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SCOTT SNYDER: "CON BATMAN ZERO YEAR VOGLIAMO RINARRARE LE ORIGINI DI BATMAN RENDENDOLO UN PERSONAGGIO MENO OSSESSIONATO E PIÙ SOLARE"



Batman Zero Year

Scott Snyder è uno degli sceneggiatori più lanciati del comicdom statunitense, di sicuro lo scrittore del momento in ambito DC Comics. La sua run su Batman, in coppia con uno strepitoso Greg Capullo, ha convinto critica e lettori e lo ha accreditato negli uffici della casa editrice che, non solo gli hanno affidato il ruolo di head master delle testate del cavaliere oscuro, lo hanno incaricato di dare una scossa alla Vertigo con la serie The Wake, lanciare una testata dedicata a Superman (Unchained) che, anche grazie alle matite di Jim Lee, sappia tesaurizzare l'attenzione mediatica ottenuta dal personaggio grazie alla pellicola Man of Steel, e... riscrivere le origini di Batman. Un periodo entusiasmante, ma che al tempo stesso farebbe tremare le gambe anche al più scafato dei professionisti, di cui Snyder parla ai microfoni di Newsarama"Scrivere nello stesso periodo una storyline ambiziosa come Zero Year, Superman e The Wake è una cosa che mette davvero i nervi alla prova. Per me è incredibilmente eccitante, ma anche altrettanto difficile. Sono molto stressato e nervoso, non faccio altro che ripetere di continuo tra me e me: "queste cose vanno sufficientemente bene, vanno sufficientemente bene". Sto lavorando davvero con impegno sui primi numeri di queste serie per essere certo di offrire dei grandi inizi, ma ero davvero spaventato! Per essere totalmente onesti, se stai lavorando su progetti come questi non puoi sederti e affermare: "Oh, questo va sufficientemente bene!" Specialmente quando si tratta di materiale di queste proporzioni, quando ti trovi a dover affrontare cose come le origini di Batman o il lancio di una nuova serie di Superman, si tratta nel contempo di due tra le cose più eccitanti e terrificanti al mondo. [...] Davvero apprezzo la fiducia che mi è stata concessa - soprattutto per Batman rispetto al quale sto maneggiando del materiale che è davvero sacro, puntando davvero al cuore di questo personaggio e della sua mitologia. [...] Non avremmo voluto davvero farlo, ma a un certo punto ci siamo resi conto che si trattava dell'unico personaggio del New 52 di cui non avevamo raccontato le origini. Ci è sembrato subito chiaro che avevamo apportato ai personaggi dei cambiamenti rispetto a come erano stati presentati in Anno Uno, come Catwoman, e Jim Gordon, e la famiglia Falcone e il fatto che James Jr. avrebbe avuto solo sei anni se avessimo dovuto tener conto delle origini di Batman; così sono stato contatto dagli uffici DC e mi han detto "abbiamo bisogno di un'origine, ci stiamo apprestando a svilupparla, ti andrebbe a te di farlo?" e la mia risposta è stata più o meno "Sì, non lascerò che sia nessun altro a farlo!" (risate). E avevo un'idea di come avrebbero dovuto essere. Ho sempre fatto questo gioco con i miei amici, un po' come dire "se dovessi occuparmi del film che segnerebbe il rilancio di Batman" o qualcosa del genere. Quindi quello che ho provato a fare è stato ruotare di centottanta gradi Year One e di provare a fare qualcosa di mio".
una tavola suggestiva
tratta da un albo del ciclo
Batman Zero Year
(disegni, manco a dirlo, di
Greg Capullo)

Tanta preoccupazione, però, potrebbe sembrare immotivata dal momento che, grazie alla serie di Batman, Snyder è da due anni lo sceneggiatore di una delle testate che risiedono stabilmente nella top ten statunitense: "Non lo è. Ringrazio il signore che le vendite siano così buone. Questo vuol dire che i lettori ci supportano, ma molto è dovuto soprattutto alla tenacia mia e di Greg. L'ho detto quando ho cominciato a scrivere Batman e l'ho ripetuto anche per Superman: mi limito solo a scrivere quelle che per me sono più importanti dei personaggi. Conosco gente che mi chiede "perché realizzo archi narrativi così lunghi", ma questo è perché se non sarò io a farti accomodare e offrirti il divertimento per ogni storia, ti verrà voglia di andare a cercare queste cosa da qualche altra parte. Ci sono moltissime persone che vogliono e meritano di scrivere Batman. Non voglio scrivere storielle che mi permettono di produrre un albo ogni mese ma che non sono le più importanti per me. Mi è piaciuto farlo in passato e forse ne farò qualcun'altra in futuro, ma la mia volontà è che la meccanica generale della serie sarà quella di chiedersi quale sarà la prossima grande storia? Non grande dal punto di vista delle vendite, ma da quello personale. Mi sono ripromesso che quando non sarò più in grado di farlo, lascerò la serie. Per fortuna ho ancora alcune che mi frullano per la testa; credo di poter rimanere sulla serie almeno fino al numero 50 o giù di lì"

