrebbe essere solo un pretesto per affrontare argomenti molto delicati, quanto cari all'autore: "La verità è diventata la vittima del modo in cui internet e i media in generale si sono evoluti, e del modo in cui alcuni personaggi sono stati abili a stravolgere i fatti  per adattarli alle proprie esigenze". Si parla di internet, ma la storia è ambientata nel contesto della propaganda nazista. La disinformazione che abbiamo oggi è simile a quella di cui si parla in Savage Sword? "Credo che quello che abbiamo oggi è il frutto di quanto seminato allora. Goebbels utilizzava tecnologie primitive come la radio e i film per trasmettere il suo messaggio, e fu uno dei primi a realizzare l'impatto emotivo che poteva creare un'immagine, o l'effetto che poteva produrre un suono, e di come questi effetti potessero manipolare le persone, il modo in cui le persone pensavano e il modo in cui questi potevano andare al di là della complessità della verità per recepire un messaggio decisamente semplicistico. Quello a cui stiamo assistendo adesso è il frutto evoluto alla tecnologia digitale di quanto visto allora. Adesso abbiamo tecniche sofisticate, sviluppate nel corso di decenni da psicologi, advertiser e specialisti di ogni tipo".

Un Gesù nerboruto e muscolare, apparentemente adirato
mentre aspetta il suo destino in croce


La nostra partecipazione attiva a questo ecosistema mediatico ci rende in parte complici, non credi? In fin dei conti, come tutti noi, non sei anche tu uno di quelli che dipendono dal cellulare? "Non ho un cellulare! Sono uno scrittore freelance che lavora a casa, in genere non ho bisogno di un telefono, e mia moglie si occupa interamente dei miei affari. E' lei quella che ha il telefono. Mi considero molto fortunato, mi isola da questo genere di cose in molti modi. Non ho neanche un indirizzo di posta elettronica. Ho resistito per molto tempo, quindi ho acquisito una prospettiva da outsider su questo argomento. Dopotutto, non uso troppo neanche internet. A parte durante i periodi nei quali sono in America, in genere circa quattro mesi l'anno. Quando ho accesso alla rete, la utilizzo in genere per fare delle ricerche. Una volta tornato a casa, vivo nella campagna scozzese, non ho neppure una connessione nel mio studio, che è parte di una vecchia casa in pietra. Mi sorprendo che la gente riesca a sopravvivere così, preferisco meditare o guardare gli alberi, o ancora osservare le anatre sull'acqua ad essere onesti. 


frontespizio di Steve Yeowell
per The New Adventures of Hitler
Pubblicata nei primi anni '90 e in parte opera
ispiratrice di Savage Sword of Jesus Christ


