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ACBD FA IL PUNTO SULLO STATO DI SALUTE DEL FUMETTO IN FRANCIA

Il logo dell'ACBD
Ogni anno, in Francia, l'Associazione dei Critici e dei Giornalisti della Bande Dessinée, meglio nota come ACBD, redige un interessantissimo bilancio relativo alla produzione fumettistica dell'anno appena conclusosi, valutando le tirature e il venduto di ciascun editore tra quelli operanti sul suolo francese. Oltralpe è l'unica occasione per essere messi al corrente riguardo i numeri del mercato del fumetto; quello che ne esce è il consuntivo di una vera e propria industria con cifre molto interessanti. In Italia, purtroppo, dato il ferreo riserbo che vige sui dati di vendita (e anche sulle tirature) dei fumetti un'operazione analoga non sarebbe realizzabile.

Ma non divaghiamo e proviamo a dare un'occhiata al lavoro svolto da Gilles Ratier, segretario generale della ACBD, rapporto che potrete leggere nella sua interezza (ma in francese) QUI.

Partiamo dal titolo dell'analisi che assume, alla luce delle prime indiscrezioni relative alle pubblicazioni dei principali editori italiani per il prossimo anno, anche per il nostro paese, un valore programmatico:

PUBBLICARE DI PIU', PER GUADAGNARE DI PIU'? 
(ma forse, considerando la recessione e la grossa crisi economica che sta attanagliando la nostra penisola da noi si potrebbe parlare di pubblicare di più, per mantenere costanti i propri guadagni) 


Per provare, ancora una volta, l'enorme vitalità di questo settore - scrive Ratier - per il sedicesimo anno consecutivo aumenta la produzione nel settore fumetti. Tuttavia, anche a causa della grossa crisi finanziaria che sta attanagliando l'Europa, il settore manca - per il terzo anno consecutivo - di una locomotiva che lo traini

Fatte queste premesse, il segretario generale della ACBD inizia a valutare i singoli aspetti del mercato, a partire dalla produzione. 

1. Produzione 
Nel 2011 sono stati pubblicati 5.327 libri a fumetti, con un incremento del 3,04% rispetto ai  5.165 titoli dati alle stampe lo scorso anno. Di questi 5.327 titoli le novità sono 3.841; complessivamente la produzione di fumetti rappresenta l'8,32% della produzione editoriale complessiva del mercato francese (tanto per farci un'idea i libri di scienze sociali, narrative e letteratura per ragazzi rappresentano rispettivamente il 17%, il 14% e il 14% dell'intero settore).

Nell'ambito della produzione fumettistica, invece, il 19,86% (1.058 volumi) è rappresentato dalla riedizione di vecchie opere, il 6,36% è appannaggio di Artbook e opere di illustrazione (339 volumi), l'1,67% è occupato dagli 89 saggi e il restante 73,99% è riservato alle 3.841 novità.

La produzione di queste 3.841 novità è a sua volta così ripartita:

- Produzioni asiatiche: 1.520 novità tra manga, manhwa, manhuas et similia (39,57% delle novità);
- Comics: 303 fumetti di produzione statunitense (7,89%);
- Graphic Novel e altri libri sperimentali: 386 albums, unico settore in leggera flessione con 7 albi prodotti in meno rispetto al 2010 (10,05%);
- BD franco-belga: 1.632 titoli pari al 42,49% della produzione di novità editoriali.

I cataloghi degli editori risultano, dunque, sempre più ricchi e segmentati. Non si può non constatare che la sperimentazione è in costante aumento, con un "meticciato" di stili, autori, fonti di ispirazione sempre più variegato che rende anche più difficile inquadrare un volume in un settore. Sono aumentati i talenti provenienti da altre nazioni, siano esse europee, americane o asiatiche. E' significativo anche l'incremento di serie di ambientazione storica (404 titoli pari al 24,75% del settore). per quanto rigiarda gli altri generi:

- umosristici: 494 album (30,27%);
- Fantascienza e fantasy: 274 albums (16,79%);
- thriller, gialli e noir: 239 albums (14,64%);
- opere per l'infanzia : 182 albums (11,15%);
- erotici: 39 albums (2,39%);