Negli ultimi vent'anni si è provato molto spesso a reinterpretare le origini di Batman, da Batman Year One fino a Batman Earth One, senza tralasciare i multimediali Arkham origins o Batman Begins. Ma cos'è che rende le origini dell'uomo pipistrello così affascinanti? "credo che ognuna di queste grandi origini si focalizzi su uno degli aspetti della maturazione del personaggio e si concentri sul cuore di questo aspetto. Year One, onestamente, è più che altro la storia di Jim Gordon, ma è anche la cronaca di quanto possa essere alienante essere un eroe in una città corrotta e di come, per molti versi, tu sia sempre solo. Begins riguarda il come vincere le proprie paure e utilizzarle a proprio vantaggio. Ciò che rende le origini sempre così interessanti e coinvolgenti credo che dipenda dal fatto che ci mette a confronto con la paura primitiva di perdere i propri genitori. Anche da adulto, continui a ad avere la sensazione che perdere il supporto familiare, o quello di coloro che ti sono più vicini, possa essere la cosa peggiore che ti possa capitare. E' per questo che continuano a essere sempre così attuali, perché Batman riesce a sconfiggere questa avversità rendendola l'apice della sua umanità. È il miglior detective, il miglior chimico, il miglior inventore, il miglior combattente. Osservare qualcuno che sappia affrontare e superare questa tragedia, trasformando questa tragedia in un trionfo - tralasciando le conseguenze psicologiche e la stranezza di questo trionfo - è qualcosa a cui tutti noi vorremmo assistere. E questo è ciò che stiamo provando a fare con Zero Year, provare con tutta onestà ad abbandonare l'interpretazione data da Frank Miller, che io adoro, secondo la quale egli è un "demone oscuro". 

Copertina di Greg Capullo
Vogliamo che continui ad essere una creatura tenebrosa e terrificante, ma desideriamo che sia anche un simbolo di ispirazione e di speranza per Gotham City. Gotham è una città che si trova costantemente sotto la minaccia del crimine e della corruzione e spaventata dal terrorismo - in questa città vogliamo far confluire tutte le brutture cui assistiamo in questi giorni. La Gang di Cappuccio Rosso è stata creata per rappresentare tutte le paure che attanagliano una moderna New York. Per me, che sono cresciuto a New York, il decadimento urbano, la prostituzione, le droghe erano tutti elementi caratteristici che certificavano il fatto che io crescessi a New York. Ero spaventato dalla metropolitana, da Central Park e da tante altre cose. Ma adesso le cose non sono più così. Così per me, il nodo della questione era interrogarsi riguardo cosa c'era di terrificante in città, e quale poteva essere la più terrificante delle minacce. E questo è quello che dovrebbe rappresentare la Gang di Cappuccio Rosso. Così il motivo per cui Batman fa il suo debutto nella storia è per rispondere alla domanda riguardo a come si comporterebbe se debuttasse oggi. Non sei anni fa, se debuttasse oggi a chi somiglierebbe? Perché farebbe ciò che fa e chi affronterebbe? Quali sarebbero le sue attrezzature, a cosa somiglierebbe la sua auto, e come sarebbe la sua caverna? Nel ricostruirne la mitologia abbiamo provato a prendere in considerazione tutte queste cose in un modo che tenga conto degli elementi tenebrosi e terrificanti di Batman, ma anche rammentando che si tratta della figura di un resistente, un ribelle, un fuorilegge che ispira la gente a combattere in un modo davvero pank rock. Una persona pronta ad alzarsi e a gridare "non sono preoccupato dall'essere il folle di cui ha bisogno questa città". Questa è la chiave di lettura della storia, è la domanda "che cosa significa Gotham per te?" "Bruce, perché la protegge?" "Che ti interessa di Gotham, non sei cresciuto in questa città e i tuoi genitori sono stati uccisi qui! Perché la ami?" Così ve lo mostrerò come un bambino che è venuto qui per la prima volta e l'ha amata. 


da sinistra verso destra: Greg Capullo e Scott Snyder


3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Stimo Comix Factory, ma segnalo che la fotina in fondo mostra Stanley Tucci che scherza con Leo Di Caprio sul set di It Rains Bats and Gods ( inside joke per il popolare " It rains cats and dogs" che corrisponde al nostro " piove a catinelle " ). Il film , ultima fatica di Tim Burton, racconta di un wrestler sul viale del tramonto, Tucci, che scopre di avere un figlio, Leo, che entra ed esce dagli istituti e vive in un mondo in cui i personaggi dei comics del Quarto Mondo kirbyco cercano di detronizzare il Dark Knight di Gotham. Un tizio che vede la vita come una parodia dei combattimenti dei luchadores in viaggio nella mente di un ragazzo/uomo che non riesce ad affrontare la realtà, qualsiasi cosa significhi questo termine abusato. Per non urtare la...sensibilità di mamma DC, Darkseid & co non compaiono con i loro veri nomi, ma i concepts sono facilmente riconoscibili ( Big Barda, per esempio, si chiama Biggerthanlife e
" l'allucinazione" è interpretata da una modella presa dalla famosa pagina tre del Sun ). Helena Bonham Carter dovrebbe interpretare la versione burtonica di Desaad e Depp il Caped Crusader. Vedremo.

Anonimo ha detto...

Ho letto il titolo e ho iniziato a scompisciarmi dalle risate (figurativamente parlando, in realtà, la mia reazione effettiva è stata un mite "ah!"). Poi, ho deciso che non leggerò nuove storie di Batman fino alla prossima crisi economica americana o all'avvento di un dittatore a stelle e strisce o di un attentato in suolo statunitense, insomma, quegli episodi che fanno diventare gli scrittori tristi permettendogli di scrivere cose decenti usando il cervello.
Ah, l'intervista non ho ancora avuto il coraggio di leggerla, quindi, potrei anche sbagliarmi, ma tant'è.

Unknown ha detto...

Come fai a parlare senza aver letto l'articolo? Quello che dice Snyder è giusto. Basta avere un Batman ossessionato e privo di umanità. I personaggi, specie quelli Marvel, si sono sempre evoluto psicologicamente nel corso degli anni e non vedo perché Batman non possa alzarsi un bel giorno e dire "Aspetta, devo amare questa città per uno scopo preciso e non essere una macchina che fa le cose programmate". Non deve essere un uomo pieno di gioia, ma nemmeno un musone sociopatico.

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