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Robin è morto, evviva Robin! Ovvero come la DC Comics imparò ad amare il Ragazzo Meraviglia e comprese che non avrebbe potuto farne a meno!





Qualche giorno fa vi ho parlato della morte di Jason Todd, il secondo adolescente a indossare i panni di Robin. Una morte sconvolgente che produsse conseguenze enormi a livello editoriale, non ultimo il licenziamento di Jim Starlin, lo sceneggiatore regolare della serie di Batman

Come ha raccontato lo stesso scrittore ai microfoni della rivista Back Issue, uccidere il sidekick del cavaliere oscuro si rivelò una pessima scelta per la sua carriera (un estratto dell'intervista lo trovate QUI). Eppure le intenzioni di Starlin erano semplicemente quelle di immergere Batman in atmosfere più dark e metropolitane, un contesto poco adatto per un ragazzino adolescente che indossava uno sgargiante costume giallo-verde-rosso, che aveva adottato il nome di battaglia di "pettirosso".

All'interno della redazione nessuno ebbe la lungimiranza di comprendere quanto sarebbe stato forte il segnale di far morire (in maniera brutale e per di più attraverso la scelta del pubblico dei lettori) un ragazzino e, ancor più, a nessuno venne in mente le ripercussioni che una tale scelta avrebbero prodotto sul reparto merchandising della casa editrice. Il dado era ormai tratto, la storia pubblicata e il polverone sollevato. Non restava che allontanare Starlin dalla serie e cercare di riportare la serie sui giusti binari. 



Marv Wolfman si insediò come nuovo sceneggiatore della serie e dopo un breve rodaggio, circa un anno dopo la morte di Jason Todd, realizzò il ciclo di episodi intitolato a lonely place of dying, sulle cui pagine introdusse Tim Drake, destinato a raccogliere il testimone di ragazzo meraviglia.

L'accresciuto tasso di realismo narrativo che caratterizzava le storie di quegli anni richiedeva un inserimento credibile e graduale del personaggio. A differenza del suo predecessore, Tim era dotato di un talento naturale per l'investigazione ed era un mago dei computer, ma non era un guerriero (in fin dei conti era pur sempre un tredicenne). Prima di indossare il manto di Robin avrebbe dovuto essere sottoposto a un lungo (e duro) apprendistato. Un periodo di tempo che permise al personaggio di essere conosciuto e apprezzato dai lettori, che incominciarono a invocarne l'investimento ufficiale.

Durante l'addestramento il rinnovato dinamico duo si ritrovo ad affrontare alcuni tra i villain più iconici dell'uomo pipistrello, gente del calibro dell'Enigmista, il Pinguino e il Joker. Il ragazzo dovette fare i conti con le responsabilità (e i rischi) derivanti dall'essere la spalla di Batman: nello scontro con Obeah Man, la madre di Tim Drake finì per essere uccisa, mentre il padre andò in coma profondo.

Creato il personaggio giunse il momento di fargli indossare il costume. Compito molto arduo, per il quale non si sarebbe dovuto fare assolutamente alcun passo falso. Nella campagna per la realizzazione grafica del nuovo costume di Robin la DC Comics coinvolse l'azienda che la controllava: la Warner Bros. La casa di produzione cinematografica aveva da poco portato sul grande schermo, e con successo, il Batman di Tim Burton e ne stava progettando il sequel, nel quale, si vociferava, avrebbe potuto fare il suo debutto proprio il ragazzo meraviglia. C'era bisogno di creare un costume più moderno e adatto alle atmosfere tenebrose del film, dunque niente calzoncini corti e stivaletti.

Il progetto dei Norm Breyfogle per la realizzazione del nuovo costume di Robin


Furono reclutati dodici autori (tra i quali spiccava il nome del compianto Norm Breyfogle), a ciascuno dei quali fu promesso un premio di 1.000 Dollari solo per aver partecipato al processo creativo del nuovo costume. Anche Neal Adams, uni degli autori più influenti della storia di Batman, avanzò la sua candidatura, proponendo alla casa editrice una controproposta: se il suo design fosse stato accettato avrebbe ricevuto un compenso di 12.000 $, in caso contrario non avrebbe ricevuto alcun compenso.

Non so quale cifra si aggiudicò, ma fu proprio il lavoro di Adams a essere scelto per il restyling di Robin. L'autore si approcciò alla realizzazione del costume come se avesse dovuto risolvere un esercizio di stile. Il cappuccio giallo avrebbe dovuto essere nero all'esterno, in modo che il ragazzo avrebbe potuto confondersi tra le ombre. Robin, inoltre, avrebbe indossato stivali da ninja, una cintura porta oggetti e tasche sui pantaloni. Tutti scomparti per nascondere e conservare gadget e oggetti che avrebbero potuto tornargli utili. Naturalemente, l'altra grande novità sarebbero stati proprio i pantaloni, che lo avrebbero tenuto al caldo durante le fredde notti invernali.












Con la proposta, e la conseguente approvazione, del progetto di un nuovo costume per Robin, Neal Adams nell'intento di apporre in maniera definitiva (?) il suo marchio sul personaggio. Vent'anni  prima, infatti, assieme a Mike Friedrich l'autore aveva approfittato del consueto team-up annuale tra Justice League e Justice Society per progettare nuovo costume per Dick Grayson (disegnato poi da Dick Dillin e Joe Giella).



Nell'ultima vignetta dell'albo l'Editor della serie si congedava dai lettori chiedendo: "Che ne pensate? Vi piacerebbe se Robin indossasse sempre questo costume? Scrivetecelo e fatecelo sapere..."
Evidentemente il nuovo costume non incontrò il favore del pubblico visto che Dick Grayson continuò a indossare la sua classica divisa (ma il suo corrispettivo di Terra-2 adottò quello concepito da Adams). 

A tal proposito, sulle pagine di All-Star Companion,edito da TwoMorrows, Mike Friedrich racconta: "Come grande fan di Batman stavo facendo pressione per cercare di cambiare quell'orribile costume. Girovagando per gli uffici della DC incontrai Neal Adams, parlammo di varie cose, e una di queste era quanto era obsoleto e imbarazzante il costume di Robin. Neal, in uno dei suoi momenti di ispirazione, aveva disegnato un nuovissimo costume. Lo avevamo presentato alla DC, ma avevano deciso di non usarlo. Riuscii però a ottenere il permesso di usare il design di Adams sul Robin di Terra-2. Ci sono voluti altri 15-20 anni prima che l'editore si mettesse finalmente in moto per cambiare la vecchia divisa"

1 commento:

Sam ha detto...

Adams sempre sensibile alla questione soldi ( in questo caso fa bene )
D'altronde , parliamo di un tizio che si fa pagare tipo 40 euro per una foto insieme a lui ( in questo caso fa male )

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