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Alan Moore: "I ragazzini sono più intelligenti di quanto si pensi, per questo bisogna stimolarli"


Alan Moore nel corso dell'incontro con i lettori
al N.I.C.E. di Northampton


Lo scorso week end passerà alla storia come quello del ritorno, dopo più di vent'anni, di Alan Moore tra le pareti di una convention. Affinché si verificasse un evento del genere era, forse, necessario che si organizzasse un festival nella sua città natale, Northampton, e così è stato. L'autore, naturalmente, non si è sottratto a una affollatissima conferenza nel corso della quale ha risposto al fuoco di fila di domande degli appassionati; una conferenza durante la quale non ha lesinato giudizi e frecciate al curaro ad alcuni dei suoi colleghi (ma son certo che lui non li considera tali) e anticipazioni riguardo i suoi progetti futuri. 

A chi gli chiedeva se avesse intenzione, prima o poi, di ritirarsi, lo scrittore ha risposto che trova il suo lavoro molto divertente e stimolante e che, dunque, al momento non ha alcuna intenzione di ritirarsi; anzi, terminato di scrivere un photo-book intitolato Unearthing per il suo amico fotografo Mitch Jenkins, gli piacerebbe dedicarsi alla scrittura di una sceneggiatura per il cinema sempre per Jenkins. Ma la sua attività principale, al momento, resta la stesura di Jerusalem. Il romanzo al quale Moore sta lavorando da diversi anni ormai, è quasi terminato; mancano ormai tre capitoli per finirlo, ha dichiarato l'autore e ha poi aggiunto che il romanzo conta più di mezzo milione di parole. A questo punto qualcuno gli ha fatto notare che si tratta dello stesso numero di parole della Bibbia, e Moore - suscitando le risate della platea - ha detto: "Ma si spera sia meglio".

Supreme
Qualcuno, poi, gli ha chiesto qualcosa riguardo le origini di Tom Strong. A questo punto Moore ha spiegato che stava lavorando da un po' per la Awesome Comics, gestita da quel "ridicolo individuo" di Rob Liefeld, e si stava davvero divertendo, così quando la casa editrice fallì e lui si dedicò al lancio della ABC per la Wildstorm, pensò che gli sarebbe piaciuto sviluppare una serie supereroistica ispirata agli eroi della letteratura pulp, e ho provato a immaginare come sarebbe stato un eroe pulp se fosse stato trasportato ai giorni nostri. Moore ha poi aggiunto che all'epoca ricevette molte lettere di perone che si complimentavano con lui per il coraggio dimostrato nell'inserire una relazione interrazziale che coinvolgeva il protagonista della serie; si tratta di qualcosa a cui non aveva dato molto peso durante la creazione dei personaggi, ma ripensandoci su, si è trattata della prima relazione interrazziale a lungo termine che si sia mai vista nei fumetti, e sicuramente il primo matrimonio. Ed è assurdo pensare che sia avvenuto solo nel 2000. "Non avevo intenzione di scrivere un fumetto per adulti, ma vista da questa angolazione, era molto più adulto di molte delle serie presenti sul mercato all'epoca"

Foto di gruppo per la famiglia Strong
La domanda successiva è stata fatta da un ragazzino che avrà potuto avere al massimo 10 anni, decisamente in soggezione rispetto a Moore; il ragazzino gli ha chiesto per quale motivo Moore tende a rendere le sue opere delle letture abbastanza complicate. Lo scrittore gli ha risposto che lui ha la sensazione che i giovani lettori siano più intelligenti di quanto si creda, e che per questo motivo hanno bisogno di essere stimolati da un certo grado di complessità, tuttavia, ha aggiunto, crede di non rendere mai troppo complesse, e dunque illeggibili, le sue opere. 

