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Da Mar-Vell a Carol Danvers: cosa bisogna sapere su Capitan Marvel, la nuova star del Marvel Cinematic Universe!






Sabato 16 e Domenica 17 Marzo per festeggiare il debutto di Capitan Marvel nel Marvel Cinematic Universe, Antani Comics e Comix Factory hanno unito le forze organizzando un mini-tour di Erica D'Urso, bravissima autrice italiana che ha contribuito alla realizzazione del volume La Vita di Capitan Marvel in cui Margaret Stohl (con la collaborazione alla parte grafica di Carlos Pacheco, Marguerite Sauvage e, per l'appunto, Erica D'Urso) rielabora le origini del personaggio, mettendo un po' di ordine nella continuity quarantennale di Carol Danvers. 

E a proposito di continuity quarantennale, prima di andare al cinema ad assistere alla proiezione di questo ennesimo tassello dell'universo cinematografico dei Marvel Studios è forse il caso di fare un breve riepilogo della storia editoriale degli eroi che hanno indossato il costume di Capitan Marvel. Partendo dal punto di arrivo, cioè da quel settembre del 2012 in cui sulle pagine di Avenging Spider-Man #9, Carol Danvers indossa per la prima volta una nuova divisa, dismettendo (definitivamente) i panni di Miss Marvel e facendo il suo esordio ufficiale come nuovissima Capitan Marvel; settimo personaggio (e terza donna) in ordine cronologico a vestire i panni dell'eroe portabandiera della Casa Editrice newyorkese, adesso si prepara a far breccia nel cuore di tutti gli appassionati di super-eroi (lettori e non) grazie al suo imminente debutto sul grande schermo, nella omonima pellicola che farà da prequel/interludio ai due film degli Avengers girati dai fratelli Russo. 

Pur avendo come nome di battaglia lo stesso della casa editrice che gli ha dato i natali, Capitan Marvel non è tra i primi eroi creati da Stan Lee & Co e non è neanche il primo a utilizzare questo nome. Nel 1939, infatti, Bill Parker e C.C. Beck ispirandosi a Superman diedero i natali al primo Capitan Marvel (eroe dalla calzamaglia gialla e rossa destinato a diventare più celebre con il nome di Shazam, versione che lo vedrà a breve protagonista di un cinecomic). Il successo dell'epigono dell'Uomo d'Acciaio non fu digerito dalla DC Comics che, nel 1941, fece causa alla Fawcett per plagio. La causa durò quasi un decennio, durante il quale Capitan "Shazam!" Marvel continuò a essere pubblicato con successo, e alla fine la Corte Suprema, salomonicamente, diede colpa a entrambi gli editori. Se era vero che la Fawcett aveva copiato Superman, era pur vero che la DC Comics non era stata abbastanza diligente a depositare il copyright del suo personaggio. Le avventure di Capitan Marvel, dunque, avrebbero potuto continuare a essere pubblicate. Erano ormai gli anni '50 e il fumetto di supereroi stava attraversando una drammatica fase di declino, colpita dal drammatico calo di vendite la Fawcett decise di negoziare un accordo extra giudiziale con la DC, un accordo che portò alla interruzione di tutte le pubblicazioni.

Il nome Capitan Marvel tornò dunque a essere disponibile e così, quando verso la metà degli anni '60 la Marvel cominciò davvero ad affermarsi, diventando una delle case editrici più amate dai lettori, sembrò naturale registrarne il marchio. Dovette, però, trascorrere ancora qualche tempo prima che il marchio fosse affibbiato a un qualche eroe, e i creativi della casa delle idee dovettero essere stimolati dalla notizia che la DC Comics aveva intenzione di rilanciare i personaggi della Fawcett, tra i quali spiccava, naturalmente, Capitan Meraviglia!  Per uno strano gioco del caso, quindi, entrambi gli editori detenevano i diritti per pubblicare un personaggio di nome Capitan Marvel; la cosa buffa però, è che se la DC Comics è proprietaria dei diritti d'autore del Capitano (diritti d'autore che durano decenni, prima di scadere e di diventare di pubblico dominio), la Marvel detiene i diritti di un marchio che, a differenza dei diritti d'autore, se non viene sfruttato per un determinato lasso di tempo scade. E questo è il motivo per cui, nonostante gli alterni successi, la Marvel ha battezzato ben sette differenti eroi con il nome di Capitan Marvel.

