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PAUL JENKINS MOLLA MARVEL E DC E DICHIARA LA SUA INDIPENDENZA

Paul Jenkins


Paul Jenkins è stato uno degli sceneggiatori più rappresentativi del primo decennio di questo secolo e uno degli autori più legati alla gestione Bill Jemas e Joe Quesada della Marvel (tra le sue opere non possiamo non citare Sentry - una sorta di superman schizofrenico della casa delle idee - la bellissima Inhumans ma soprattutto la miniserie campione d'incassi Wolverine: Origins). Negli ultimi tempi il coinvolgimento dell'autore britannico con la Marvel (e con il fumetto mainstream in genere, se si esclude un breve ed effimero ciclo di episodi sulle pagine di Batman The Dark Knight sulle cui pagine di occupava di sviluppare i plot di David Finch) è andato via via diradandosi; abbiamo così assistito alla sua parziale uscita di scena... almeno fino a ora.

Paul Jenkins ha, infatti, recentemente firmato un contratto di esclusiva con i Boom! Studios una decisione molto forte, presa per rivendicare la sua voglia di indipendenza e l'assunzione del pieno controllo su ciò che scrive, nel bene e nel male. Ecco come ha rivendicato la sua decisione ai microfoni di Comic Book Resources:

"Ho scoperto, dopo essere entrato nei quaranta, che sono principalmente guidato dal desiderio di raccontare buone storie, ma anche di occuparmi di loro attraverso tutte le fasi del processo creativo, con la stessa cura con la quale un pastore si occupa del suo gregge. 
Sono enormemente frustrato dal fatto che abbiamo a che fare con circuiti chiusi, ma sono ancor più frustrato dal fatto che il mio nome sia collegato a prodotti creativi che non sono completamente stati curati da me.
Il Signore lo sa che come autore non sono perfetto... ma posso dirvi una cosa con certezza: mi ricordo quando le cose erano molto più semplici, basta tornare indietro ai tempi della linea Marvel Knights. All'epoca la Marvel era sull'orlo del fallimento e non avevano altra scelta se non dare agli autori tutta la libertà e la fiducia che molti di noi meritano.
Se penso a quei giorni vedo opere come gli Inumani e Sentry, il mio ciclo di episodi su Spider-Man con Bucky [Mark Bukingam] e Humberto [Ramos], e i vari successi come Wolverine: Origins e altre storie, e so - perché ero lì - che quei successi furono possibili in gran parte perché ci fu data piena libertà creativa senza essere ostacolati da richieste editoriali.
E' solo che le cose non sono andate così che per un po'. Negli ultimi anni, mi son trovato ad assistere, impotente, a come gli editor apportavano cambiamenti inutili e dannosi a sceneggiature e disegni rispetto ai quali in precedenza non avrebbero fatto nulla. Mi infastidisce davvero molto vedere come il controllo delle testate sia passato dai creatori, che erano l'obiettivo primario degli editori mainstream, a quello delle corporazioni che, adesso, prendono le decisioni in base alla volontà degli azionisti.
Voglio creare fumetti nel modo in cui questi dovrebbero essere creati. Voglio che i personaggi muoiano e rimangano morti, o almeno che le decisioni che riguardano una serie conducano a qualcosa di più che a una inevitabile restaurazione dello status quo".

Sentry
in una illustrazione di
David Finch

7 commenti:

Erich ha detto...

E anche Paul Jenkins lascia le major. Peccato, uno dei migliori scrittori in circolazione.
Il suo abbandono rafforza il convincimento che ormai Marvel e DC non permettono più agli autori di esprimersi al meglio.

Gio ha detto...

Erano anni che mi chiedevo dove era finito il suo "talento", sembrava come se si fosse involuto, come uno scrittore qualsiasi.

Ora capisco perchè, mancanza di stimoli e appunto come da lui denunciato, troppi paletti dalle case editrici.

Aspetto con impazienza il ritorno del vero Jenkins.

CREPASCOLO ha detto...

