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Il Canto di Oblivion. Robert Kirkman, Lorenzo De Felici e Annalisa Leoni presentano Oblivion Song, il prossimo blockbuster targato Skybound



I cataclismi alle volte accadono con una rapidità sorprendente, basta un battito di ciglia e la realtà, così come la conosciamo, risulta stravolta. Questo è più o meno il presupposto narrativo di Oblivion Song, la nuova serie creata da Robert Kirkman, Lorenzo De Felici e Annalisa Leoni che farà il suo esordio negli USA, con il marchio Skybound/Image Comics, a marzo e che, sarà pubblicato in contemporanea anche in Italia da saldaPress (in doppia edizione cartonata e brossurata). Per cominciare a capire cosa aspettarsi da questo nuovo - probabile - blockbuster, vi propongo l'intervista ai creatori della serie, chiacchierata condotta da Sam Stone e pubblicata sulle pagine di Image+, magazine ufficiale della casa editrice statunitense.

  
Image+ (vol.2) 5




Come descriveresti Oblivion Song?

Robert Kirkman: Beh, trovo davvero molto difficile descriverla. Non si tratta di "quel film sugli zombie che non ha mai termine" né di "tutto quello che ho mai amato dei supereroi compresso in un'unica serie" o "della storia di un esorcista che incappa in una invasione aliena". Se tutto andrà per il verso giusto la si potrà riassumere come "un soldato che combatte una guerra dimenticata tra due dimensioni", ma allo stato attuale questa descrizione non rappresenta davvero la storia.

Oblivion Song è incentrata su Nathan Cole, uno scienziato che ha sviluppato una tecnologia che gli consente di passare attraverso due diverse dimensioni. A Philadelphia si è verificato un evento, denominato "the transference", durante il quale una gran parte della città è stata sostituita con una analoga porzione di una città proveniente da un'altra dimensione, il cui nome è, per l'appunto, Oblivion. Nella traslazione circa 300 mila abitanti di Philadelphia sono stati catapultati in un'altra dimensione, mentre nella nostra sono giunte bestie aliene e feroci. Nathan fa parte di una task force militare inviata a Oblivion per rintracciare coloro che si son travati da quella parte - sono però trascorsi 10 anni e il programma è stato cancellato dopo che il numero degli scomparsi si è ridotto quasi fino allo zero. Ma non tutti sono stati ritrovati. Ci sono decine di migliaia di persone disperse e ritenute morte su Oblivion, e Nathan ha fatto del rintracciarli la sua ragione di vita. E' un uomo ossessionato dedito ad una causa persa che non ha nessuna intenzione di abbandonare. 


particolare di una tavola di Lorenzo De Felici e Annalisa Leoni

Oblivion è popolato da una moltitudine di bestie mortali e da una flora rigogliosa. Ci potresti raccontare come hai realizzato il design di Oblivion e dei suoi mostruosi residenti?

Lorenzo De Felici: Ho provato ad assumere un approccio scientifico. All'inizio, l'unica cosa di cui ero certo era che la principale caratteristica di quest'altra dimensione era la presenza di una specie di muffa che si estendeva ovunque. Così, dopo essere riuscito a dargli un aspetto interessante, ho cominciato a pensare a cosa avrebbe dovuto assomigliare una creatura che vive in un luogo del genere. Così, ad esempio, dal momento che su Oblivion ci sono poche superfici solide e tutto sembra essere collegato da piante rampicanti, ho immaginato che queste creature avrebbero dovuto avere un bel po' di arti supplementari, in modo da potersi spostare in maniera confortevole attraverso di queste. Nel contempo, molti degli animali presenti su Oblivion non hanno bisogno degli occhi per vedere, dal momento che la fitta giungla di piante rampicati non consente alla luce di attraversarla... e così via. Fondere questo tipo di logica evoluzionista alla ricerca visiva è stata un'esperienza davvero divertente. 


Lorenzo De Felici/Analisa Leoni


Uno degli elementi ricorrenti di tutte le tue opere sono i protagonisti, persone comuni repentinamente costrette ad affrontare circostanze straordinarie. Dalla tua prospettiva di scrittore, cosa rende questo spunto narrativo così stimolante?