Sebbene sia l'ultima, in ordine temporale, ad aver indossato il manto di Capitan Marvel, Carol Danvers non è un volto nuovo nell'universo Marvel. Il maggiore dell'aviazione americana Carol fa il suo debutto ufficiale nel 1968, a breve distanza da quella dell'eroe alieno Mar-Vell (1967), prima come comprimaria della serie di Capitan Marvel (protagonista suo malgrado di un triangolo amoroso che coinvolge lei, Mar-Vell e la kree Una) e poi come titolare della testata Ms. Marvel, nome che, salvo qualche breve parentesi come Binary (quando fu trasformata nell'incarnazione di una stella binaria a causa di alcuni esperimenti della razza aliena della Covata) e Warbird, ha detenuto per ben trentacinque anni. L'acquisizione dei poteri, in tutto e per tutto simili a quelli di un alieno Kree, avvenne incidentalmente a causa del sovraccarico di un'arma che modellava la materia Kree, un sovraccarico che provocò la fusione del DNA di Carol Danvers con quello del Capitano Mar-Vell

Ed è proprio con l'eroe alieno Kree che ha inizio la storia editoriale del Capitano che porta il nome della casa editrice, nonché del capostipite della "stirpe" dei Capitan Marvel.






Sebbene Mar-Vell fosse uno degli eroi più rappresentativi della (quasi omonima) Casa Editrice, l'eroe non ha mai avuto un grosso riscontro di vendite, e ciò nonostante l'impegno di Jim Starlin, autore tra i più rappresentativi e ispirati della Marvel negli anni '70, che ereditò lo scialbo soldato/spia donandogli motivazioni, trimidensionalità e un cast di comprimari di ottimo livelli (nonché una grafica lisergica e visionaria). Ma la cura Starlin, nonostante l'ottima qualità, non riuscì nell'intento di far scalare la classifica di vendite all'eroe. La testata finì per essere chiusa e Capitan Marvel fu relegato al ruolo di comprimario in qualche team-up, almeno fino al 1982 quando gli fu concesso l'onore di inaugurare la nuova linea di Graphic Novel (storie uniche autoconclusive nello stesso formato delle edizioni francesi, dal contenuto più sperimentale e non necessariamente in continuity) con il volume The Death di Captain Marvel scritto e disegnato da Jim Starlin
Questo volume, per un ironico gioco del destino, è diventato, grazie alla narrazione appassionata di Starlin pregna di umanità (il super-uomo che si trova ad affrontare e perire dinnanzi alla più umana delle malattie, il cancro) e di potentissime immagini religiose, la storia più rappresentativa di Mar-Vell. Il successo di questa (gran bella) storia, diventata un punto di riferimento per i Marvel fan e considerata da molti, nonostante lo scorrere del tempo, una pietra miliare, risiede con tutta probabilità, nonostante alcune apparizioni in storie ambientate nel passato, il personaggio non sia mai tornato dal regno dei morti (caso rarissimo nell'universo Marvel). Un ritorno che, forse, non è mai avvenuto perché i creativi della Casa Editrice non avranno avuto il coraggio di vanificare l'unica storia dell'eroe che aveva davvero fatto breccia nel cuore dei suoi lettori.

Restava però la necessità di avere un eroe con il nome di Capitan Marvel affinché il marchio non scadesse.


E qui entra in gioco Monica Rambeau, eroico tenente della Guardia Costiera di New Orleans cui tocca il prestigioso compito di essere il secondo personaggio, in ordine di tempo, a indossare il manto di Capitan Marvel e raccogliere l'eredità (divenuta ingombrante) del biondo alieno Kree. Introdotta sulle pagine di Amazing Spider-Man Annual #6 (1982) da Roger Stern e John Romita Jr., Monica si guadagna, in maniera lenta, ma inesorabile, l'affetto dei lettori, divenendo protagonista di tutto il (memorabile) ciclo dello scrittore sugli Avengers. La Run di Roger Stern, durata cinque anni, la vede gradualmente passare da debuttante a capo e anima della squadra degli eroi più potenti della terra.
Oltre al nome di battaglia, Monica Rambeau non condivide però nulla con il suo predecessore e ha ottenuto i suoi poteri da una fonte di energia extra-dimensionale. Pur avendo fatto breccia nel cuore dei lettori i vertici della Marvel non hanno mai ritenuto opportuno dedicarle una serie regolare (siamo negli anni '80 e le serie dedicate alle super-eroine hanno sempre fatto fatica a imporsi commercialmente), e così dopo un paio di one-shot Monica ha ceduto il manto a Genis-Vell, figlio in provetta di Mar-Vell invecchiato artificialmente fino a raggiungere la maggiore età. L'avvento di Genis, però, non ha fatto scomparire Monica Rambeau, che cambiato diverse volte il nome di battaglia, da Photon a Spectrum, attraverso l'identità di Pulsar.