Bisogna rimarcare, inoltre, che è aumentate la produzione dei più importanti editori: nel 2011, questi hanno pubblicato 2.766 novità, pari al 72,01% dell'intero settore. Alle case editrici di medie dimensioni resta, con i 1.075 volumi pubblicati, il  27,99%, c'è però da notare che queste produzioni trovano uno sbocco commerciale prevalentemente su internet e nelle librerie altamente specializzate. Va detto, che questo aumento di produzione non procede di pari passo con l'aumento dei lettori, ed è sempre più evidente che gli spazi adibiti alla vendita dei fumetti sono sempre più in sofferenza per problemi di budget da stanziare, spazio espositivo e disponibilità dei prodotti (tutte difficoltà condivise con le fumetterie nostrane). Ciò è particolarmente evidente a fine anno, periodo in cui i grossi editori piazzano i loro prodotti più ambiziosi  (64 dei 137  « blockbusters » prodotti nel 2011), basti pensare che tra settembre e dicembre sono stati pubblicati 1.938 album - il 36,38% della produzione annuale (anche questa una situazione che presenta alcune analogie con la produzione italiana, influenzata forse più dalla fiera di Lucca che non da natale alle porte).

2.  Editori

Il mercato è ormai dominato da  4 gruppi che da soli si assicurano il 43,6% della produzione; in totale gli editori che si occupano di fumetti sono 310. I principali avvenimenti del 2011 riguardano l'acquisizione della quota di maggioranza della Soleil da parte della Guy Delcourt (che diventa, in termini di cifre d'affari, il secondo gruppo editoriale, il primo indipendente, del settore). In seguito a questa recente acquisizione la Delcourt diventa il più grosso produttore di volumi con 840 titoli (15,77%). Il gruppo  Média-Participations è ancora il più importante sul piano economico, con 775 titoli prodotti dai suoi editori che contano Dargaud, Dargaud Benelux, Kana, Le Lombard, Dupuis, Blake et Mortimer, Lucky Comics, Fleurus/Édifa, Mediatoon Publishing, éditions du BDouin e Huginn &  pari al 14,55% della produzione annuale. Il terzo gruppo è rappresentatao da Glénat, con 469 titoli  (8,8%) ripartiti sotto le etichette Disney, Drugstore, Mangas, Treize Étrange e Vents d'Ouest. Al quarto posto il gruppo Flammarion (filiale della italiana RCS) cui appartengono etichette come Casterman, KSTR, AUDIE/Fluide glacial, Jungle e J'ai lu con 226 titoli (4,24%). Seguono, ben lontani da queste cifre una miriade di altri editori.

Nel settore dei fumetti tradotti il primo posto spetta alla Panini con 265 tra manga e fumetti americani  (4,97%).

3. Valutazione
In un mercato  meno reattivo ed economicamente difficile, 99 serie hanno goduto di vendite apprezzabilissime. Nel 2011 ben 99 volumi hanno venduto più di 50.000 copie (contro i 102 dello scorso anno) di cui 82 sono prodotti franco-belga e sono beneficiari di grossi investimenti da parte dei loro produttori e campagne pubblicitarie di grosso rilievo che contribuiscono alla buona tenuta del settore. Nella maggior parte dei casi i fondi raccolti con questi prodotti costituiscono il 60% del volume d'affari di questi editori. In base alle cifre di venduto comunicate dagli editori ecco la classifica di vendita del 2011.

- XIII di Yves Sente e Iouri Jigounov (500.000)
- Kid Paddle di Midam (360 000)
- Boule et Bill di Laurent Verron (253 000)
- Thorgal di Yves Sente e Grzegorz Rosinski (220 000)
- Les Aventures de Kid Lucky di Achdé (220 000)
- XIII Mystery di Alcante e François Boucq (200 000)
- Cédric di Raoul Cauvin e Laudec (170 000)
- Les Légendaires di Patrick Sobral (170 000)
- Lanfeust Odyssey di Christophe Arleston e Didier Tarquin (160 000)
- Les Nombrils di Maryse Dubuc e Delaf (160.000)
- Julia & Roem di Enki Bilal (150.000)
- Les Tuniques bleues di Raoul Cauvin e Willy Lambil (148.000)
- Les Mondes de Thorgal di Yann e Roman Surzhenko (140.000)
- Les Schtroumpfs (I Puffi) di Alain Jost, Thierry Culliford e Pascal Garray (130.000)
- Les Profs di Erroc e Pica (120.000)
- Spirou et Fantasio di Fabien Vehlmann e Yoann (116.000)
- Antarès [Les Mondes d'Aldebaran] di Leo (110.000)
- Trolls de Troy di Christophe Arleston e Jean-Louis Mourier
- L'Univers des Schtroumpfs (I Puffi) dello studio Peyo Créations (105.000)

