FABLES VS. ONCE UPON A TIME: PARLANO GLI AUTORI
Once Upon a Time vs. Fables |
Fino a qualche mese fa circolava la notizia, confermata dallo stesso Bill Willingham, della messa in lavorazione di un serial televisivo ispirato a Fables, una delle serie Vertigo tra le più seguite del primo decennio del nuovo millennio. D'un tratto, però, il progetto di una serie TV basata su Fables è stato accantonato, mentre sul piccolo schermo ha fatto comunque il suo debutto la serie Once upon a time (C'era una volta) il cui impianto narrativo è in buona sostanza il medesimo della serie a fumetti.
Le affinità tra le due serie sono notevoli. Sulle pagine del comic book assistiamo alle vicende di Biancaneve, del lupo cattivo, Cenerentola, la bella e la bestia e di una moltitudine di altri personaggi delle favole in fuga dai loro mondi di origine, esiliati in un quartiere di New York - Favolandia - nel quale vivono una vita apparentemente normale e tramano per spodestare il malvagio avversario che ha conquistato i loro mondi instaurando un regime dittatoriale spietato. In Once Upon A Time alcuni personaggi come Biancaneve, Rumpelstiltskin e Geppetto sono esiliati nella cittadina di Storybrooke, nel Maine, dove vivono mischiati tra gli esseri umani; a capo della comunità troviamo la regina malvagia della favola di Biancaneve, mentre il servizio d'ordine è gestito dallo sceriffo di Nottingham. Le affinità tra le due serie sono evidenti, ma è altrettanto evidente che alcune idee sono nell'aria (anche se Fables è nell'aria da molto più tempo...) mentre i personaggi sono privi di copyright e quindi appannaggio di chiunque li voglia utilizzare e ritenga di avere buone idee.
Adam Horowitz e Edward Kitsis, i creatori della serie TV, in un primo momento hanno dichiarato di non aver mai letto Fables, salvo poi fare una parziale marcia indietro e dichiarare, con un po' di sufficienza, di averne letti un paio di numeri e che la loro serie gioca semplicemente sullo stesso terreno di gioco. Più recentemente, nel corso di una intervista al sito Spinoff Online, Horowitz e Kitsis hanno dichiarato: "Questa è un'idea che abbiamo avuto otto anni fa [...] e sin dal momento che si è iniziato a parlare della nostra serie qualcuno ha iniziato a parlare delle affinità con Fables. Noi abbiamo letto un paio di numeri e abbiamo pensato che si trattava di una idea fantastica, ma noi stiamo proponendo la nostra personale visione di quell'idea. Non credo che per Snow White and the Huntsman (pellicola prevista per il 2012) ci sia gente che abbia pensato che ci fossero affinità con il fumetto". Poi continuano: "Ascolta, queste storie sono iconiche per una ragione, tutti ne abbiamo sentito parlare, attraversano tutte le aree culturali, dunque credo che faccia parte del nostro bagaglio culturale continuare a raccontarle e trovare nuovi modi per farlo. Noi stiamo semplicemente provando, con il nostro approccio personale, a raccontare la nostra versione di queste storie".
Ma cosa ne pensa Bill Willingham? Comic Book Resources ha prontamente intervistato l'autore per raccogliere la sua opinione.
Innanzitutto Willingham si dichiara abbastanza sorpreso del fatto che Once Upon a Time sia prodotta dal Network Televisivo ABC, lo stesso che aveva opzionato i diritti per un adattamento televisivo di Fables. Un episodio pilota fu commissionato ma non è stato mai prodotto, sebbene l'autore dopo aver letto la sceneggiatura ha dichiarato che aveva davvero poco in comune con la sua opera. Ma un Willingham abbastanza accomodante ha voluto escludere ogni ipotesi di malafede da parte della ABC: "posso immaginare molti differenti scenari nei quali le persone della ABC coinvolte nello sviluppo dell'episodio pilota di Fables non abbiano avuto nulla a che fare con quelli che si sono occupati di Once. Infatti, qualcuno potrebbe ipotizzare una qualche turpe macchinazione per fare qualcosa di simile a Fables senza però pagarne i diritti. Credo sia molto più semplice immaginarsi una situazione nella quale, mentre Fables era allo studio, qualcuno dei tipi che lavorano alla ABC hanno proposto qualcosa che rientrava nel suo stesso sottogenere e hanno trovato un modo per farla. Non c'è bisogno di cattivoni in questa storia. Non ci sono canne fumanti. Ricordate, questa è l'epoca nella quale le favole e il folklore sui quali si basano le nostre storie sono nell'aria. Fables non ha dato il via a tutto ciò. Visto sotto questo punto di vista è molto difficile ipotizzare una situazione nella quale alla ABC non sono pieni di proposte di progetti tra esse similari. Scrivere è difficile"- continua - "sono incline a dare il beneficio del dubbio a chiunque sia abile a lavorare duro per affermarsi in questo settore. Chi può dirlo? Forse ricordano di aver letto 'Fables' ma non vogliono ammetterlo perché siamo diventati delle persone molto litigiose. Siamo pronti a citare in giudizio chiunque per qualsiasi motivo, e l'unica via pratica per proteggersi da questo tipo di minaccia è sempre quella di negare tutto. Non è una pratica molto ammirevole, ma è perfettamente comprensibile. Se questo fosse vero, proverebbe che Fables ha giocato un ruolo importante nell'ispirazione di quello che è diventato il loro show. Come ho già detto, sospetto che sia così, ma siamo molto lontani dal poter parlare di furto".
La verità, insomma, sta nel centro... e Willingham preferisce parlare tra le righe, riferendosi solo ed esclusivamente a Once Upon a Time, evitando, quindi, di parlare di Grimm, altra serie televisiva analoga prodotta negli USA dalla NBC (altra rete televisiva che si era interessata in passato all'adattamento per il piccolo schermo di Fables).
2 commenti:
ecco, appunto... ;-)
Ovviamente a Willingham conviene adottare un basso profilo perchè una causa contro il colosso Abc, non gli converebbe economicamente e gli alienerebbe le simpatie di tutte le tv USA con le quali non avrebbe nessuna occasione futura di lavoro.
Ma ,secondo me, dalle sue parole si capisce chiaramnte che lui pensa che ci sia stato qualche cosa di più di una semplice ispirazione.
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