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LA CHIUSURA DI HELLBLAZER: LE REAZIONI DEGLI AUTORI

John Constantine
illustrazione di Lee Bermejo

La decisione della DC Comics di cancellare Hellblazer per far posto a una nuova collana regolare ambientata nel New 52 intitolata semplicemente Constantine, non è passata sotto silenzio. In ogni angolo del mondo gli appassionati della serie più longeva della linea Vertigo (e fino a poco fa unica testata regolare prodotta da Marvel e DC a non essere stata interrotta e rilanciata con un nuovo numero uno) hanno fatto sentire la loro voce, raccontando attraverso blog e social forum  il proprio scontento e dispiacere.

E non sono stati gli unici. Anche alcuni degli autori che, nel corso degli anni, hanno prestato la loro penna (tastiera?) per raccontare le storie del personaggio, hanno testimoniato il loro malcontento.

Warren Ellis, che nel 199 ha scritto Hellblazer dal numero 134 al 143, ha scritto su Twitter: "Hellblazer cancellata, rimpiazzata da una versione adatta a un pubblico più vasto. E' triste assistere alla scomparsa di un posto in cui era possibile leggere storie d'orrore britanniche".

Ian Rankin, romanziere scozzese che si è cimentato una sola volta con i fumetti sceneggiando il volume Reality Nero con protagonista proprio John Constantine, non è molto ottimista: "Ho appena sentito che Hellblazer sarà tagliata. L'unica serie che io abbia mai scritto. L'unica che ho mai desiderato scrivere. Constantine RIP".

Non gli è da meno Andy Diggle (autore di Hellblazer dal numero 230 fino al 244) che scrive: "Disperatamente triste nell'apprendere che Hellblazer giungerà al termine della sua corsa con il numero 300. Non credo di esagerare nel sottolineare l'importanza di questa serie e del personaggio di John Constantine, non solo per il mio lavoro ma anche per la mia visione del mondo. Ho avuto la fortuna di scrivere Hellblazer alcuni anni fa, e per me è stato come incontrare un vecchio amico. Già lo conoscevo. E non lo dico in maniera arrogante. E' solo perché l'ho sempre seguito sin dalla sua prima apparizione sulle pagine di Swamp Thingh. Avevo 15 anni". Poi ha aggiunto: "E' una verità: John Constantine è la ragione per la quale ho cominciato a leggere [e successivamente a scrivere] fumetti americani. Lo Swamp Thing di Alan Moore mi condusse per la prima volta in una fumetteria alla ricerca dei numeri arretrati. Ca**o, è come se avessi perso un vecchio amico".

Dan Didio, co-Publisher della DC Entertainment, ha invece voluto gettare acqua sul fuoco delle polemiche rispondendo, su facebook, con un breve messaggio al disappunto di appassionati e autori: "Sto ricevendo un bel po' di messaggi riguardo la cancellazione di Hellblazer. Non è stata una decisione semplice ma mi piacerebbe rassicurare tutti dicendo che nella serie di Hellblazer ci sarà la naturale conclusione della storyline di Constantine. Il numero 300 sarà speciale come vi aspettate. Hellblazer ha avuto una vita lunga e un incredibile successo e questo numero sarà un giusto tributo a tutti gli autori che hanno lavorato sulla serie nel corso degli anni. La nuova serie dedicata a Constantine lo riporterà indietro alle sue radici come personaggio del DC Universe e, spero, darà vita a un nuovo incredibile ciclo di episodi".

E a proposito di origini del personaggio è simpatico, a questo punto, rileggere cosa diceva riguardo il personaggio di sua creazione, Alan Moore in una vecchia intervista concessa alla (ormai defunta) rivista Wizard.

"Una delle prime note è che entrambi (Steve Bissette e John Totleben) volevano disegnare un personaggio che assomigliasse a Sting. Credo che alla DC fossero terrorizzati all'idea che Sting gli facesse causa, anche se Sting aveva visto il personaggio e su Rolling Stones aveva detto che pensava che fosse grande. Era veramente lusingato dal fatto che ci fosse un personaggio dei fumetti con le sue fattezze, ma la DC era sempre nervosa riguardo questioni di questo tipo. Cominciarono a cancellare tutti i riferimenti alla somiglianza tra John Constantine e Sting nelle prime raccolte in volume di Swamp Thing. Ma io posso affermare categoricamente che il personaggio esiste solo perché Steve e John volevano disegnare un personaggio che assomigliasse a Sting. Avendomi lanciato questa sfida, come avrei potuto inserire Sting su Swamp Thing? Ebbi l'idea che la maggior parte dei mistici rappresentati sulle pagine dei fumetti erano sempre visti come  persone anziane, austere, molto serie, in molti modi appartenenti alla classe media. Non erano del tutto funzionali alla vita da strada. Immaginai che sarebbe stato interessante per una volta creare un mago che sembrasse una tuta blu. Qualcuno che avesse imparato ad arrangiarsi, classe operaia, e con un background differente dal tipico mago dei fumetti. Constantine cominciò a crescere a partire da questi presupposti".



Sting


3 commenti:

Anonimo ha detto...

DiDio...

CREPASCOLO ha detto...

In una successiva intervista, Moore notava - stiamo parlando di un istrione con un grande senso dello spettacolo, quindi occorre calcolare la tara - che, dopo aver creato questa figura di mago ciarlatano in trench, si era ritrovato in un pub seduto di fianco ad un clone di John Constantine !

Deve essere capitato anche a Dan. Sarà entrato in uno Starbucks e si sarà seduto a guardare un paio di studenti chini sui loro laptop. Alzato lo sguardo avrà visto un tizio sui 35 ben portati come il Condor di Redford che sembrava aver il diavolo alle calcagna mentre infilava la porta in direzione di un taxi. Alle sue spalle, un clone di Jean Reno vestito di nero fermava un'altra auto pubblica.
Ddidio ha " visto " una ventina di pagine di storia con JC che ha scoperto un talismano imbevuto alla Sorgente da cui è sgorgato il Bleed quando gli dei erano ancora giovani. Era nel retrobottega di un negozietto di Soho, nascosto sotto un cifrario con le formule che non implicano l'accesso alla Forza delle Velocità. Una setta di Profanatori della Bibbia del Crimine - fanatici convinti che è la parola ad aver portato il Male nel Multiverso - lo tallona mentre JC cerca di raggiungere l'Oblivion Bar...
Mai la fine.

Anonimo ha detto...

Purtroppo, questa credo che sia la fine.

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