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ROBERT KIRKMAN: "SE POTESSI TORNARE INDIETRO CAMBIEREI IL FINALE DELLA PRIMA STAGIONE DELLA SERIE TV DI THE WALKING DEAD"

Robert Kirkman abbraccia uno degli zombie più famosi della sua epopea


Qual è il più grosso rimpianto che Robert Kirkman nutre nei confronti della scrittura e della lavorazione della serie TV di The Walking Dead? A porgergli questa domanda ci ha pensato The Hollywood Reporter, rivista specializzata che solo pochi giorni fa aveva inserito lo scrittore al primo posto della classifica dei "fumettari" più influenti nella capitale del cinema statunitense (ve ne ho parlato solo pochi giorni fa QUI). Una domanda alla quale Kirkman ha risposto senza troppi fronzoli: "Se avessi l'opportunità di ricominciare daccapo, non avrei realizzato l'ultimo episodio della prima stagione, quello ambientato nel laboratorio di ricerche. Ha fornito troppe informazioni agli spettatori e ha rappresentato un grosso cambiamento nell'economia della serie, un cambiamento apportato troppo presto."

La risposta non dovrebbe sorprendere troppo coloro che sono stati lettori di The Walking Dead prima di appassionarsi anche alla serie TV; Kirkman, infatti, sulla serie è sempre stato molto avaro di informazioni riguardo l'origine del virus e di come questo si sia scatenato sull'umanità, e ha spesso dichiarato di non voler far compiere agli eroi della sua epopea alcuna scoperta in tal senso, adducendo la motivazione che i suoi eroi non sono scienziati ma persone normali impegnate nella difficile lotta per sopravvivere. Nell'episodio di cui parla lo scrittore, invece, il gruppo di superstiti capeggiato da Rick Grimes apprende che tutti gli esseri umani (viventi e non) sono già stati infettati dal virus che, al momento della loro dipartita (che avvenga o meno a causa di un non-morto) li trasformerà in mostri affamati di carne umana. Una scoperta che nel fumetto sarà fatta solo molto più avanti (nel ciclo di episodi ambientati nella prigione) e che sarà fatta nel peggiore dei modi.

"Ho la sensazione che avremmo potuto trovare un modo migliore per concludere la prima stagione" ha continuato lo scrittore "Non fraintendetemi, mi piace il personaggio del Dr. Jenner (colui che rivela la scoperta sul virus) e penso che Noah Emmerich lo abbia interpretato facendo un ottimo lavoro. Ma ci sono degli aspetti di questo episodio che mi sembra siano estranei al mondo di The Walking Dead. A pensarci bene, mi dispiace anche che nell'episodio abbiamo rivelato che i Francesi stanno lavorando a una cura. Sulle pagine del fumetto faccio molta attenzione a non raccontare cosa accade nelle altre nazioni del mondo. Si tratta di cose che sarebbe interessante esplorare nella serie spin-off. Insomma, ad averci pensato meglio avrei eliminato cose come il menzionare la Francia e altri dettagli come questo". 

Una scena tratta dall'episodio "incriminato"

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

The Amazing Kirk-man è davvero troppo modesto. E' come un personaggio di Robert Stack o Robert Culp o Robert Wagner in qualche produzione dal budget lillipuziano che salva il mondo e sorride poi modesto dicendo a chi lo ammazza di pacche sulle spalle che aveva fatto solo il suo dovere.
Come sanno solo i Soliti Pochi Ben Informati, Kirk-man è stato il primo autore di peso dollarico a sdoganare i mangiarane negli States. E' dai tempi dello Ultimate Cap di Ultimate Millar ed Ultimate Hitch che i franzosi, x dirla con il mio amico ed ex allievo Flavio Bucci, sono presi x i fondelli nella Terra delle Occasioni. Nella saga zombica del ns, tanto x cambiare, sono alla ricerca di una soluzione. I Soliti Bastian Contrari non l'hanno presa bene e qualcuno si è anche azzardato a minacciare Kirkoso di " lasciarlo affogare nella zuppa di cipolla, senza che nessuno si azzardi a tirargli una baguette a cui aggrapparsi ". Cattivi. Dan Slott gli ha scritto x significargli tutta la sua solidarietà. Seguito a ruota da Ben Affleck. E' un mondo crudele, anche senza non morti voraci ed inarrestabili.

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