Anch'io sono entrato nei quaranta e sono a metà strada con i cinquanta e non credo troverò mai il tempo - non sono nel senso di quarta dimensione - di rileggere gli Inumani di Jenkins/Lee. Paul è molto attento allo inner space dei suoi personaggi , ma la sua narrazione è così decompressa che ricordo di aver visto i tre spiritelli di Napoleone di Carlo levarsi dietro le mie spalle ed urlare che si era capito a pagina due della prima mini di Sentry chi fosse Void ( okay, è una rilettura di Miracleman con rovesciamento in stile Lezione di Anatomia di Moore nella mini disegnata da JRjr , ma provate a spiegarlo a Caliendo ed alla sua posse ! ). Io sono grato a Paul x quella mini di Daredevil/Spider-Man contro Stilt-Man, Gladiatore , Gufo ed il Trigonocefalo ( matite di Winslade e chine di Palmer ), una celia che il ns ha sbrigato in " soli " quattro episodi ( graziati dal tratto nervoso e dettagliato di Phil ), ma non è proprio la persona a cui chiederei di sintetizzare il gag del tizio che scivola su una buccia di banana. Naturalmente gli auguro di fare il botto nei Boom Studios.

Erich ha detto...

La responsabilità è di Marvel e DC: impongono standard molto bassi, sulla base dei quali costruire storie semplicistiche, con trame con pochi momenti essenziali, brevità di testo e con pochissimo spazio all'approfondimento delle tematiche e della caratterizzazione dei personaggi.
In altri termini, una lettura rapida (per non dire rapidissima), di cui non resta nulla.
Il tutto servito per una platea di lettori giovanissimi.
Però... però qualcosa di sta muovendo.
Una quindicina di giorni fa, Alex Alonso ha rilasciato una intervista ad un sito americano, che noi abbiamo tradotto, in cui, sembra che in casa Marvel abbiano capito di avere sbagliato e che è venuto il momento di ricostruire un Marvel Universe più serio e dagli standard qualitativi più elevati.
In questo non è difficile vedere una modifica dei target: non più giovanissimi, ma lettori più maturi (gli unici che possono spendere in questo momento in America).
Con AvX si è chiusa un'epoca: quella in cui Bendis ha martoriato i Vendicatori e ridotto ai minimi termini l'universo mutante.
L'Ordine Nuovo vedrà nuovamente gli X-Men al centro dell'attenzione con storie di elevato spessore (per adulti).
La DC, invece, continua a latitare. Chissà quando capiranno che con Flashpoint hanno praticamente fatto a pezzi il loro universo narrativo.

Onirepap ha detto...

Vediamo,
SInceramente non sono molto ottimista, la dirigenza sia marvel che dc ormai non guardano ai loro characters come personaggi bensi come brand da rivendere oltre il mercato fumettistico, basta vedere quella schifezza combinata al povero Nick Fury pur di far aderire l'universo marvel ai film, con somma gioia degli autori immagino.

Anonimo ha detto...

Esclusica con BOOM! Studios? Sei sicuro? Sta scrivendo Tomorrowland per la Titan Comics.

Erich ha detto...

In parte è vero. Soprattutto da quando la Disney ha comprato la Marvel, i fumetti sono passati in secondo piano e ciò ha consentito anche a certi autori di continuare a massacrare i personaggi. La DC, però, cercava di prendere le distanze da questo fenomeno. Invero, mentre la Marvel produceva fumetti di bassa qualità, in casa DC, almeno fino al 2011 hanno continuato a puntare sulla qualità. Poi la resa con Flashpoint, dalle cui ceneri è nato il nuovo Universo DC, che altro non è che la versione "Ultimate" di Superman e soci.
La mia speranza è che prima o poi rinsaviscano e nel contesto di una saga temporale, riportino indietro il DC Universe com'era prima di Flashpoint. Fino a quella data, ho interrotto tutti gli acquisti di fumetti DC. Ciò che hanno fatto a Superman (cancellazione del matrimonio con Lois Lane dalla continuity) è stato intollerabile.
Alla Marvel penso che abbiano capito la lezione. E' solo una mia sensazione, ma mi pare che il materiale di alcune serie stia tornando a livelli di qualità. Lo stesso Alonso lo ha capito.
E mi auguro che i nuovi eventi (Infinity e Battle of the Atom) siano migliori dei precedenti.
A condizione, però, che agli autori sia restituita libertà creativa (con Aaron lo stanno facendo, speriamo bene).

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