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MARK MILLAR: È TRISTE CONGEDARSI DA KICK-ASS. MA GRAZIE A LUI, JOHNNY ED IO ABBIAMO POTUTO PERMETTERCI DI CORONARE I NOSTRI SOGNI


Una vignetta tratta da Kick-Ass
illustrazione di John Romita Jr.


Da pochi giorni la Panini Comics ha dato il via alla pubblicazione di Kick-Ass 3, capitolo finale della saga super(?)-eroistica orchestrata da Mark Millar e John Romita Jr.
Per una strana casualità, i tempi di produzione della miniserie originale si sono allungati oltremisura, nello stesso momento in cui noi ci apprestiamo a leggere i primi capitoli dell'opera, oltremanica Mark Millar legge le ultime tavole realizzate da John Romita Jr. e ce lo comunica, attraverso il suo forum di discussione (Millarworld):

"Stamattina mi sono svegliato, mi son preparato una tazza di tè e ho acceso il computer. Ho trovato una grande e-mail di Johnny contenente le pagine finali della conclusione di Kick-Ass, le pagine del numero 8 di Kick-Ass 3.
Vedere le pagine finali del fumetto che ti ha cambiato la vita è effettivamente una cosa molto emozionante. Inizialmente Kick-Ass  era solo un progetto da sogno per me e Johnny, qualcosa cui abbiamo lavorato gratuitamente per tutto il primo anno, almeno finché non è cominciato ad arrivare un po' di danaro. 
Il successo della serie e tutto quello che ne è seguito, i film, le raccolte in volume, le edizioni straniere, giocattoli, magliette ci hanno dato la possibilità di ottenere quello cui tutti gli scrittori e artisti anelano: la totale libertà di scrivere e disegnare i fumetti che davvero si desidera realizzare".
Totale libertà di realizzare i progetti che si desidera si è tradotto per Mark Millar nella possibilità di sviluppare un intero universo creativo avvalendosi della collaborazione dei maggiori talenti sul mercato, mentre per John Romita Jr. ha significato il potersi distaccare da (mamma) Marvel per provare a rivoluzionare l'eroe più rappresentativo della DC Comics: Superman.

"Questi 28 numeri di Kick-Ass (e sono davvero stati 28 albi in totale) hanno rappresentato qualcosa di molto buono per noi ed è, quindi, abbastanza triste vedere la nostra serie conclusa e messa da parte, ma è anche molto soddisfacente constatare che abbiamo avuto la possibilità di raccontare la nostra storia nel modo che abbiamo voluto. Sono stato tentato di proseguire e proseguire ancora, ma sono talmente felice del finale che ho scritto. Gli ultimi due albi della serie sono i miei preferiti in assoluto, e il posto in cui ho lasciato Dave è assolutamente confortevole. La storia narrata in questa serie è stata quella di un viaggio che ha avuto come protagonista Dave che si è perduto in un mondo popolato di super-eroi, un ragazzo che inizialmente non ha stima per se stesso ma che finisce per scoprire di essere diventato ciò che ha sempre desiderato essere e che non ha più necessità di avere un alter-ego. Vivrà o morirà? Quello che posso dirvi è che accadrà ciò che accade nella vita reale, perché questa è la presunzione che ha questa storia, rappresentare il mondo reale. Ma è un buon finale, e anche se è stato triste realizzarlo pensando che non avrei più scritto  Kick-Ass e Hit-Girl è pur vero che è stato grande scriverlo. Capirete quando leggerete quelle ultime quattro pagine, pagine che ho scritto diciotto mesi fa, prima che il primo albo della serie fosse pubblicato"

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