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SCOOP: IL PRIMO FUMETTO DI FRANK MILLER


un particolare tratto dalla pubblicità
delle merendine alla frutta della Hostess
Ci sono autori la cui legenda precede il loro nome. Riuscite a immaginare cosa sarebbero i fumetti statunitensi senza il contributo di Frank Miller? L'autore newyorkese grazie a opere come il suo lungo e fortunato ciclo di episodi di Daredevil (culminato nell'eccezionale Born Again), il Ritorno del Cavaliere oscuro, Batman Anno Uno, Sin City e 300 ha destrutturato il linguaggio e i contenuti del fumetto d'oltreoceano, contribuendo a nobilitare i comics, infrangere la barriera che divideva il fumetti dall'immaginario collettivo "nobile" (cinema in primis) e ispirare le nuove generazioni di autori.

Eppure, prima di diventare una leggenda vivente Frank Miller ha iniziato la sua carriera come tanti altri. La gavetta per Miller è consistita nel realizzare una storia pubblicitaria da una tavola per reclamizzare le merendine alla frutta della Hostess.

Con un pizzico di orgoglio vi propongo il debutto nel mondo dei comics di Frank Miller (cliccate sull'immagine per ingrandirla e godervi gli "splendidi" testi).

Il debutto nel mondo dei comics di Frank Miller

5 commenti:

Andrea Antonazzo ha detto...

Dove l'hai trovato? :)

Comix Factory ha detto...

QUI http://ifanboy.com/articles/frank-miller-occupies-hostess-fruit-pies/

Pangio ha detto...

coungbowOgni grande ha inziato in qualche modo.
La notiza è certo interessante, ma a me colpisce maggiormente dove sta andando (come artisita e come persona)oggi il buon Frank

Anonimo ha detto...

Seguo spesso il tuo blog perché lo trovo molto interessante e ben fatto.
Spero di non offenderti, però, se ti dico che trovo questo post un tantino roboante.
Anche io apprezzo i fumetti di Miller, ma decriverli come hai fatto tu mi sembra un tantinello eccessivo.
Ciao
Luca

Comix Factory ha detto...

Sono aperto a tutte le critiche, Luca, ci mancherebbe altro.
Ma non credo di esagerare quando definisco Frank Miller (assieme ad uno sparuto gruppo di altri artisti, ognuno con meriti diversi, tra i quali mi vengono in mente personalità più o meno note del calibro di Alan Moore, Rick Veitch, Jean Marc De Matteis, John Byrne, Walt Simonson o Chris Claremont) uno degli autori che ha contribuito, tra gli 80 e i 90, a ridefinire il modo di interpretare il medium fumetto, sdoganandolo e sottoponendolo all'attenzione di un pubblico più vasto e meno infantile. Quando si parla di comics supereroistici - al di là delle singole opere - c'è, a mio parere, uno spartiacque tra quanto fatto prima e dopo di The dark knight returns e Watchmen. Ma al di là di questo, la mia enfasi serviva anche a porre l'attenzione sulla "pochezza" della prima tavola d'esordio, insomma un modo per ironizzare proprio su un autore cnsiderato da molti un vero e proprio santone del fumetto.

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