Cifre che sono in ribasso rispetto agli anni precedenti e che non si distinguono per la presenza di prodotti dal rendimento eccezionale, come i volumi di Astérix o un nuovo Titeuf; mancano all'appello serie classiche dall'ottimo rendimento come Blake et Mortimer, Largo Winch, Joe Bar Team, Lucky Luke, Le Petit Spirou o Le Chat. Il 2011 si è caratterizzato per una diminuzione delle tirature, dovuta a un miglior bilanciamento dei costi da parte degli editori e soprattutto al tentativo di diminuire l'impatto della gestione delle rese dalla distribuzione; i best seller vengono tirati almeno in 20.000 esemplari.

Per quanto riguarda i comics la palma di miglior prodotto ai volumi dei Simpson, quattro omnibus con tutte le avventure della famiglia creata da Matt Groening, più due volumi con le sole gesta di Bart e tre volumi con tutte le altre avventure hanno totalizzato vendite oscillanti tra le 60.000 e le 150.000 a volume per un totale di  1.080.000. Il secondo miglior successo a stelle e strisce è rappresentato da The Walking Dead (con vendite tra le 55.000 e le 85.000 copie del 14-esimo volume).

Per quanto riguarda i manga non ci sono che 10 serie (pubblicate da cinque diversi editori) che da sole garantiscono il 50% dell'intero fatturato del settore. Al primo posto c'è Naruto che ha venduto 250.000 copie per ciascuno dei tre numeri pubblicati nel 2011; al seguito troviamo One Piece (7 volumi tra le 60.000 e le 100.000 copie), Fairy Tail (6 tra le 80.000 e le 100.000 copie), Black Butler (3 da  72.000), Fullmetal Alchemist (3 da 71.000), Judge (unica vera novità che con tre volumi ha venduto tra le 50.000 e le 60.000 copie), Bakuman (4 da 55.000), Pluto (3 da 55.000), Bleach (6 da 50.000) et Alita Last Order (3 da 50.000). Senza tralasciare Dragon Ball che continua a vendere molto bene e il manga francese  DOFUS (2 albi a 40.000 ex.).

4. Traduzioni

Sebbene la traduzione di materiale straniero sia leggermente diminuita è aumentata la sensibilità verso le opere provenienti dai posti più disparati del mondo. Acquisire i diritti di serie estere è di gran lunga più economico che produrre nuove serie francesi. Le opere tradotte quest'anno provengono da 26 nazioni diverse con il continente asiatico a fornire il maggior numero di proposte (in primo luogo da Giappone, ma c'è spazio anche per la Corea, Cina, Singapore e Taiwan).Nel 2011 sono stati tradotti in francese 1.387 manga, pari al 36,11% delle novità.

Per quanto riguarda i fumetti americani  nel 2011 si annovera la pubblicazione di 364 albi (pari al 9,48%); in questo settore l'editore leader è la Panini con 153 titoli (più altri otto prodotti sotto le effigi della sua etichetta  Fusion Comics). Nel 2012 in questo settore si affaccerà la Urban Comics della Dargaud che ha "strappato" i diritti del materiale DC alla Panini.

[...]


6. Creazione

Sul territorio francese solo 1.487 autori riescono a vivere, spesso con difficoltà, del loro lavoro. Gli autori che hanno pubblicato almeno un albo nel 2011 sono stati 1.749; insomma sono 1.487 (contro i 1.446 dello scorso anno) ad avere un regolare contratto con una casa editrice. Di questi 183 sono donne e 273 sono sceneggiatori ma non disegnatori. A questo numero vanno aggiunti 169 coloristi (86 donne) che hanno realizzato almeno due volumi a testa quest'anno. Tutti sono impegnati per ottenere più diritto e un vero e proprio statuto che riconosca il òloro status d'autore.

7. Distribuzione
In un mercato così congestionato la distribuzione ha assunto un ruolo sempre più centrale e tutti i più importanti editori si sono dotati di un proprio distributore. Tutti gli editori minori si affidano a strutture più piccole e hanno un peso molto minore sul mercato.


Con questo è tutto, vi auguro buon anno e vi rimando al 2012!

12 commenti:

Superheld ha detto...

Che pena! I comics (cioè, i fumetti di origine americana) hanno fatto segnare una produzione di poco superiore al 7%!
Tempi duri, insomma, per i DC fan e i Marvel fan transalpini. I primi hanno già visto cambiare licenziatario (Dargaud/Urban Comics). E i secondi?

