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L'INVERNO STA ARRIVANDO


Stan Lee ritratto in posa per un immaginario paginone centrale di una rivista
per sole donne... scatto realizzato nel 1983 da Eliot R. Brown negli uffici della Marvel


L'estate sta finendo (cantavano i Righeira)... l'inverno sta arrivando (sembrano rispondergli gli Stark di Grande Inverno)... nel mezzo poco più di una ventina di giorni di grandi e piccoli eventi non raccontati da questo blog.

Un mesetto scarso nel corso del quale abbiamo dovuto congedarci giocoforza da due intramontabili maestri del calibro di Sergio Toppi e Joe Kubert (le cui opere e imprese sono già legenda) ma che ci ha riconsegnato - dopo una misteriosa pausa sabbatica durata venticinque anni - una "giovane" promessa del fumetto italiano; quel Luca Dell'Uomo che, complice le ispiratissime sceneggiature di Tiziano Sclavi, ci aveva conquistato con le matite di due immortali tra le primissime avventure di Dylan Dog ("Gli Uccisori" e "Diabolo il grande" pubblicati rispettivamente sui numeri 5 e 11 della collana incentrata sulle gesta dell'indagatore dell'incubo).

Non è incredibile? Adesso Hulk
è indistruttibile
Periodo durante il quale la Marvel ha continuato a snocciolare i team creativi di alcune delle nuove serie che caratterizzeranno il rilancio dell'universo narrativo della casa editrice newyorkese dopo la fine della evitabilissima Avengers Vs. X-Men; su tutti mi incuriosisce il "nuovo" indistruttibile Hulk affidato a Mark Waid e Leinil Francis Yu, ma tutti i team creativi (composti dal meglio degli autori, con la sola esclusione di Ed Brubaker, che nel corso dell'ultimo lustro ha collaborato con la casa delle idee) potrebbero essere al livello delle elevatissime aspettative. Se la Marvel ride, la DC comics non è da meno... a un anno dal DC Reboot i pareri sono ormai unanimi, al di là della qualità delle storie, l'operazione non ha fatto bene solo alla casa editrice ma a tutto il mercato d'oltreoceano, facendo registrare un incremento delle vendite del 18,5%... che in questi tempi di vacche magre non è affatto male. Ben altri numeri (magari da giocarsi al lotto) sono stati quelli mostrati da Rob Liefeld e Scott Snyder; il primo ha annunciato su pubblica (twitter) piazza la sua decisione di abbandonare la DC Comics. Con uno sfogo, molto lungo e articolato (e pieno di punti esclamativi come nella tradizione dell'ex enfant prodige del fumetto statunitense) Liefeld ha confessato di essere frustrato per la scarsa libertà creativa concessagli dall'editore (uno sfogo che suscita nel sottoscritto il medesimo clamore della scoperta dell'acqua calda e comunque l'autore è l'ultimo di una lunghissima serie di artisti scontenti). Lo sfogo non è caduto nel vuoto e ha suscitato le repliche di un incredulo Jim Lee e soprattutto quelle di Scott Snyder. Il lanciatissimo sceneggiatore di American Vampire e Batman ha contattato in privato (sempre su twitter) il collega, scrivendogli qualcosa che ha fatto partire l'embolo al creatore di Youngblood. Liefeld non si è trattenuto e gli ha risposto in pubblico... ne è nata una cyber-rissa dai risvolti davvero esilaranti (QUI ne trovate il resoconto completo).

Sul fronte nostrano, invece, c'è poca trippa per gatti. La guerra tra gli editori si fa sempre più dura, una battaglia senza esclusione di colpi che porterà di certo a conseguenze poco piacevoli per alcuni di essi. Scrive Marco Schiavone sull'editoriale di Direct 05 "[...]un mercato che, diciamolo, non è mai stato così difficile come adesso e che, nel nostro piccolo, ci fa ringraziare ogni giorno il cielo di essere in un settore tutto sommato ancora al riparo dai venti più freddi della crisi. Anche se è difficile pensare di potere salvarsi a lungo, in un mercato che non risponde più a nessuna legge economica, dove in un momento di domanda calante l'offerta cresce. A dismisura! Un mercato dove, non si è certi di avere i diritti di un titolo neanche dopo avere ricevuto i contratti: per questioni piuttosto antipatiche, non si vedranno con il marchio BD né Hellshock, né Infinite Horizon". Se la guerra tra gli editori (guerra che sempre più spesso vede un titolo, anche di nicchia e di scarso impatto commerciale, annunciato prima da uno e poi da un altro editore... pensate alla ristampa di due articoletti scritti negli anni '80 da Alan Moore che ha visto sfidarsi Bao Publishing e Panini Comics, mentre la prima edizione italiana - ottimamente curata dalla ProGlo edizioni - credo non dovrebbe essere di difficile reperibilità...) è nel vivo, sembra vivere una pace nervosa quella tra i distributori. Il passaggio di Comma 22 da Messaggerie ad Alastor, decreta la fine delle speranze di rivoluzione che ci si aspettava dal più grande distributore librario nella nostra penisola. Il ritorno della casa editrice di Daniele Brolli sancisce, a mio parere, il fallimento di Messaggerie nel tentativo di creare un polo distributivo efficace, nuovo e alternativo. L'incapacità di creare un catalogo unico (chi ordina da Messaggerie deve servirsi di tre cataloghi, oltre che di Anteprima e Mega) e la scarsa propensione a comunicare con i propri interlocutori, oltre all'aver adottato tutte le regole già in auge sul mercato senza apportare lo straccio di una novità che obbligasse gli altri ad abbracciare il cambiamento, nonché la sensazione di dismissione che si sembra percepire a favore di una esternalizzazione di alcuni servizi sembrano gettare luci sinistre e la sensazione di una restaurazione del mercato distributivo. Per fortuna, però, Lucca è alle porte e per alcuni mesi si potrà vivere nella sensazioni che questi scricchiolii non esistono.  Buon anno nuovo a tutti!


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornato (dieci giorni in ritardo, non ce la facevamo più!!)... tra picche & ripicche nazionali & internazionali ;-)

Comix Factory ha detto...

Grazie! Il ritorno dalle vacanze è sempre difficile!

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