Creato da Ron Marz e Ron Lim nel 1992. Genis aveva in origine adottato il nome di Legacy, e il look era caratterizzato da una lunga coda di cavallo e un paraorecchie da sciatore (o qualcosa di simile :). Nel 1999 la Casa delle Idee decise che i tempi erano maturi per renderlo protagonista di una serie regolare, testata che fu affidata alle cure del sempre ottimo Peter David. Nel creare il background della serie lo scrittore recuperò alcuni degli elementi caratteristici delle avventure originarie di Capitan Marvel, recuperando anche Rick Jones che, come nel caso delle storie di Jim Starlin, tornò a condividere il corpo con il Capitano, dando vita a una strana coppia di eroi/avventurieri spaziali. Nonostante le trame scoppiettanti di David e i disegni di un buon Criss Cross, neanche questa volta il successo arrise alla collana. Per rilanciare le vendite, e darle una seconda opportunità, la testata fu coinvolta nel provocatorio progetto U-Decide (un progetto ideato da Bill Jemas e Joe Quesada che prevedeva il lancio di tre (mini)serie di cui due curate dai capi della casa editrice e l'altra, per l'appunto la rilanciata Capitan Marvel, al raggiungimento della pubblicazione del sesto albo di ciascuna miniserie sarebbe andata avanti solo la collana più votata dai lettori). Il trionfo nell'iniziativa allungò solo in maniera effimera la vita editoriale di Genis-Vell, che dopo poco più un anno si vide definitivamente chiudere la testata (prima di essere anche ucciso su Thunderbolts).



Nel 2000 un altro personaggio si aggira nell'universo Marvel nei panni del capitano. Si tratta dell'alieno Kree Noh-Varr creato da Grant Morrison e JG Jones e presentato per la prima volta nella miniserie Marvel Boy. Anti-eroe anarchico inizialmente animato da un profondo odio nei confronti dell'umanità, al personaggio (passato  ben presto sotto le cure di altri autori) è stato smussato (ben) più di qualche angolo, cercandolo di dargli più volte una dimensione e un ruolo da protagonista. Fino al lancio della serie Dark Avengers nella quale, dopo aver subito il lavaggio del cervello, era con gli Oscuri Vendicatori al fianco di Norman Osborn nei panni di Capitan Marvel (salvo poi mollare il manto per diventare Protector). 




Durante il lasso di tempo intercorso nella "maturazione" di Noh-Varr da Marvel Boy a Capitan Marvel, la casa editrice si è trovata a corto di Capitani (e di idee) e prova a proporre nel ruolo Phyla-Vell, sorella di Genis (sottoposta allo stesso trattamento di crescita rapida) introdotta da Peter David durante la sua run. Nonostante il ruolo di primo piano in Annihilation, la vita editoriale di Phyla-Vell è stata effimera e l'ha vista rapidamente passare anche attraverso l'identità di Quasar e Martyr, prima di sparire (per ora) nel limbo (editoriale).

In occasione del cross-over Secret Invasion la Marvel si prende gioco dei suoi lettori annunciando lo speciale The return e dando a intendere che Mar-Vell sarebbe finalmente tornato. In realtà il sesto personaggio a indossare la calzamaglia dell'eroe altri non era che uno Skrull che dopo essersi  infiltrato sul nostro pianeta decide si proteggere i terrestri dall'invasione imminente, rivoltandosi contro la sua stessa razza.



Arriviamo così al 2012 e a Carol Danvers, che nonostante i continui cambi di nome e costume era rimasta sempre attiva in giro per l'universo. La scrittrice Kelly Sue DeConnick le leva di dosso i panni di Miss Marvel e la promuove al ruolo di Capitano. Un ruolo che, a dire il vero, in qualità di ex-amante e amica dell'originale Capitan Marvel, non poteva che spettarle di diritto. Così, dopo la buona accoglienza riservatale dai lettori per il Team-Up su Avenging Spider-Man diventa protagonista di una sua serie regolare. L'abilità della DeConnick è quella di non legare troppo il personaggio al suo passato (a differenza di Genis-Vell protagonista di una serie difficilmente apprezzabile da chi non è cresciuto a pane e fumetti Marvel) e di darle, anzi, un nuovo background e nuovi comprimari (senza rinnegare le avventure vissute, ma semplicemente accantonandole in un cantuccio). L'esperimento per ora sembra essere riuscito e chissà se l'alter ego cinematografico interpretato da Brie Larson (che pare destinata a un ruolo di tutto rilievo nella prossima fase del Marvel Cinematic Universe) non contribuirà a rendere ancor più popolare e amata questa nuova versione di Capitan Marvel.




http://comicsalliance.com/captain-marvel-history-carol-danvers-mar-vell-shazam/
https://www.complex.com/pop-culture/2018/12/captain-marvel-everything-you-need-to-know/

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