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Harley Quinn: storia dell'eroina (?) nata per fare da comparsa in un cartone animato, ma destinata a conquistare il mondo!





In un giorno qualsiasi verso la fine degli anni '80, un giovane e promettente scrittore al lavoro per il mondo dell'animazione si trova a casa, a riposo perché influenzato. Guarda la TV, fa zapping, poi si sofferma su un episodio della soap opera Days of our lives (vista fugacemente anche nel nostro paese con il titolo Il tempo della nostra vita, ma trasmessa oltreoceano ininterrottamente - e con continuo successo - dal 1955). Tra gli interpreti della soap c'è la sua amica dai tempi del college Arleen Sorkin, la sua attenzione è catturata dapprima dalla presenza dell'amica, poi dalla peculiarità dell'episodio stesso, caratterizzato da una lunga sequenza onirica durante la quale i personaggi sono ritratti come personaggi delle fiabe. Arleen Sorkin, in questo caso, ha un look che richiama quello di un irriverente giullare di corte. Nella mente dello scrittore accade qualcosa, si apre un cassetto e viene depositato l'embrione di un'idea. Un'idea destinata a lasciare il segno nel mondo dell'animazione, del fumetto e del cinema, dal momento che quello scrittore è Paul Dini. Non lo sa ancora, ma è appena iniziata la gestazione di Harley Quinn.



Trascorre qualche anno. All'inizio degli anni '90, Dini scrive per Batman: the Animation Series e per l'episodio intitolato "Joker's favor" ha bisogno che ci sia un tirapiedi che faccia da spalla al Joker. Qualcosa nella sua memoria si muove, da un vecchio cassetto dimenticato esce e inizia a prender forma un nuovo personaggio.

"Avevamo realizzato molti episodi con il Joker" ricorda Bruce Timm, producer della serie e sodale di Paul Dini "e in ognuno di essi avevamo utilizzato diversi tirapiedi, il più delle volte si trattava solo di personaggi qualsiasi con un costume. Alle volte li battezzavamo con il nome di comici famosi o di personaggi di film o spettacoli comici. Così Paul mi propose, 'come cambio di prospettiva, che ne diresti se il tirapiedi questa volta fosse una donna? E potremmo chiamarla Harley Quinn come un Arlecchino.' L'idea mi sembrò subito ottima. Sicuro! Facciamolo. Gli risposi." 



Paul Dini è talmente entusiasta dell'idea da aver realizzato un bozzetto di come avrebbe potuto essere il personaggio "Il look sembrava adatto a un cattivo creato della serie con Adam West. Una ragazza con un caschetto riccioluto e una minigonna anni '60. Osservai lo sketch e subito dissi: Naaaah! Non era in linea con il design della serie. Così mi ci misi al lavoro io." Ispirandosi all'aspetto dei giullari medioevali e al costume del Daredevil della Golden Age, Bruce Timm da vita ad Harley Quinn così come abbiamo imparato a conoscerla noi. 



Ma se l'aspetto grafico del personaggio è stato realizzato, adesso è necessario dargli tridimensionalità, serve una voce. E chi altri avrebbe potuto prestarle la voce se non proprio Arleen Sorkin, l'attrice che ne ha ispirato la creazione? Dal momento che il personaggio avrebbe dovuto apparire una volta sola, fu presa in considerazione l'attrice come unica scelta. E Arleen, pur non seguendo la serie, ne fu lusingata: "Sono un'attrice. Tutto quel che sapevo, quando fui contatta, è che si trattava di una opportunità di lavoro. Quando entrai in sala di registrazione mi trovai faccia a faccia con Mark Hamill. Lo avevo conosciuto anni prima a casa di Carrie Fisher, quindi non mi sentii in soggezione. Ma quando cominciammo a registrare, avrei potuto perdere il controllo di quello che stavo facendo. Quando Mark recitava, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. So che può sembrare una sciocchezza, ma è vero!".   

Harley Quinn riscosse un successo immediato. Un enorme successo. Ciò nonostante lo staff di The Batman Adventures non è ancora convinto a sfruttare ancora il personaggio. Il Joker avrebbe dovuto essere presente in un paio di episodi drammatici, e non aveva certo bisogno di una partner che ne alleggerisse le atmosfere cupe.

"Quando Paul cominciò a parlare di riportare in scena il personaggio" ricorda Bruce Timm "ero un po' riluttante. Temevo dando al Joker una  ragazza fissa, oltretutto caratterizzata da una forte componente comica, lo avrebbe reso più umano, e non mi sembrava rassicurante. Allo stesso tempo, era innegabile che Harley avesse un appeal eccezionale. Mi lasciai convincere... e dopo averle aperto una volta la porta, Paul cominciò a portarla in scena ancora, e ancora... e ancora. Al punto che non poteva esserci il Joker senza Harley."



Il passaggio dalla celluloide alla cellulosa (perdonatemi la forzatura) era ormai solo questione di tempo. Paul Dini e Bruce Timm furono subito d'accordo sul tipo di storia che avrebbero dovuto realizzare. Nel 1994 fu pubblicato lo speciale Mad Love, che segnò l'esordio di Harley nel mondo del fumetto (mentre per quello nella continuity ufficiale di Batman bisognerà aspettare il 1999). La storia, incentrata sulle origini del personaggio e sul suo rapporto malsano con il Joker, ne esplora a fondo la psicologia, fornendo, nonostante i toni leggeri, una visione credibile di una donna maltrattata da un uomo malvagio e anaffettivo.  Mad Love vinse i premi Harvey e Eisner come miglior storia autoconclusiva, spianando la strada a un successo ininterrotto e alla notorietà che ancora oggi Harley riscontra grazie alla splendida interpretazione di Margot Robbie.



2 commenti:

MikiMoz ha detto...

E già, una creazione originale di Batman TAS, che fa dello stesso un'opera davvero magnifica per Bats.
Non conoscevo l'origine del personaggio, francamente: molto interessante.
Beh, meno male che esite la nostra Harley (la preferisco versione TAS, giullare, piuttosto che come appare nei film oggi).
Non sarebbe stata male vederla in minigonna nel Batman '66 :)

Moz-

Anonimo ha detto...

Sarà per l'ammirazione che provo per Margot Robbie, ti dirò che la versione cinematografica di Birds of Prey non mi è dispiaciuta. Soprattutto il primo tempo, più folle e sconclusionato.

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