Emi ha detto...

Anch'io seguo sempre i dati ACBD. Il lavoro di Gilles Ratier è sempre di grande spessore. Sarebbe bello che ci fosse qualcosa del genere anche in un mercato vivo come il nostro, e invece no.
Pazienza, ci accontentiamo del tuo blog, Stefano, che è lo spaccato più interessante e completo che abbiamo.
Buon 2012!

Superheld ha detto...

E chi ti ha detto che quello "italiano" è un mercato vivo?
Tolti i tre big (Bonelli, Astorina, Disney), restano un gruppetto di editori medi, che tira avanti con la vendita nelle fumetterie ed una miriade di micro-editori che si dilettano a proporre materiale che, nel novanta per cento dei casi, non vale nemmeno la pena sfogliare sugli scaffali.
Per non parlare della critica: gli unici siti seri che si occupano di comics in Italia sono stranieri, mentre quelli italiani sono sterili propagazioni di editori nella migliore delle ipotesi, o piccoli forum con utenti avvelenati contro il mondo, che sparano a zero su tutto e tutti per sfogare il loro disagio mentale.

Comix Factory ha detto...

@emi: grazie delle tue parole, e bion 2012 anche a te!!(mi raccomando, sai che aspetto qualche anticipazione di "tu-sai-cosa" per il blog)

Pangio ha detto...

Fa piacere constatare che esiste un paese in cui il fumetto viene trattato come merita ovvero sia come forma d'arte, sia come divertimento sia infine come attività imprenditoriale capace di produrre ricchezza e lavoro.
Anche in Italia ci sarebbe bisogno di qulcuno come Ratier per avere un quadro dettagliato dello stato di salute del fumetto nel nostro paese.
Così almeno avremmo una fonte precisa e certa per capire se c'è solo da piangere o c'è qualche sprazzo di luce.
Buon 2012 a tutti

Comix Factory ha detto...

Vi faccio notare (perchè credevo che il dato vi avrebbe colpito) che TWD in francia viaggia intorno alle 85.000 copie a volume (roba che in Italia neanche Bruno Vespa con il suo "liberpanettone" ci arriva - credo.

Questo per dire che si tratta di realtà (quella francese e quella nostrana) nettamente diverse.

Superheld ha detto...

Bruno Vespa, no. Ma Tex inedito con le sue circa 300.000 copie a numero, straccia tutti. Ma anche Diabolik inedito con sue 120.000 copie può guardare molti dall'alto in basso.
E l'Uomo Ragno... con le sue 7.000 copie circa (secondo dati non ufficiali).
Meglio non citare gli albi DC: anche se Superman dovrebbe essere il titolo più venduto con circa 4.000 copie, seguito a ruota da Lanterna Verde (con circa 2.000 copie).

Comix Factory ha detto...

con tutta la buona volontà non credo affatto che superman e lanterna verde possano vendere più di Batman.

illustrAutori ha detto...

ottimo post, Sinisa.... in attesa di una nostra versione “italiana” di questo lavoro scandalosamente assente nel Bel Paese ;-)
Ehm, purtroppo va segnalato che la collana Mondadori “I libri di Bruno Vespa” (per la cronaca cominciata nel 1993 con “Telecamera con vista”) vende sempre almeno il doppio di quanto da voi stimato: nei casi più recenti almeno 250 mila copie di “Vincitori e vinti” (2005), 150 mila “L'Italia spezzata” (2006), 400 mila “Amore e potere” (2007), 180 mila “Viaggio in un'Italia diversa” (2008), 350 mila “Donne di cuori” (2009), e chissà quanto il ponderoso “Il cuore e la spada” (2010)... sob!

Superheld ha detto...

In effetti, Superman e Batman vendono più o meno lo stesso numero di copie. Ho citato solo Superman perchè è il supereroe, in quanto tale, più conosciuto.
E' veramente triste, però, constatare che in Italia gli eroi DC vendano così poco. Se gli editori investissero qualche centesimo in progetti tendenti a portare nei fumetti persone che non li hanno mai letti... parleremmo di ben altre cifre. Evidentemente, c'è chi si accontenta dell'orticello.

Emi ha detto...

@superheld:
Io un mercato che muove più di 20 milioni di euro l'anno lo ritengo vivo. Se non lo reputi tale, padronissimo.

Anonimo ha detto...

qualcuno spiega a Superheld che non esiste solo la dc e la marvel nel mondo del fumetto? e che ci sono fumetti anche più belli di quelli americani?

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