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ANTONY JOHNSTON: "QUALCHE RIFLESSIONE SUGLI ORDINI DEL PRIMO ALBO DI UNA NUOVA SERIE IMAGE COMICS"

Particolare tratto da una tavola di Umbral

Antony Johnston, scrittore statunitense del cui lavoro abbiamo potuto avere un assaggio grazie alla pubblicazione (interrotta?) da parte della ReNoir del suo Wasteland (epopea post-apocalittica originariamente edita negli USA dalla Oni Press), sulle pagine del suo blog scrive una breve, ma interessante, considerazione sullo stato di salute del sistema distributivo statunitense e di come ormai questo sia ormai troppo poco (o troppo e basta) incisivo sulla capacità di penetrare il mercato di un nuovo fumetto.

L'enormità del territorio statunitense, il limitato numero di comics shop presenti su questo stesso territorio e, con tutta probabilità, i meccanismi di un mercato che non premiano coloro che sono disposti a osare o scommettere su un nuovo titolo o su una casa editrice che, seppur grande, non sia una delle Big Two, stanno rendendo sempre più difficile il proliferare di nuove iniziative editoriali. Dall'altra parte della medaglia, però, lo stesso Johnston ci fa notare che in quei punti vendita in cui le scelte d'ordine sono meno conservatrici la situazione è tutto sommato migliore di quella di qualche anno fa.

Umbral #1
pronto per la spedizione

Ecco alcuni dati inerenti le vendite di Umbral, dati che ho appena ricevuto, perché è così che trascorro il tempo il venerdì sera. Una festa infinita, che ve lo dico a fare. 
Insomma. Ecco una prova di come funziona davvero il mercato del fumetto. Se avete una infarinatura di come funziona il settore del fumetto, probabilmente non vi dirò nulla di nuovo. Per tutti gli altri, prestate attenzione. 
Per quanto riguarda Umbral # 1, il 70% delle copie ordinate è stato prenotato da meno del 30% dei clienti della Diamond. E' come se ogni  negozio avesse ordinato 10 o più copie. 
Se alzate la soglia degli ordini fino a 20 copie, che rappresenta il 50% degli ordini che abbiamo ricevuto, si può constatare che questo tipo di prenotazione proviene solo dal 10% dei clienti della Diamonds.  
E queste cifre non tengono conto dei negozi che non hanno ordinato alcuna copia. Dovrebbe sorprendervi apprendere che ci sono negozi che ordinano solo ed esclusivamente albi pubblicati da Marvel e DC, e nient'altro. 
Perciò, riflettete su questa considerazione. Più del 70% delle fumetterie che si riforniscono dalla Diamond non hanno ordinato nemmeno 10 copie del primo numero di una nuova serie targata Image. 
Volete sapere qual è  la cosa più stupefacente di tutto questo? Dieci anni fa, questa percentuale si sarebbe aggirata intorno all'80%. 
Non mi sono studiato i dati relativi agli ordinativi fatti da ogni singolo negozio per ognuno degli ultimi numeri delle nostre serie, ma sono pronto a scommettere che i numeri sono tutti più bassi rispetto a quelli degli ordini relativi agli albi precedenti, così come avviene con i nostri numeri che in generale stanno subendo un declino (*).
Ancora una lunga strada da percorrere, baby.
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(*) il declino, sebbene sia triste, è un dato di fatto normale e atteso. Tutti i fumetti soffrono della riduzione degli ordini compiuta dai rivenditori dopo la pubblicazione dei primi numeri. Se sei fortunato sopravvivi abbastanza a lungo al livellamento degli ordini da parte delle fumetterie, e se sei davvero molto fortunato questi ordini potrebbero anche aumentare mentre raggiungi il decimo numero o giù di lì. Ma è molto raro. 

Antony Johnston

2 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Perchè tutti i cool cartoonists assomigliano a King Mob? Non si fabbrica più il modello mezza -porzione-di - Paperino- brizzolato alla King ( Kirby ) ? Mm.

Capisco le perplessità del signor Johnston, ma occorre rovesciare la questione: perchè dopo trent'anni di Dark Horse, venti di Image e un decennio abbondante di questa Image rinnovata il grosso del pubblico punta ancora sui comics delle Big Guns ?
Se non consideriamo fenomeni come gli zombies di Kirkman ( okay, un cartoonist ciccione alla Pendleton Ward e non il capo di una cellula degli Invisibles ), la massa dei lettori mainstream spende i suoi dollari in pipistrelli o ragni, più o meno come ai tempi in cui il Toddster e Jim Lee erano dipendenti delle Big Guns.
Le indies - qualsiasi cosa significhi oggi quando parliamo di DH, Image, Avatar, Boon Studios, Dymanite o IDW - sfornano spesso comics divertenti e ben fatti, ma non hanno personaggi con la forza iconica dei Leaguers o degli Avengers. Dopo decenni. Hellboy e Sin City e Madman e Aliens e Predator e Star Wars e Terminator e 007 sono famosi, alcuni anche oltre il ristretto circolo dei fans dell'arte sequenziale, ma nulla spacca come Hulk o è il migliore in quello che fa come Logan o accetta la grande responsabilità eccetera come Otto Octavius. E' un peccato, ma è così.

p.p. ha detto...

bello il primo volume di Wasteland.

un fumetto con l'ambientazione di brendon ma senza dylan dog come protagonista.

insomma, vermanete promettente.

il secondo volume fu annunciato dalla renoir quando? quattro/cinque anni fa?

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