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IRAN: 25 FRUSTATE ALL'IRRIVERENTE VIGNETTISTA MAHMOUD SHOKRAYE


La vignetta che è costata
la condanna al vignettista
Mahmoud Shokraye


Il rapporto tra satira e politica è da sempre un rapporto travagliato. Se in Italia la satira fa arrabbiare i politici, al punto da poter incorrere in una forte censura o in un editto bulgaro, in altre parti del mondo fare satira è decisamente molto più rischioso. Il disegnatore iraniano Mahmoud Shokraye, ad esempio, a causa di alcune vignette irriverenti che sbeffeggiavano un politico locale è stato condannato ad una pena di 25 frustate.

La vignetta che è costata la condanna a Shokraye, che vi ho proposto in apertura di questo blog, ritrae il politico Ahmad Lofti Ashtiani nei panni di un calciatore, in uno stadio gremito; nella mano destra il politico stringe una lettera di congratulazioni, mentre con il piede destro tiene fermo un pallone.

La vignetta fa riferimento a delle recenti polemiche scoppiate in Iran inerenti la eccessiva ingerenza della politica negli sport. Ma la cosa che ha fatto davvero arrabbiare Ashtiani è il fatto che è stato ritratto con un segno scuro sulla fronte (a indicare che si prostra troppo spesso per pregare).

una caricatura di Nikahang Kowsar

Si tratta della prima sentenza comminata nei confronti di un cartoonist iraniano, una sentenza che ha scatenato le ire della comunità di autori iraniana che ha fortemente protestato sui social network. In una intervista rilasciata al Guardian, Il fumettista Nikahang Kowsar ha dichiarato: "Il verdetto è una minaccia diretta a tutti i cartoonist che lavorano in Iran. Da questo momento, se questa sentenza sarà eseguita, ogni pubblico ufficiale potrà denunciare un disegnatore per averlo ritratto in un disegno".

Kowsar, che è un membro dell'associazione dei diritti dei Cartoonist, ha partecipato attivamente alla campagna che invitava tutti i disegnatori iraniani a effettuare una caricatura di Ashtiani. "In passato" - ha dichiarato il disegnatore - "ci era proibito disegnare dei prelati, ma da adesso anche i non-religiosi sono entrati a far parte della categoria delle mucche sacre".

Kowsar, che attualmente vive negli Stati Uniti, ha poi aggiunto: "Molti cartoonist iraniani hanno dovuto lasciare il paese per paura di essere imprigionati, mentre molti altri hanno lasciato il loro lavoro o hanno cominciato ad autocensurarsi per evitare di incorrere in persecuzioni o prigionia".

Il giornalista iraniano Masih Alinejad ha dichiarato che la sentenza comminata a Shokraye è la conseguenza di una decisione del governo di non tollerare più le critiche rivoltegli da stampa, cartoons e mondo dell'arte.


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