JULIA & ROEM: IL MITO DI ROMEO E GIULIETTA RIVISITATO NEL MONDO POST-APOCALITTICO DI ENKI BILAL
Julia & Roem |
Esce in questi giorni, in Francia, Julia & Roem ultima fatica del genio visionario di Enki Bilal edita da Casterman. Ambientato nello stesso mondo Animal'z (pubblicato di recente nel nostro paese da Alessandro Editore), un mondo devastato da una catastrofe in cui i sopravvissuti stanno provando a prendere le misure al nuovo ambiente e a riorganizzarsi. La superficie del pianeta si è ormai in prevalenza trasformata in radure desertiche, ed è proprio in uno di questi deserti, inspiegabilmente situato dove una volta c'era il mar Baltico, incontriamo un ex-cappellano militare a bordo di una Ferrari Electric lanciato a tutta velocità, pronto a incrociare le strade di tre personaggi...
Per presentare il suo volume l'autore di origine serba ha rilasciato una intervista al sito del suo editore, intervista di cui, di seguito, vi riporto alcuni stralci.
Castermag: Dalle prime immagini di Julia & Roem sembra che il mondo in cui è ambientata la storia sia cromaticamente differente da quello di Animal'z. Hai cambiato ambientazione?
Enki Bilal : Julia & Roem è ambientato sullo stesso pianeta di Animal'z, ma non dimenticate che questo è un mondo in ripresa dopo un evento cataclismatico. Un mondo che va ricostruendosi e assestandosi dopo un disastro ambientale e climatico che è servito a introdurci nel mondo di Animal'z. Se in quest'ultimo ho trattato l'elemento liquido dell'acqua in tutte le sue forme, ricorrendo prevalentemente al grigio e al blu, Julia & Roem ho cambiato ambientazione; ho spostato l'azione in un luogo diverso: in un deserto - da qui la scelta del colore, tutta la gamma di ocra. Così come è accaduto in Animal'z, in questo ambiente particolare seguiremo il viaggio di un gruppo di personaggi che si trovano a dover sopravvivere.
Castermag: Il passaggio dall'acqua alla terra è parte del ritratto della Terra che vuoi fare dopo il cataclisma?
Bilal: Il passaggio a una differente tonalità mi si è presentato come una possibilità, ma non era stato programmato. L'idea ha preso forma nel corso della lavorazione della mia opera. Non ho programmi neanche per il futuro. Ad esempio, nel finale di questo volume lascio una porta aperta al terzo album, una traccia che potrebbe svilupparsi nell'incarnazione di un altro elemento naturale. Ma nulla è ancora stato stabilito. Potrei cambiare tutto. Non mi sento vincolato a dover seguire dei binari. Tutto il significato delle mie opere più recenti è racchiuso in una sola parola: libertà. Libertà di narrazione. Libertà di scelta.
Castermag: Si entra nella storia con un personaggio incredibile: un cappellano militare ugualmente devoto a tre grandi religioni. Da dove viene questa idea?
Enki Bilal: L'idea è un'estensione di "il sonno del mostro", nel quale ho immaginato una specie di buio che avrebbe portato a tre confessioni differenti da un fondamentalismo estremo fino alla conclusione di una alleanza. Il personaggio del cappellano Lawrence, è la sintesi personificata di questa alleanza.
Castermag: Il fatto che i tuoi personaggi abbiano nomi come Lawrence, Julia Merkt o Roem non è un caso, giusto?
Enki Bilal: Ovviamente, no. Ho utilizzato questi nomi per fare citare una storia che quasi tutti conoscono, o di cui hanno almeno sentito parlare, quella di Romeo e Giulietta di William Shakespeare. E' una storia che mi piace, e che avevo già affrontato professionalmente lavorando sul balletto che aveva ispirato il coreografo Angelin Preljocaj. Naturalmente non ho ripreso la trama di Romeo e Giulietta così come è. Ho usato frammenti di dialogo dal testo originale di Shakespeare e ho mantenuto il senso della storia, la storia dell'attrazione tra due ragazzi. Rivisitare il mito di Romeo e Giulietta è stato per me molto esaltante.
Enki Bilal |
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