Dinesh Shamdasani nel discorso di apertura del ComicPRO elogia i rivenditori di fumetti: "Siete il futuro dei comics! Senza di voi oggi non ci sarebbe il mercato!"
All'inizio degli anni '90 il debutto della Image Comics, fondata da sette artisti all-star esuli dalla Marvel Comics, rivoluzionò il mercato del fumetto statunitense e aprì immense praterie a nuovi, rampanti e creativi editori. Tra questi un enorme successo fu riscosso dalla Valiant, casa editrice fondata da Jim Shooter capace di rivitalizzare vecchi eroi e crearne di nuovi. Il successo fu tanto enorme quanto di breve durata. Acquisita dalla Acclaim, casa produttrice di videogiochi, la Valiant fu presto fagocitata, messa in angolino e dimenticata. Fino al fallimento della Acclaim e, di conseguenza, anche a quello della sua costola editoriale. Nel 2012, un gruppo di investitori ha rilevato i diritti della Valiant rilanciandola con successo, fino al punto di renderla, dopo Marvel e DC, il terzo universo supereroistico più venduto negli USA. Il resto è storia recente. Investitori stranieri hanno notato la Valiant e, probabilmente sedotti dall'idea delle pellicole cinematografiche in arrivo, ne hanno acquistato la maggioranza, estromettendo i dirigenti che l'avevano rilanciata. Tra questi spicca il nome di Dinesh Shamdasani, ex-CEO della casa editrice, che è stato invitato al ComicPRO (l'annuale incontro tra Case Editrici e Fumetterie) per tenere il discorso di apertura.
Un compito abbastanza arduo per Shamdasani, dal momento che non è più un addetto ai lavori. Forse, però, questa condizione, decisamente peculiare, ha permesso all'ex-CEO di tenere un discorso particolarmente accorato e ricco di spunti per editori e librerie (che potrebbe e dovrebbe essere ascoltato a tutte le latitudini).
"Quando mi è stato chiesto di fare il discorso di apertura al ComicsPRO di quest'anno, ho pensato a ciò che tutti voi, con tutta probabilità, state pensando in questo momento: perché non chiedere a qualcuno di importante? Perché non chiedere a qualcuno che sa di cosa si parla? In un primo momento ho pensato di declinare l'invito. Come avrei potuto presentarmi qui, al ComicsPRO, e dire a tutti voi, alcune delle persone più intelligenti e preparate del mercato, qualcosa di cui non eravate già a conoscenza? Come se non bastasse, ero consapevole che a febbraio non avrei più avuto un lavoro. Ma poi, eccomi qui. Il discorso di quest'anno sarà fatti da qualcuno che attualmente non è al lavoro nel campo dei fumetti, che non vende fumetti e che per ora non ha legami formali con l'industria dei fumetti.
In realtà, è proprio questo il motivo per cui alla fine ho deciso di accettare. Perché questa situazione presenta un'opportunità unica. Vedete, al momento non ho legami con nessuno. Non sto cercando di vendere nulla, né devo necessariamente portare avanti un ordine del giorno. Lo so, sembra sia stato tutto organizzato appositamente per fare uno sproloquio su tutti gli errori che stanno facendo tutti coloro che operano in questo settore, su tutto ciò che non funziona nel mercato. Ma non è questo quello di cui voglio parlarvi.
Nonostante la mia situazione, riguardo la quale voglio solo dire che... non è ciò in cui speravo... ma lasciamo perdere. Sul mondo dei fumetti, e riguardo il suo futuro sono ottimista. Mi guardo intorno e vedo un settore in cui un editore come Valiant ha avuto l'opportunità di tornare a ruggire, raccontare storie incredibili e crescere fino a diventare un'azienda di successo. Forse l'opportunità che ci fornisce questo discorso è che posso raccontarvi come è stato possibile far sì che ciò accadesse. Tutto ha avuto inizio grazie ad una scommessa che si è rivelata vincente, una scommessa fatta su voi rivenditori di fumetti.
Prima di lanciare la Valiant, abbiamo fatto una scelta consapevole decidendo di concentrarci sul Direct Market. E questo è il motivo per cui, andando contro quella che è l'abitudine di assumere una persona che si occupasse sia del marketing che delle vendite, abbiamo deciso di sdoppiare questa figura professionale. Siamo stati tra i primi del settore a suddividere questo incarico affidandolo a due diversi professionisti. E sono molto felice di vedere che da allora questa è diventata una pratica comune, perché è di vitale importanza per l'industria che ogni editore abbia qualcuno la cui unica responsabilità è pensare ai rivenditori di fumetti.
Questo è anche il motivo per cui, quando abbiamo assunto Atom Freeman, il responsabile delle vendite Valiant che quest'anno avete nominato per un Industry Appreciation Award, il primo incarico che gli è stato affidato è stato quello di telefonare a ogni commerciante di fumetti degli States. Atom trascorse nove mesi seduto a una scrivania per tutto il giorno, impegnato al telefono con i negozi. Non per vendergli qualcosa - al momento non avevamo ancora nulla da vendere - ma per chieder loro consigli. Per avere dei feedback. Come avremmo dovuto lanciare le nuove serie? Come avremmo dovuto porci sul mercato? Come avremmo dovuto organizzare il nostro programma per le raccolte in volume dei mensili? Chiedere consigli e ascoltarli, questo è stato il segreto dietro il successo della Valiant. Il nostro rapporto con le rivendite è stato talmente importante che quello delle vendite è diventato il nostro reparto più grande.
