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QUANTO HANNO INCASSATO MARVEL E DISNEY GRAZIE ALLE CREAZIONI DI JACK KIRBY?


Copertina del primo numero di
Comic Book Creator
illustrazione di Alex Ross


Comic Book Creators è la nuova rivista edita, negli USA, da TwoMorrows casa editrice prevalentemente specializzata nella pubblicazione di riviste dedicate al fumetto e alla sua storia. Comic Book Creators, in particolare, oltre ad essere l'ultima nata, è dedicata agli autori che hanno fatto la storia del fumetto, sul primo numero, con un perfetto mix tra "moderni" e "classici" si parla tra gli altri di Kurt BusiekNeal Adams, Dennis O'Neil, Alex Ross e Jack Kirby.

A proposito del Re del fumetto statunitense, la redazione della rivista ha provato a fare il calcolo di quanto le creazioni di Kirby hanno fruttato alla casa delle idee in termini di incassi ai botteghini di cinema e home video. Il risultato è strabiliante! La cifra, calcolata fino a Febbraio 2013, è pari a 7.310.655.909 Dollari pari a 5.594.771.860 Euro. Un importo da capogiro, non c'è che dire. E bisogna aggiungere che nel calcolo non sono stati considerati né i proventi provenienti dal mercato dei blu-ray né tanto meno quello dei gadget e degli altri prodotti derivativi (dei comic book neanche a parlarne).

E la testa dovrebbe girarvi ancor di più se pensate a come l'articolo è intitolato: "Se Kirby è il Re, come mai i suoi eredi non hanno ricevuto il becco di un quattrino dagli adattamenti cinematografici delle sue creazioni?"

Stando alle dichiarazioni di Ed Brubaker, rilasciate nel corso di una intervista con Tom Spurgeon (che io vi ripotrtai QUI),  nel 2003 ci sarebbe stato un accordo (le cui clausole sono riservatissime) in seguito al quale Joe Simon e (gli eredi di) Jack Kirby dovrebbero percepire degli emolumenti per la creazione di Capitan America. Ma se anche così fosse (e dal momento che Brubaker lo afferma non possiamo che pensare che sia così, e se non vi bastasse bisogna aggiungere che Cap è l'unico personaggio non incluso nella causa - persa - intentata dagli eredi di Kirby nei confronti della Marvel) resta il fatto che nella migliore delle ipotesi si tratta di briciole.

A proposito di questa (spiacevolissima) vicenda non posso che fare mie le parole di Alex Ross. Sempre sulle pagine della stessa rivista, di cui è autore anche di una bella copertina, a proposito di Kirby, Ross dichiara: "Bene, tutti sono a conoscenza del grande peccato riguardante come è andato l'affare del contratto per i diritti di Superman, forse è la storia più nota del mondo dei fumetti, anche perché quello è il personaggio dal  quale si è sviluppata l'intera industria del fumetto. Ma dato che Jack Kirby quasi da solo ha creato, con il suo sangue e con il proprio sudore, attraverso una infinità di albi prodotti nel corso di una carriera durata cinquanta anni, l'altra parte dell'industria, sono convinto che il vero grande peccato originale del fumetto è stato il modo in cui è stato trattato, senza ricevere il vero giusto compenso che avrebbe meritato per la sua carriera, e che non ci sia una rendita permanente conferita alla sua famiglia".


7 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Non tanto al ns anfitrione, perchè sono convinto che conosca già l'opera, ma agli altri frequentatori di questo blog, magari + " verdi " , consiglio la lettura di Maximortal di Rick Veitch , credo tradotto dalla Phoenix di Dan Brolli, in cui , tra le altre cose, si parla di Jerry Siegel e Joe Shuster e di come la National abbia loro " scippato " Supes. Se non ricordo male, nelle note finali , Roarin' Rick racconta che Joe Simon andò al cinema e si ritrovò a vedere un episodio con il classico cliffhunger di un serial tratto dal suo Captain America...di cui non sapeva nulla !
Ecco perchè, tra parentesi, tra i cartoonists, come Frank Miller , che si sono progressivamente affrancati dalle due Big Guns è una icona Will Eisner: il papà di Spirit è stato tra i primi a pretendere un maggior controllo sui diritti dei suoi personaggi.

Onirepap ha detto...

Putroppo l'industria del fumetto era ed è ancora in parte questo, il lavoro di fumettista era equiparabile a quello di operaio e non aveva nessun diritto sulle sue creazioni, la situazione è notevolmene migliorata con la nascita di etichette come Dark Horse ed Image, ma sul versante delle major la situazione mi pare si sia ancora piu involuta, sfruttamento dei personaggi fino alla nausea castrazione creativa degli autori che letteralmente stanno fuggendo
E' un'altra cosa a parte qualche caso(il soldato di inverno), le major negli ultimi anni non sono riusciti a creare nuovi personaggi che fossero in qualche modo di rottura o memorabili come Wolverine alle sue prime apparizioni ad esempio

Comix Factory ha detto...

Concordo con Crepascolo, Maximortal non solo è una lettura bellissima (al pari di The One e Bratpack - cui Ennis si è ispirato fortemente per il suo The Boys) ma è anche molto istruttiva.

CREPASCOLO ha detto...

Concordo con Comix Factory
( sembriamo due ambasciatori in una pochade dei fratelli Marx, temo ) ed aggiungo che, se
" l'industria " avesse preso sul serio Bratpack, il Soldato d'Inverno e Cappuccio Rosso non sarebbero in giro e i metaumani/vigilantes/misterymen comincebbero a lavorare intorno ai 35 anni ( praticamente come i precari dalle ns parti )...

Erich ha detto...

Cifre da capogiro, anche se credo che se meglio sfruttate, le creazioni dei grandi autori avrebbero potuto fruttare di più alle major. Si accontentano delle briciole.
Per quanto riguarda lo sfruttamento, la responsabilità è anche degli stessi autori, che si legano alle major con contratti dai contenuti palesemente vessatori.

Onirepap ha detto...

X Erich
Sono d'accordo, ma converrai con me che almeno fino almeno una 20ina di anni fà avevi davvero poche possibilità nel mercato americano di di poter fare fumetto autoprodotto, ergo se dovevano guadagnarsi la pagnotta gli autori per forza di cose dovevano vendergli i loro personaggi, adesso noto che è diverso, ormai gli autori anche quando scrivono per testate come avengers si guardano bene ad introdurre nuovi personaggi preferendo al occorenza pescare personaggi dal passato anche remoto e tenersi le loro creazioni originali per pubblicarli alla prima occasione sotto etichetta image o dark horse

Erich ha detto...

Hai ragione. Per ragioni di giustizia sostanziale, tuttavia, le major dovrebbero riconoscere agli autori che li hanno fatti arricchire un parte di quella ricchezza (anche piccola, purché non simbolica).
Per ogni miliardo, una cinquantina di milioni di dollari di compenso speciale non sarebbe male (anche se mi rendo conto che si tratta di una utopia).
Nemmeno, però, è giusto sfruttare il talento e l'arte delle persone.

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