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Classic X-Men: i consigli di John Romita Sr. al giovane Arthur Adams per la realizzazione di una copertina storica




Vi siete mai chiesti che tipo di lavoro si svolga dietro la realizzazione di una copertina? In genere siamo abituati a fruire (e molto spesso godere) dell'immagine finale senza sapere nulla di ciò che è accaduto dietro le quinte, né che tipo di procedura sia stata seguita. Per soddisfare questa curiosità, e tentare di capire (almeno in parte) cosa accade negli uffici di una casa editrice, prendo spunto da una delle copertine più rappresentative della storia degli X-Men, quella del numero uno della ristampa Classic X-Men realizzata da Arthur Adams.

Lanciata nel 1986 per proporre ai numerosissimi nuovi lettori delle gesta mutanti gli esordi (riveduti e corretti con storie brevi e inserti inediti realizzati da Chris Claremont, John Bolton e alcuni giovani emergenti, tra i quali spicca un acerbo ma già gradevole Jim Lee) della seconda genesi, ciascun numero di Classic X-Men era impreziosito da copertine inedite e pin-up realizzate da Adams.

Ecco la bozza della copertina sottoposta al vaglio di John Romita Sr., l'allora direttore artistico della Marvel.



Dopo aver visionato la copertina, John Romita Sr., pur apprezzando l'idea di base, suggerì ad Adams di dare più dinamismo al gruppo che, nella prima proposta, sembrava essere costituito da personaggi ognuno indipendente dagli altri. C'era bisogno di più dinamicità. E per meglio far comprendere cosa intendesse dire, l'art director realizzò un bozzetto.


 Il risultato è davvero eccellente. Così come lo è il disegno definitivo realizzato da Arthur Adams.



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