Divagazioni a parte, di chi è stata l'idea di questa rivisitazione nazista di Cristo? Di Hitler o Goebbels? "Non è stata un'idea di Goebbels, e Hitler non era particolarmente religioso, ma entrambi avevano compreso il valore di assumere il controllo della religione, nella stessa maniera nella quale i romani, quando invasero la Britannia, presero possesso delle divinità locali, convertendole in divinità romane. Una delle prime cose da fare per prendere il controllo delle persone e assumere il controllo dei loro sogni, dei loro miti, delle loro storie. I Nazisti non si allontanarono molto dall'idea del Cristo Barbaro - che è invece una mia invenzione. Quello che fecero fu di suggerire che Cristo non era medio-orientale ma bensì nord europeo, ariano, biondo e con gli occhi azzurri e molto meno remissivo e più violento.   C'è una frase tratta dal vangelo di Matteo che dice "pensa che non sono venuto per portare pace sulla Terra, sono giunto non per portare pace, ma una spada". In pratica hanno preso questa frase e l'hanno utilizzata per ricreare la religione"
Attualmente sei negli States, hai seguito i risultati delle elezioni presidenziali? "Era evidente già prima del voto quello che sarebbe accaduto. La stessa cosa che è accaduto in Gran Bretagna. E' un insieme di sentimento popolare e rabbia. Credo che sfortunatamente queste sensazioni siano espresse in una maniera che nessuno si sarebbe immaginato".
Mi ha sempre sorpreso quanto tu sia ottimista riguardo il futuro dell'umanità, soprattutto se si considerano tutti gli incubi che ci hai narrato nel corso degli anni. Sei ancora ottimista riguardo la razza umana? "Ci sono molti motivi per essere pessimisti, ma in definitiva, sono convinto che gli esseri umani sono solo una parte di un organismo molto più grande, a sua volta parte di una società più grande, e penso che quello a cui attualmente stiamo assistendo è una specie di fusione tra menti umane. Le prossime generazioni ci risulteranno quasi irriconoscibili. Per la mia generazione, cresciuta durante la guerra fredda, la sorveglianza era una cosa negativa, e la privacy era molto importante. Ma adesso, la sorveglianza significa che tu sei una star, ed essere osservati significa che sei importante. Questa è la menzogna che si trova alla base di tutto, e non è necessariamente una visione pessimista o ottimista, sembra solo essere un fatto innegabile riguardo il modo in cui la razza umana si sta evolvendo. Credo che negli ultimi tempi, più hai contatti con le persone, più le persone cominciano ad abbattere le barriere dietro le quali si sono barricate fino ad ora. 
Come liberale e pacifista, non sei spaventato da quello che ci riserva il futuro? "Non trovo che queste cose siano spaventose. Per me, in qualità di artista, si tratta di nuove possibilità. Sono interessato a vedere cosa accadrà e quali conseguenze provocherà, e quali bisogni scatenerà. E' un nuovo modo di pensare a come scrivere storie, un nuovo modo di parlare al pubblico riguardo a ciò che accadrà nel mondo reale, perché in genere tendo a vedere le mie storie come metafore o simboli di ciò che proviamo. Per me è come grano al mulino, e specialmente per qualcosa come questa storia in particolare che, come ho detto, riguarda la perversione di un mito, la perversione delle storie e del racconto. Una storia più che mai a rappresentare i nostri tempi".

Grant Morrison, raggiante, mostra la Medaglia dei Membri dell'Impero Britannico,
conferitagli nel 2012 dalla Regina Elisabetta

3 commenti:

Sam ha detto...

Tante belle parole da parte di Morrison, ma dietro il suo fumetto c'è solo l'idea di fare soldi facili con una parodia coatta dell' icona religiosa per eccellenza ( che in USA provoca sempre un ceerto scalpore a livello mediatico e quindi soldi garantiti).
Gli stessi intenti che spindero Liefed a fare Jesus Crist vs Zombie ( anche se il lavoro di Morrisono sarà sicuramente di una qualità superiore).
O come hanno capito da tempo i nostri Don Alemanno, Davide la Rosa ecc...
D'altronde, basta che in USA fai fumetti che hanno a che fare con la religione e i nazisti e venderai sempre.

Comix Factory ha detto...

Sam, sono d'accordo con te. Pensa che quando ho letto della notizia volevo fare un parallelo proprio con il Jesus Christ di Rob Liefeld. Poi però, leggendo le parole Morrison (autore che non metto nel gotha dei miei preferiti) mi son reso che si tratta di un progetto comunque interessante e comunque, al di là di questo, mi risulta molto interessante l'analisi fatta sulla propaganda, trump e i social network. Queste cose mi hanno spinto a parlare della cosa pur consapevole che ci si sarebbe precipitato qualsiasi sito di informazione migliore e più qualificato del mio

Sam ha detto...

Per carità, il discorso su Trump , internet e propaganda è interessante, ma tutto fumo negli occhi per giustificare un fumetto parodia che sembra la versione d'autore di quello di Liefed ( che di certo non aveva fonti ispiratrici così colte).
Vedremo poi come sarà la storia effettiva e se de Morrison saprà sorprenderci o deluderci.

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