Da Deadly Class a Doom Patrol, il divertito omaggio degli autori televisivi al mondo del fumetto
Da molto tempo ormai l'industria cinematografica e televisiva attinge a piene mani dal mondo del fumetto, e se sul grande schermo spadroneggiano ormai gli eroi in calzamaglia, sul piccolo schermo aumentano sempre più le produzioni tratte da serie indipendenti (e non). Il (ben più vasto) pubblico dei non lettori di fumetti ha cominciato a familiarizzare con Happy!, Wynonna Earp, the Umbrella Academy, Preacher, Deadly Class... e mi fermo qui limitandomi a citarne solo alcuni.
L'aspetto più divertente è che il mondo dell'intrattenimento, a differenza di quanto avveniva fino a qualche tempo fa, si avvicina al fumetto con rispetto e riverenza (una conseguenza dell'effetto dello sdoganamento avuto dai comics negli anni '80 e '90 e all'arrivo ai vertici creativi e produttivi degli Studios di coloro che un tempo erano considerati nerd, appellativo che oggi reclamano con orgoglio). Capita così, sempre più spesso, di seguire una serie TV e ritrovarsi a sorridere per alcune battute che strizzano l'occhio al lettore. Come nel caso di questo scambio di vedute tra Marcus Lopez (interpretato da Benjamin Wadsworth) e Willie Lewis (Luke Tennie) nel primo episodio di Deadly Class.
Per apprezzare al meglio i riferimenti fumettistici, bisogna tener presente che la serie prodotta da SyFy basata sul fumetto di Rick Remender e Wes Craig si svolge negli anni '80 (quando la serie indipendente American Flagg di Howard Chaykin surclassava nelle vendite tutte le serie della DC Comics - tranne New Teen Titans e Legion of Super-Heroes - e gli X-Men di Claremont e Byrne dettavano legge!).
Altrettanto divertente è l'omaggio che gli autori di Doom Patrol riservano a Grant Morrison (scrittore che con la sua folle e strampalata visione del gruppo ha fortemente ispirato la serie).
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