RK: innanzitutto, tanto per essere diretto... credo che uno scrittore dovrebbe raccontare ciò che sa, e io non sono nient'altro che una persona comune.  Al di là di questo, credo che sia u----niversalmente riconosciuto che  le storie di persone ordinarie che si trovano ad affrontare situazioni strane e oltre la loro portata siano coinvolgenti e di ispirazione, e io non mi sottraggo a questa regola. Detto ciò, Nathan è uno scienziato brillante, dunque non è un poliziotto di una piccola città di provincia come Rick Grimes né un ragazzo fortunato come Kyle Barnes. Sto crescendo come scrittore e sto provando a esplorare nuovi territori.

Questa serie ha un cast molto ampio e variegato, e sarà molto divertente conoscere questi personaggi dopo i quasi due anni che ho impiegato con Lorenzo nello sviluppare questo lavoro. Questo mondo è di per se un personaggio alla stregua di tutti gli umani che incontreremo sulle pagine di Oblivion Song, e una delle cose più stimolanti di questa serie sarà di vedere come i diversi personaggi affronteranno alla loro maniera l'evento che li ha strappati dalle loro vite. Come, dopo 10 anni, dovranno confrontarsi con questo evento. Un giorno all'improvviso circa mezzo milione di cittadini è scomparso... alcuni di loro hanno fatto ritorno dopo alcune settimane, mesi o, in alcuni casi, anni trascorsi in un'altra dimensione... in questa serie c'è un enorme gamma di storie da esplorare. E' un mondo enorme con moltissimi personaggi, al di là del fatto che la storia di Nathan catalizzerà la nostra attenzione. 

Lorenzo, come è stato lavorare con Annalisa Leoni ai colori? 

LdF: Uno sballo! Dapprincipio è stato difficile, visto che mi son sempre colorato da me i miei lavori. Non ho  mai considerato concluso il mio lavoro su una pagina finché non avevo terminato di colorarla. Lasciarle in bianco e nero all'inizio mi è sembrato strano, ma adesso lo trovo terapeutico, e sto imparando un sacco di cose. Per mia fortuna, sto lavorando con una delle migliori coloriste che ci sono sulla piazza. 




Annalisa, potresti spiegarci qual è stato il tuo approccio ai colori di questa serie?

Annalisa Leoni: nel mio lavoro su Oblivion Song ho cercato di miscelare l'approccio "scientifico" di Lorenzo con una colorazione di tipo emotivo/narrativo, un tipo di colorazione che a me piace molto. Il cielo di Oblivion è l'esempio perfetto di questo mix tra scienza e narrazione: l'atmosfera è diversa dalla nostra, così il cielo può assumere una varietà di diversi colori, anche alcuni colori ai quali non siamo decisamente abituati. Se c'è una scena d'azione o in cui accade qualcosa di violento, il cielo può assumere tonalità rosse o ramate, così che lo sfondo sottolinea il tono delle scene. Al tempo stesso, se c'è bisogno di mettere in evidenza il forte contrasto che c'è tra Oblivion e il nostro pianeta opto per due colori agli antipodi, per enfatizzare la distanza tra le due ambientazioni. 

Il protagonista di questa serie, Nathan Cole, è un uomo ossessionato dalle sue esperienze passate che potrebbe avere una qualche connessione con Oblivion. Non ho alcuna intenzione di spoilerare nulla, ma potresti illustrarci quali sono le motivazioni all'inizio della serie?

RK: Ha una profonda connessione con le persone disperse su Oblivion, una connessione che verrà lentamente svelata via via che leggerete la serie In ogni caso è sinceramente interessato al destino di quelle persone e vuole disperatamente fare ciò che ritiene giusto, andando contro l'opinione comune che, secondo lui, sta sbagliando. Sulla Terra è sovrastato dalle persone che preferirebbero voltare lo sguardo da un'altra parte e disinteressarsi dei dispersi bloccati dall'altra parte. Nathan non si rassegna. Ha trascorso molto tempo su Oblivion. E' conscio di quanto possa essere difficile la vita da quelle parti. Condivide le esperienze dei dispersi da una prospettiva decisamente singolare, il punto di vista di una persona che ha vissuto quelle esperienze... ma questo è solo l'inizio, c'è molto di più, ma sarà rivelato nel corso della serie. 
  


Una delle creature, decisamente poco rassicuranti, che incontreremo
sulle pagine di Oblivion Song

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