A VENT'ANNI DALL'ESORDIO TORNA LA SERIE SCI-FI HAMMER!
Il logo della testata Hammer |
Nella prima metà degli anni '90 il mondo del fumetto italiano era in pieno fermento (un fermento che, per certi versi, da allora non si è mai arrestato). L'inaudito successo di critica e (soprattutto) di pubblico incontrato da Dylan Dog diede una forte scossa al mercato; e mentre i supereroi cominciavano a riaffacciarsi nelle edicole e i manga facevano le loro prime timide apparizioni, uno stuolo di editori (più o meno grandi, più o meno improvvisati) cominciarono a effettuare degli esperimenti per replicare il successo e la formula vincente dell'indagatore dell'incubo. Si trattò di un periodo incredibile nel quale fecero (alle volte fugaci) apparizioni eroi e personaggi tra i più disparati, da Dick Drago a Demon Hunter, senza tralasciare Ronny Balboa o il prodotto più professionale, Lazarus Ledd. In questa miriade di nuovi eroi spicca anche una serie intitolata Full Moon Project, un serial ispirato a X-Files e Twin Peaks che porta alla luce (l'acerbo) talento di un gruppo di autori bresciani, tra i quali oggi spiccano i nomi di Stefano Vietti, Giancarlo Olivares, Majo, Fabio Pezzi, Luigi Simeoni (senza dimenticare Marco Febbrari e Riccardo Borsoni); la durata della serie è effimera, ma è sufficiente per far reclutare gran parte del "gruppo dei bresciani" nello staff di Lazarus Ledd.
Dopo un breve periodo di rodaggio le Edizioni Star Comics compiono il coraggioso passo di affidare loro la seconda serie regolare Made in Italy della casa editrice. Nel 1994 nasce Hammer, serie di Hard Sci-fi incentrata sulle vicende di tre reietti, ergastolani evasi da una prigione che, dopo essersi impadroniti di una navicella spaziale (dalla forma di martello, da qui il nome della testata), fuggono nello spazio infinito braccati dalle forze dell'ordine. La serie, che forse (ma considerati gli aneddoti che si raccontano non è necessariamente vero) non si rivelò un grosso successo commerciale, ma fece breccia nel cuore degli appassionati lasciando un ricordo indelebile. Dopo appena tredici numeri la serie chiuse e gli autori, quasi in blocco, si trasferirono negli uffici della Bonelli per rinforzare lo staff di Nathan Never (l'unica altra testata fantascientifica presente all'epoca sul mercato). A questo punto vi starete chiedendo il perché vi sto parlando di Hammer.
Presto detto.
Sulla sua pagina Facebook, Marco Febbrari ha pubblicato questa immagine che fa pensare, con tutta probabilità, a una riproposta della serie. Febbrari non si è voluto sbottonare, quindi al momento non so se si tratterà di una ristampa o di una nuova serie inedita (l'intuito mi fa propendere per la prima).
il ritorno di Hammer? |
Nel frattempo anche un altro dei protagonisti dell'avventura di Hammer ha fatto trapelare qualcosa. Stefano Vietti, infatti, sempre sul suo account di facebook ha scritto: "La miniserie di fantascienza Hammer ritorna".
Al momento non si sa altro, se non che l'annuncio ufficiale arriverà a breve e che sarà l'editore a diramarlo.
Non so altro, ma chissà perché mi vien da pensare alla casa editrice che sta attualmente pubblicando Ken Parker... per avere conferme, o per essere clamorosamente smentito, basterà aspettare solo pochi giorni...
1 commento:
ho riletto la serie di recente con grande nostalgia (e piacere).
purtroppo questa news riguarderà certamente una ristampa e non una ripresa della serie come qualcuno sta sperando poiché lo staff originale è (quasi) tutto impegnato a lavorare per la bonelli e difficilmente si libererà
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