Il rapporto con le fumetterie è stato anche il motivo per cui, dopo aver lanciato la casa editrice e avere finalmente dei fumetti da vendere, la funzione principale per il team di vendita non è stata quella di promuovere e vendere i nostri prodotti. Sembra pazzesco, giusto? Eravamo convinti che se avessimo fatto focalizzare il nostro ufficio vendite sulla comunicazione con voi rivenditori avremmo venduto più fumetti. Volevamo raccontarvi a cosa stavamo lavorando, cercando di rendervi partecipi quanto prima possibile, e volevamo farlo perché pensavamo fosse eccitante, perché eravamo fermamente convinti che avrebbe creato benefici sulle nostre vendite. Ma ancora più importante, il compito dell'ufficio vendite era quello di riportare in azienda il resoconto delle reazioni e riflessioni dei rivenditori. Questo ci ha dato un'idea di cosa avrebbe avuto successo, e di cosa non lo avrebbe avuto, prima che arrivasse nei negozi. Sapevamo quali sarebbero stati i nostri punti di forza e cosa avremmo dovuto. E ha funzionato! Ogni anno le nostre vendite crescevano. Ogni anno le nostre proiezioni venivano superate. Il 2017, l'anno scorso, è stato un anno fantastico per la Valiant. Con X-O Manowar abbiamo fatto registrare i migliori dati di vendita per il lancio di una serie regolare indipendente, e con Secret Weapons abbiamo messo a segno il miglior lancio di una miniserie indipendente, senza trascurare i risultati dei rilanci di Bloodshot, Ninjak, Quantum & Woody e degli altri. Tutto ciò, perché abbiamo ascoltato. E perché abbiamo creduto che quando un fan della Valiant sarebbe entrato in un negozio di fumetti, avrebbe trovato una guida appassionata in grado di fare la differenza, convincendo quel fan interessato a un'unica serie a comprare l'intera linea della Valiant.
Nel corso degli anni ho avuto il piacere di conoscere personalmente molti di voi e ho appreso che nessuno di voi ha scelto di lavorare in questo business perché pensava di diventare ricco e famoso. Ho appreso che avete scelto questo settore perché amate i fumetti. Ed è questa passione che ha più volte salvato i fumetti. È questa passione che ha creato un'industria per film, programmi TV, videogiochi, parchi giochi e licenze da cui attingere. È stata quella passione che ha abbracciato Valiant come azienda e me come fan e ci ha supportato nel nostro sogno di riportare i nostri fumetti preferiti sul mercato. È quella passione che spingerà i fumetti verso il futuro e, credo, finché gli editori si affideranno e sosterranno il mercato diretto, quella passione manterrà il fumetto in crescita.
Ogni volta che la Valiant, come azienda, scommetteva sui rivenditori di fumetti per incrementare e vendere il nostro prodotto, i nostri libri, avete risposto dandole ragione e facendole vincere la scommessa. Vi sarò eternamente grato per aver a vostra volta scommesso i vostri utili per sostenere il nostro progetto. Tutti noi abbiamo nei vostri confronti, nei confronti della vostra passione, un debito di gratitudine. Ma non è solo questo che vi dobbiamo, perché avete scelto di svolgere una professione per nulla facile. Vi dobbiamo fornire le migliori storie che siamo in grado di produrre. Vi dobbiamo i migliori strumenti di marketing che siamo in grado di inventare. Vi dobbiamo i migliori margini di guadagno possibili. Vi dobbiamo orecchie per ascoltare le vostre esperienze. Vi dobbiamo tutto il supporto possibile perché, in fin dei conti, siete voi che vi prendete carico dei nostri tesori più cari, i nostri fumetti, e li proponete ai vostri clienti. Sono consapevole di ciò che viene costantemente ripetuto riguardo il mercato e la sua imminente morte. Ogni anno mi siedo qui al ComicsPro e sento che venite accusati di non ordinare abbastanza o, peggio, che i vostri ordini sono sbagliati o fatti con scarsa intelligenza, invece sento di essere qui per dirvi che se dagli altri editori non ottenete il supporto e gli strumenti che avete insegnato a farvi dare dalla Valiant, dovete insegnare anche a loro come farveli dare. E se non ci riuscite, insistete, perché è necessario e perché questo strumenti funzionano. E tutti noi appassionati dei fumetti abbiamo bisogno che voi abbiate successo e che questo sia duraturo.
Ci sono un sacco di cose che non so, ma di una cosa sono certo, il futuro del fumetto sono i rivenditori. I fumetti sono una parte di me e ad un certo punto, prima o poi, mi raderò la mia sciocca barba da pensionato e ricomincerò, e anche allora scommetterò ancora una volta sui rivenditori di fumetti. E lasciatemi concludere dicendo grazie. Grazie per aver abbracciato il sogno Valiant, per sostenerci e per far crescere i fumetti ".
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