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PRIMA DICHIARAZIONE UFFICIALE DI ROBERTO RECCHIONI NELLE VESTI DI CURATORE DI DYLAN DOG


Roberto Recchioni
in una illustrazione di Massimo Carnevale


Ieri sera ho provveduto a darvi tempestivamente la notizia della promozione di Roberto Recchioni al delicatissimo ruolo di curatore di Dylan Dog, ruolo ereditato da Giovanni Gualdoni diretto forse verso altri incarichi all'interno della casa editrice. La notizia, dunque, è ancora freschissima e, a parte le reazioni entusiastiche da parte dei lettori testimoniate sul web, è ancora presto per interviste, programmi e progetti futuri, ma non è troppo presto per la prima dichiarazione d'intenti lasciata dallo stesso Recchioni sulla sua pagina Facebook. Una dichiarazione che è di per se già un programma:

"Iniziamo a parlare di Dylan Dog. Prima cosa: non userò mai l'espressione Dylan Dog 2.0. L'obiettivo è riportare Dylan al 1.0"

Questo è quello che sembra un buon inizio!

Mater Morbi
la più celebre storia di
Roberto Recchioni
per Dylan Dog

5 commenti:

Erich ha detto...

Non so fino a che punto questa scelta sia stata determinata dalla rilevanza mediatica del nuovo "curatore".
E' certo, però, che la Bonelli, come tutti gli altri editori di fumetti, sta attraversando una crisi abbastanza grave. E forse scelte di questo tipo si spiegano con l'intento di fornire una risposta immediata ad una esigenza del "momento".
Dylan Dog non è più il personaggio che era un tempo. Oggi è in fase calante e nel breve-medio termine calerà ancora ai livelli di vendite di serie come Dampyr.
Credo che non ci sia più quell'originalità, quella cultura, quella energia che ne hanno decretato il successo anni fa.

Anonimo ha detto...

Tornare alle origini è un buon inizio? Quindi, significa che tornerà Sclavi alle sceneggiature? Non vedo alternativa.
Bah...io credo che la chiave sia la "contestualizzazione", un concetto che in questo paese nessuno comprende.

Anonimo ha detto...

Urca, "giuda ballerino" sostituito da HELLS BELLS (prego?), computer, telefonini, son cose che faran vendere eccome. Ma dai reboot venuti MALISSIMO dei fumetti mmeregani non ha imparato nessuno? A chi sputa su Gualdoni manco fosse una bestia posso ricordare che nel 2010, subito prima di lui, (in pieno declino), a ricoprire il suo ruolo c'era lo Splendido Marcheselli ora tanto osannato, e che Paola Barbato non è che ultimamente abbia sfornato questi capolavori?
Il rRobe può pavoneggiarsi quanto vuole per questo sgambetto e ha voglia la Barbato a mettersi come immagine del profilo l'Agente Wolf. Chi sputa sul suo predecessore in modo così cieco è un essere umano un po' di serie b. Per non parlare dei fanboy Recchioniani che han già fatto partire il lancio del fango e appioppano la colpa di tutto a Gualdoni ringraziando un altro fautore del cosiddetto declino (Marcheselli) per aver fatto fuori il lupo cattivo.

Ciao belli, ci risentiamo nel 2014 quando DYD parlerà come un hipster e gli sceneggiatori della vecchia guardia si esibiranno in una sequela di vecchiettismi. Presente quanto son ridicoli i vecchi, a usare gli inglesismi e le trovatine pseudo-super-tecnologiche? Ricordatevene, tra un paio di anni.

V.

Comix Factory ha detto...

quello che ipotizzi, V. è tutto il contrario di quanto dichiarato da Roberto Recchioni.

Erich ha detto...

Credo che il primo motivo che abbia indotto Bonelli a questo passo sia quello di puntare ad un aumento delle vendite di Dylan Dog con un nome molto affermato in ambito internettiano.
Sempre che il "mondo internettiano" coincida il "mondo reale" (perché se non coincidono e infatti, non coincidono, questa mossa può rivelarsi un boomerang).
E' difficile, se non impossibile, che Dylan torni ai livelli di anni fa (la causa è il tempo: il personaggio non è riuscito a tenere il passo coi tempi e ha perso il treno). E con lui è la stessa Bonelli a non essere riuscita a tenere il passo coi tempi e ora sconta le conseguenze dei suoi errori.

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