Una persona tra il pubblico, gli ha fatto sentire un brano di una intervista radiofonica rilasciata da Stan Lee, nel corso della quale Lee, alla domanda su chi fosse il suo artista preferito, ha dichiarato che si tratta di Alan Moore, e ha poi aggiunto: "mi piacerebbe molto lavorare con lui". A questo punto Moore ha spiegato che non gli piace parlare male delle persone anziane, ma per Stan Lee, che lui detesta, sente di poter fare una eccezione. "C'è un motivo se Jack Kirby il Jolly non è stato per sempre il Jolly; così come c'è un motivo se il solido Steve Ditko non è stato per sempre solido e perché, invece, il sorridente Stan Lee ha continuato a sorridere per tutta la vita".

Neonomicon
Ma al N.I.C.E. c'è stato spazio anche per fare un annuncio. Moore ha infatti anticipato che sta scrivendo una nuova miniserie per la Avatar Press il cui titolo sarà Providence. Una serie in dieci albi che fungerà da seguito a Neonomicon e sulle cui pagine l'autore esplorerà l'ispirazione da cui sono stati tratti i miti lovecraftiani. Protagonista della serie ambientata nel 1919, che per ben tre volte Moore ha dichiarato di aver deciso di fare per pagare le tasse, sarà HP Lovecraft. Moore non ha menzionato chi sarà il disegnatore, ma con tutta probabilità si tratterà ancora una volta di Jacen Burrows





(fonte: Bleedingcool)

6 commenti:

Giulio ha detto...

"C'è un motivo se Jack Kirby il Jolly non è stato per sempre il Jolly; così come c'è un motivo se il solido Steve Ditko non è stato per sempre solido e perché, invece, il sorridente Stan Lee ha continuato a sorridere per tutta la vita".

Applausi.

paolo papa ha detto...

alan moore è dio

CREPASCOLO ha detto...

Kirby Rules. Crepascolino ha rischiato di chiamarsi Giacchirbi, ma temevo che a scuola i compagni di classe lo prendessero in giro. Eppure trovo eccessive le dichiarazioni del Bardo. Lee ora è anziano, ma nei sixties era vivacissimo e perfettamente sincronizzato con l'Onda del Rinnovamento. Ha capito che era il caso di concentrarsi sulla vita privata del Pavido Parker. Ha fatto i salti mortali per tenere in carreggiata Daredevil ( con cose pop ed ineffabili come Mike Murdock ). Ha trasformato Thor in una allegoria della dialettica padre figlio. I suoi personaggi salvavano l'universo e poi rientravano a casa dalla porta di servizio, in silenzio, soffrivano di gastrite, non riuscivano a pagare le bollette. Kirby Rules, ma i suoi personaggi sono tutti bigger than life e parlano - e pensano - come nessuno farebbe nella Bowery ( a parte lo stesso Jack, da quello che ho letto ). Lee & Kirby sono stati un Dinamico Duo. Fino a che è durata.

Capitolo Liefeld. Non amo il suo tratto e non trovo tracce di storytelling nelle sue tavole dai primi numeri di X-Force. E stiamo parlando di roba sceneggiata dall'abile Fabian Nicieza. Meglio aveva fatto con la matita negli ultimi numeri di New Mutants sceneggiati dalla Simonson ( ottime le chine di Wiacek e barta ). Poi per quello che mi riguarda , il bel Rob ha preso una strada che non mi seduce, ma ha dato la possibilità a cartoonists come Moore di scrivere cose anche interessanti. E ho letto che paga bene ed è corretto con i collaboratori. Non so. Moore ha le sue ragioni per criticare l'industria, ma le sue parole mi avrebbero fatto molto + effetto, se avesse argomentato , distinto, ragionato sui rapporti di lavoro che sono parte della sua storia.
Il suo libello mi ha ricordato uno scambio di frecciate tra candidati alle presidenziali USA.

Comix Factory ha detto...

bentornato Crepascolo!

Anonimo ha detto...

Certo che è proprio lo specchio della mentalità umana il fatto che ci siano stati matrimoni tra terrestri e extraterrestri, tra androidi e terrestri, persino tra forme di vita biologicamente diverse (mammiferi con vegetali) decenni prima di un matrimonio interrazziale...

Anonima ha detto...

...e un nero presidente piuttosto che una DONNA (per di più avvocato e intelligente)!

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