TOM BREVOORT: "NON BISOGNA DIMENTICARE CHE IL NOSTRO LAVORO CONSISTE NEL VENDERE STORIE"
Tom Brevoort in un disegno di Mike Allred |
Le controversie in questo caso non sono dissimili da quelle riguardanti il sesso degli angeli. Molto spesso (almeno in casa Marvel) il bagaglio di storie passate non è comunque né dimenticato né tanto meno cancellato (cosa che ovviamente serve a rabbonire i vecchi appassionati) mentre al nuovo lettore viene presentata il più delle volte una nuova storyline e non una vera e propria origine (e per fortuna! Altrimenti che noia). Sta di fatto che, a ogni annuncio di ripartenza, c'è qualche appassionato che si ribella a questa decisione e si lamenta con i responsabili della decisione.
Sarà per questo motivo che, sul suo account Formspring, Tom Brevoort, vice president of publishing della Marvel, ha spiegato e difeso accoratamente questo tipo di iniziativa editoriale. A un lettore che gli chiedeva come mai la Marvel sembrava essere spaventata dalle serie arrivate al numero 15, Brevoort ha risposto: "Non siamo spaventati, né tanto meno pietrificati, da nessuna di queste cose. Ma non viviamo nemmeno nel passato. Il numero di copertina è lì per ottemperare a una funzione, ma in quel numero non c'è alcun valore intrinseco. Nel migliore dei casi è una cosa confortevole, qualcosa di nostalgico. Su questo non facciamo altro che seguire le indicazioni che ci date voi lettori. A ogni rinumerazione riceviamo molte lamentele, ma ogni volta l'unico risultato è che le vendite aumentano. Quindi mettetevi nei nostri panni, al nostro posto, voi cosa fareste?"
La copertina del nuovo numero uno di Daredevil |
Brevoort ha poi spiegato che la rinumerazione delle testate offre ai lettori un punto di partenza chiaro, una possibilità che rende più semplice ai nuovi lettori iniziare a leggere una serie classica, come nel caso del Daredevil di Mark Waid e Chris Samnee.
"Non dobbiamo dimenticare che il nostro lavoro è quello di vendere storie. La nostra filosofia operativa è che le storie buone e accessibili venderanno sempre meglio. Ma noi viviamo al giorno d'oggi, con le condizioni di mercato attuali. E quando ci rendiamo conto che il numero che appare in copertina è irrilevante rispetto alla storia, non facciamo altro che fare tutto ciò che il mercato ci richiede affinché il materiale che produciamo abbia le migliori opportunità di arrivare nelle mani del maggior numero di lettori possibile".
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