MATT FRACTION: "GAIMAN E MOORE SONO STATI IL MEGLIO CHE POTESSE ACCADERE ALLA SCRITTURA DEL FUMETTO, IL PEGGIO CHE POTESSE CAPITARE AGLI ASPIRANTI SCENEGGIATORI"
Matt Fraction |
Sul suo sito internet, Matt Fraction scrive un breve post in cui spiega qual è (e quale dovrebbe essere, a suo parere, quello di tutti gli aspiranti sceneggiatori) il suo approccio alla scrittura di una sceneggiatura. Una piccola lezione, molto istruttiva:
"Credo che ogni scrittore dovrebbe trovare un modo personale per scrivere le proprie sceneggiature, e dovrebbero trovare un modo per scrivere le proprie sceneggiature per gli artisti che sono al lavoro per loro. Queste sono due cose molto diverse. Alan Moore e Neil Gaiman sono stati la cosa migliore che si sia verificata per la scrittura dei comics e, al tempo stesso, la cosa peggiore che si sia verificata per gli scrittori di fumetti e questo a causa dei loro stili di scrittura; stili di scrittura talmente particolari da diventare leggendari e per molto tempo gli unici ad essere diffusi come esempio a cui ispirarsi, ciò ha prodotto generazioni di ragazzini che scrivevano risultato dei sotto-derivati scadenti di Alan Moore e Neil Gaiman. La lezione è, naturalmente, non scrivete come Alan Moore o Neil Gaiman; esercitatevi a scrivere finché non vi sembri che stiate scrivendo con uno stile che sia il vostro. L'unico modo che ho trovato per sapere quante pagine occorrano per raccontare una scena è quello di scriverla finché non mi sembri corretta. E' per questo motivo che tendo a cominciare stilando delle liste, lavorando con dei limiti molto vaghi. Mi fornisce una visione approssimativa di come dovrebbe essere ogni pagina ma mi lascia la possibilità di rimaneggiare e riorganizzare velocemente il mio lavoro".
4 commenti:
Opinabile, a mio modesto avviso.
Moore è tanto eclettico da scrivere cose la mini di Violator e Promethea.
Gaiman ci ha dato perle come Calliope, ma non lo metterei al timone di Nightwing al posto di Chuck Dixon e nemmeno al lavoro sul Golia Verde/Grigio al posto di PAD.
Non mi pare abbiano avuto tanti epigoni. Ci sono stati autori al lavoro sulle loro cose, ma Delano non è Moore e Carey non è Gaiman.
Sarebbe invce, sempre a mio modesto e sindacabilissimo parere, che i giovani sceneggiatori che si rivolgono al mainstream ( in Usa = supereroi naturalmente ) studiassero i citati Dixon e David su tutti, ma anche il Waid di Wally West /Flash e Cap , il
Messner-Loebs di Wonder Woman, il MIke Baron del Punitore ed il Nicieza di Nomad. Roba anni novanta - quindi non tanto lontana nel tempo da precipitare nell'eccesso di dida - che aveva il ritmo dei migliori action.
Menzione d'onore anche x le Bats Adventures di Templeton e soci
( specialmente il compianto Mike Parobeck ).
Io leggo anche i Secret Avengers di Fraction/Scalera : non sono male, ma non fanno scattare il mio quinto senso e mezzo , cioè la necessità di voltare al + presto la pagina perchè sono curioso di come andrà a finire mentre una parte di me desidera che non finisca mai.
Le mie blande capacità metaumane erano invece sempre innescate mentre Steve Rogers ritornava dalla morte al fianco del Teschio Rosso per scongiurare il Ragnarok scatenato dal culto del Cubo Cosmico o mentre Joe Fixit scommetteva la sua anima giocando con dadi giganteschi nel deserto intorno a Vegas.
Nostalgia canaglia...
ti devo correggere, I secret Avengers sono di Remender e Scalera
Sorry, hai ragione ! Chiedo scusa anche a Matt.
E a Rick, naturalmente.
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